Nelle edicole e nelle fumetterie italiane è uscito settimana scorsa un nuovo manga dal titolo "Lock Up".
Il tema trattato, come intuibile dal titolo, è quello del mondo del puroresu. L'autore è Tetsuya Saruwatari.
Pubblicato dalla Panini Comics, nella sua divisione Planet Manga, sarà composto da 4 volumi in uscita bimestrale (il prossimo sarà in vendita il mese di maggio) e costa 4.50€ a numero.
Dopo aver raggiunto il successo con Tough e Riki Oh (il primo pubblicato anche in Italia), Saruwatari si è dedicato a questa serie che racconta le gesta di Samson Takaki, proprietario della Akatsuki Pro-Wrestling. Una piccola ma solida realtà in cui il protagonista, un veterano del quadrato, cerca di entusiasmare i propri spettatori con pochi mezzi.
Il puroresu visto nella sua forma più classica si confronta con le due forti realtà che, nella metà degli anni '90, hanno rivoluzionato questo sport in Giappone.
Lo Shoot, che ha portato all'ascesa delle MMA nel paese (come visto in: Il Wrestling crea le MMA) e l'Ultraviolence. Una sfida di ideali e di visioni differenti dello stesso prodotto che, inesorabilmente, porterà ad andare oltre alla semplice rappresentazione grafica di una sfida tra due uomini su un quadrato.
Nei primi capitoli introduttivi ci viene presentato il protagonista e il mondo che gli ruota accanto. Forte focus viene posto attorno alle motivazioni e allo sforzo che mette in atto per far risplendere chiunque sia suo rivale sul ring.
Inizia quindi la prima storyline dove, il suo stile classico, viene messo di fronte alle due innovazioni degli scorsi anni. Lo stile Strong Style e l'Ultraviolence. Il tutto parte da un "incidente" e crea un cliffhanger che conclude il numero che pone forte curiosità sul proseguio della trama.
Samson è un personaggio decisamente costruito molto bene, con dei valori ben solidi e chiari che, nonostante alcune rimostranze, trasudano da ogni Suplex e da ogni pugno disegnato sulla carta.
Lo stile grafico è accattivante e pulito nelle scene di lotta. Non stupisca visto chi è l'autore.
Curioso come Samson, sia stato costruito sulle fattezze di Keiji Mutoh, oltre a un'evidente citazione a Onita nell'ultimo capitolo del volume. Ma non sono gli unici wrestler a essere ispirati da atleti realmente esistenti, con tanto di dovuta citazione a Bruiser Brody, in un giovane atleta con enorme forza di volontà.
Vediamo tutti i sacrifici necessari per i wrestler, inoltre a differenza di altre opere, viene detto in maniera sottointesa come il puroresu sia worked.
Questo emerge soprattutto nella parte in cui si entra nel vivo del confronto con lo stile Shoot. Ma è come qualcosa di inserito senza sminuire assolutamente la parte atletica e gli sforzi di ognuno dei personaggi, anzi il villain di questo primo numero è visto come uno shooter che si dedica al wrestling per guadagnare di più.
Donare se stesso per dare un'emozione allo spettatore raccontando storie avvincenti che li tengano incollati al match. Questo il messaggio che passa dal manga. Che di fatto è la narrazione di cosa sia il wrestling.
Vale la pena seguire questa opera?
La risposta è positiva, sia se si tratta di semplici fan di fumetti sia se si è un fan del puroresu.
Lo stile dell'autore è noto. Si riprendono i temi trattati in altri suoi fumetti di successo e vengono posizionati all'interno del contesto del wrestling. Quindi se si sono apprezzate altre sue opere rimane una serie imprescindibile.
Se si è fan del puroresu invece si trova una storia avvincente, sull'ultimo degli underdog, con quel tono un po' vintage. Ma con una storia e una trama accattivanti e che spiegano alcuni meccanismi del wrestling stesso rendendola un'opera interessante e che deve essere letta.
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Alessio Garbini