lunedì 27 luglio 2015

NJPW G1 Climax 25 Day 1-4 Recensione

Anche quest'anno è arrivato il momento di uno dei tornei più interessanti e ricchi di grandi incontri dell'annata.
Sto parlando del G1 Climax, storico torneo della New Japan che, ogni anno, offre un ottimo spettacolo.

Come sempre questo torneo rappresenta uno dei momenti, per me, più attesi dell'annata. Per l'occasione vi racconterò come sta andando di volta in volta e quali incontri guardare, per evitare di perdersi nel mastodontico numero di match proposti.


Il torneo ha origini antiche.
Inizialmente la JWA, la prima federazione di wrestling giapponese, ha tenuto ogni anno dal 1959 al 1972 (anno della sua chiusura) un torneo, il World League, in cui wrestler giapponesi affrontavano atleti internazionali; questo torneo, tra l'altro, compare anche nell'anime e manga dell'Uomo Tigre (sto preparando una cosa a tal proposito).

Dopo lo scisma che porta alla fondazione della NJPW da parte di Inoki e della AJPW da parte di Giant Baba, entrambe hanno avuto i loro tornei sulla base di quello storico.
Per Baba era il Champion Carnivale (in scena ancora oggi), mentre per Antonio Inoki è stata la World League, dal 1972 al 1977, sostituita, con l'alleanza con la WWWF con il MSG League.

Dal 1983 il torneo è stato rinominato International Wrestling Grand Prix, il torneo che porterà alla nascita dell'IWGP Title. Uno dei motivi per cui Hulk Hogan si considera campione IWGP.
Con questa denominazione il torneo è durato dal 1983 al 1988. L'anno dopo con la partecipazione di atleti dell'Unione Sovietica si è chiamato World Cup League.

Solo nel 1991 il torneo ha assunto i connotati attuali. Rinominato G1 Climax è stato il torneo chiave per l'ascesa di molti wrestler. La prima edizione fu costruita attorno a Masa Chono, Keiji Mutoh e Shinya Hashimoto, i tre moschettieri che hanno rappresentato il fiore all'occhiello della federazione negli anni '90.
Vincere questo torneo rappresentava un'ascesa, o una conferma, del proprio ruolo di main eventer e possibile ace della federazione.

 
Come si struttura?
I wrestler sono suddivisi in due gruppi, A e B. Durante le giornate del torneo si svolgono solo single match tra i differenti partecipanti.
In caso di vittoria si guadagnano due punti, in caso di sconfitta 0. Per pareggi, che possono avvenire per double DQ, No Contest, Double count-out o Time Limit Draw i punti sono 1.
Ogni incontro ha 30 minuti di limite di tempo.

I due wrestler con il punteggio più alto nei differenti gruppi si affrontano poi nella finale per decretare il vincitore.
Dal 2012 chi conquista il torneo ha il diritto di poter affrontare il campione IWGP allo show più importante, quello al Tokyo Dome del 4 gennaio.
Questo diritto viene messo in palio, come un titolo, nei mesi che intercorrono tra la finale del G1 e il Wrestle Kingdom.

L'edizione 2015 si differenzia dalle altre. In primo luogo per la lunghezza. Saranno 19 le date totali del torneo. 18 di round robin challenge e una con la finale al Ryogoku Kokugikan.
Visto che si tratta di incontri ad alto profilo, combattuti in breve tempo uno dietro l'altro, per cercare di contenere l'alto numero di infortuni quest'anno ogni giornata vedrà 5 incontri, appartenenti solo a uno dei due blocchi. In questo modo si cerca di fornire giorni di riposo ai vari wrestler.

Come sono divisi i gruppi quest'anno?

Nel Gruppo A troviamo: Hiroshi Tanahashi, Togi Makabe (NEVER Openweight Champion), Katsuyori Shibata, Tetsuya Naito, Hiroyoshi Tenzan, Kota Ibushi, AJ Styles, Toru Yano, Doc Gallows (IWGP Tag Team Champion) e Bad Luck Fale.

Il Gruppo B si compone invece di: Shinsuke Nakamura, Yuji Nagata, Hirooki Goto (IWGP Intercontinental Champion), Tomoaki Honma, Satoshi Kojima, Tomohiro Ishii, Kazuchika Okada (IWGP Champion), Michael Elgin, Karl Anderson (IWGP Tag Team Champion) e Yujiro Takahashi.

Oggi andremo a parlare delle prime quattro giornate che si sono svolte:
Day 1, 20 luglio, Hokkaido Prefectural Sports Center;
Day 2, 23 luglio, Twin Messe Shizuoka;
Day 3, 24 luglio, Kyoto City Budokan Center;
Day 4, 25 luglio, Takamatsu City Gymnasium.


La prima giornata ha visto in campo i wrestler del primo gruppo.


Ci sono state alcune conferme di quanto già sapevamo. Hiroyoshi Tenzan, vuoi per la forma, vuoi per l'età, non è più in grado di reggere certi spot nella card. Il suo incontro con Doc Gallows è risultato un mero compitino.

Toru Yano e Bad Luck Fale hanno mostrato tutti i loro limiti, ancora una volta. Il primo ha affrontato l'ex amico Togi Makabe, che ha avuto un buon periodo a cavallo tra la fine del 2014 e l'inizio del 2015, ma si tratta comunque di un wrestler con capacità limitate, in questo match le ha messe in mostra tutte.
Il secondo, grazie a un booking decente e una prestazione di Naito di un altro livello è riuscito a sopperire ad alcune delle sue evidenti lacune. L'incontro non è nulla di imperdibile, anzi.

I migliori match della serata sono stati senza dubbio i due principali. Quello tra Shibata e Styles e quello tra Tanahashi e Ibushi.
AJ, per quanto non sia più il wrestler del suo periodo d'oro, ha una dote invidiabile, una capacità narrativa non indifferente che lo rende senza dubbio tra gli atleti più interessanti del panorama. Il suo match con Katsuyori ne è dimostrazione. Tutto incentrato sul background da MMArtist dell'atleta giapponese, in cui il gaijin è riucito ad adattarsi molto bene.
Il Main Event ha confermato ancora una cosa. Kota Ibushi è uno dei wrestler su cui la NJPW deve puntare. L'incontro con Tanahashi ha avuto una scrittura da grandi occasioni, quasi una finale anticipata. Questo basta per renderlo uno di quelli da vedere.

Il gruppo B, in scena nella seconda giornata, mostra più limiti.
I primi due incontri confermano una cosa, Tomohiro Ishii e Hirooki Goto non sono in grado di condurre adeguatamente un match con avversari limitati sul quadrato.
Satoshi Kojima sta risentendo dell'età (cosa che per i più recenti G1 era riuscito a nascondere) e tira su una normale prestazione con Ishii. Mentre Yujiro mostra ancora una volta la sua inettitudine sul quadrato.

Discorso simile al primo incontro anche per il match tra Yuji Nagata e Tomoaki Honma.
I due incontri principali invece non sono allo stesso livello della giornata prima. Michael Elgin affronta in un match perfetto per lui, Kazuchika Okada. Il booking prevede che il gaijin, alla sua prima esperienza, debba essere costantemente messo in difficoltà. Nonostante autore di una prestazione nella norma non riesce a risplendere come dovrebbe.

Il Main Event è l'incontro della giornata. Shinsuke Nakamura affronta Karl Anderson. I due potrebbero mettere su un match di tutt'altro spessore, ma la gestione è invece quella di un normale incontro tra i due. Piacevole, ma lontano anni luce da un match classico del Climax.


Gli altri due giorni alzano un attimo la media del torneo.

Il Day 3 è nelle mani del primo gruppo.
Kota si conferma come l'atleta di questa prima fase. Riesce a raccontare magnificamente la storia con Doc Gallows. Nonostante i limiti del secondo, il suo modo di lavorare offre una variante interessante al classico canovaccio.

Meno interessanti i due incontri successivi. Makabe è l'uomo sbagliato per cercare di far fare qualcosa di decente a Fale.
Mentre AJ riesce, nella titanica impresa, di far svolgere un match guardabile a Yano.

Il titolo di incontro della serata se lo porta a casa Naito contro Shibata. I due non hanno le capacità per risultare dei main eventer fissi. Però sul ring ci sanno fare. L'incontro è costruito molto bene e il match si sviluppa in maniera più che interessante. Donandoci una sfida incerta e ricca di elementi.
Nel Main Event Tenzan riesce a mettere su una contesa buona con Tanahashi, non sarà l'unico Lazzaro in questi quattro giorni. Ma niente di eclatante.

L'ultima giornata analizzata in questo articolo vede il secondo gruppo. In uno show migliore di quello del Day 2.
I due match di apertura vedono, inaspettatamente, una buona prova di Yujiro, che mostra di avere un buon affiatamento con Ishii, regalandoci un match decente.
Continua la struttura classica per Michael Elgin, il wrestler ROH, mette in piedi una prova discreta con Kojima, nonostante questo si limiti a seguire uno schema classico.

Goto contro Anderson e il main tra Okada e Honma, sono due incontri tutto sommato buoni. Che però mettono in mostra alcuni limiti.
Hirooki e Karl superano il classico schema, riuscendo a mettere in piedi una sfida tutto sommato godibile, sebbene senza troppi fronzoli.
Honma e Okada invece non riescono a superare il classico incontro. Questo mette in mostra i limiti di entrambi, non in grado di superare i propri limiti.

Lascio per ultima la sfida tra Nakamura e Nagata. Se Kazuchika non è in grado di superare i propri limiti, lo stesso non si può dire per Shinsuke.
Con Yuji riesce a mettere in piedi in una quindicina di minuti, un incontro che riassume senza troppi problemi la carriera di Naka. Una prima fase giocata su fasi al tappeto, una delle caratteristiche del primo Nakamura e caratteristica fondante per Nagata. Poi il livello della contesa si alza sempre più, portando a un finale veloce e pieno di spot da ricordare.
Insomma, hanno mostrato a molti pivellini come dovrebbe essere strutturato un incontro classico del G1 Climax.

Veniamo alla classifica di questi primi quattro giorni.

Il gruppo A è condotto con 4 punti da Hiroshi Tanahashi e AJ Styles; seguono a quota 2: Kota Ibushi, Bad Luck Fale, Togi Makabe, Katsuyori Shibata e Tetsuya Naito; ancora a secco di vittorie: Doc Gallows, Toru Yano e Hiroyoshi Tenzan.

Mentre nel gruppo B conducono con 4 punti: Tomohiro Ishii, Karl Anderson e Kazuchika Okada; con 2 abbiamo: Satoshi Kojima, Hirooki Goto, Shinsuka Nakamura e Yuji Nagata; in ultima posizione a 0: Michael Elgin, Yujiro Takahashi e Tomoaki Honma.

Per questa prima recensione abbiamo finito. Vi invito a mettere "mi piace" alla pagina Facebook del blog per mini articoli come la vicenda Hogan o Del Rio che minaccia di morte Sin Cara, cliccando qui; per mini news, commenti e voti ai singoli match del torneo vi rimando alla pagina Twitter: quo; mentre per alcuni contenuti video, a cui a breve avrete delle grandiose novità, il canale Youtube: qua.

Se vi è piaciuto vi invito a farlo girare su tutti i social.

Alessio Garbini

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