lunedì 24 febbraio 2014

Elimination Chamber, la stasi della WWE

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Cosa si può dire di una Road To WrestleMania che sembra iniziare nel peggiore dei modi e sembra proseguire allo stesso modo?

Se le aspettative in seguito alle vicende (Royal Rumble, punto di non ritorno) e alle notizie bomba (CM Punk e l'addio alla WWE) facevano sperare qualcosa di poco buono le conferme date da questa Elimination Chamber purtroppo sembrano vertere verso qualcosa di ancor più negativo.

Cerchiamo di seguire un ordine cronologico di quanto visto al PPV di ieri notte, i matches di apertura per quanto gradevoli non permettono molti approfondimenti, se non buon lavoro di Big E che senza troppi fronzoli riesce ad assestare una serie di incontri sufficienti dal punto di vista del mero "saper tenere il ring", ovvero nella minima capacità di poter raccontare una storia e nel seguire la sua psicologia, ancora una volta, come nell'incontro con Damien Sandow di qualche mese fa, ha seguito il canovaccio classico riuscendo nel contempo a risultare incisivo e con qualche spunto, al contrario Jack Swagger, suo avversario, non sembrava essere particolarmente a suo agio in questo contesto.
Come già mi sbilanciai in passato con questa gestione, lenta e spesso banale ma non banalizzante, Big E sta riuscendo ad imporsi come un piacevole midcarder e se non verranno presi da qualche strana mania di provare a lanciarlo nei piani alti, potrebbe ricoprire questo ruolo senza troppi problemi nei prossimi anni.

Piacevolmente divertente è il match tra Wyatt Family e Shield, un match che offre anche differenti spunti, innanzitutto l'interazioni tra tutte le parti (anche Eric Rowan) risulta concreta e sicuramente interessante, Luke Harper riesce a rubare la scena con la sua uscita tra le due corde.
Come già si diceva (Da SummerSlam a Survivor Series, un progetto sensato) il percorso di Wyatt è quello di costruirlo in maniera abbastanza pesante per poterlo lanciare, e visto il seguito della Chamber possiamo dire che sia lanciato per essere sacrificato sull'altare di John Cena (ci torniamo tra poco), per questo vedere la Family perdere era senza dubbio da ritenere fuori discussione, il contesto in cui avviene la loro vittoria permette in maniera biunivoca di lanciare sia i membri dei Wyatt che di evolvere la situazione interna allo Shield.
Abbiamo un Dean Ambrose che scompare, vedremo nei prossimi Raw se si è accordato con Wyatt o se hanno altri sviluppi in mente, e un Reigns che soccombe non prima però di aver quasi trionfato in un 3 Vs. 1.
Il problema come già detto è che questo Reigns non è pronto, e non lo sarà nel breve periodo, e questo push esasperato porterà per forza ad un effetto simile a quello visto con Ryback o un Vladimir Kozlov, con la differenza che Roman ha le potenzialità di poter divenire uno dei possibili volti della WWE, ma il rischio di bruciarlo è molto alto, basta vedere Randy Orton che dopo il push fallimentare del 2004 dovette aspettare la fine del 2007 per poter tornare nei piani alti della federazione, un Orton che comunque disponeva di capacità migliori di Reigns sia al microfono che in-ring.
Da questo match ci si aspetta la scintilla che faccia scattare il feud tra Reigns e Dean che probabilmente si concluderà in un match titolato a WrestleMania, il che come già detto è un enorme spreco visto che Reigns non è in grado di muoversi con le sue gambe e alla fine si rischia di sprecare questo incontro per un push troppo frettoloso.

Passiamo al Main Event, al match che porta il nome del PPV, come dire è stata una EC senza infamia e senza lode sicuramente interessante il ruolo rivestito durante la durata del match da quasi tutti i partecipanti, ad eccezione di Christian e di Sheamus.

Se Christian comunque giungeva nel match con l'impressione di essere l'anello debole, dopo aver messo a segno un paio di momenti memorabili legati alla rabbia mostrata nelle puntate precedenti, scompare quasi subito.
Sheamus invece non ha molte scusanti, e dopo una prestazione alla Rumble (Royal Rumble, punto di non ritorno?) non certo degna di un final three, possiamo dire che le speranze di una evoluzione del personaggio siano forse andate vane e la pausa dovuta all'infortunio ci ha restituito uno Sheamus insipido come fu già in passato.
Per il resto le prestazioni sono buone, Antonio Cesaro come prevedibile dal push ricevuto nell'ultimo mese, risulta lo show stealer con ottime prove di forza e buona sequenze, gli altri tutto nella norma.
Mancano le sequenze memorabili che permettono alla EC di essere ricordata nei prossimi anni.

Sembra in questo modo aprire soprattutto a tre possibili incontri, già abbastanza palesati a dirla tutta, abbiamo un Randy Orton che (salvo gradite sorprese) affronterà Batista a WrestleMania, in un match che si preannuncia distrutto senza mezzi termini, abbiamo un John Cena che probabilmente dovrebbe vedersela con Bray Wyatt, il che come detto poco prima può avere un doppio significato, o Cena dopo aver lasciato il suo segno con la vittoria su The Rock è da considerarsi come il volto sacrificabile sull'altare dei nuovi giovani, oppure si è scelto un match di medio profilo per dare una vittoria a Cena.
Certo che sprecare John Cena in questa edizione di WrestleMania con un match contro Wyatt è soprattutto uno spreco, appunto; Cena ha ancora bisogno di match di alto profilo, non è una icona consolidata e Wyatt è un personaggio di grado basso, interessante ma rischia di sprofondare o, peggio, di sparire nell'anonimato.
La sensazione dalla situazione di Bryan è che sia tenuto in naftalina in attesa di sapere se Punk tornerà o meno in WWE (CM Punk e l'addio alla WWE), visto che la possibilità di HHH Vs. Punk sembri virare su un HHH Vs. Bryan, se il nativo di Chicago tornerà si potrebbe optare per un Kane Vs. Bryan di più basso profilo.
Detto sinceramente il match Hunter/Daniel ha più senso, in fondo è HHH che non lo vuole campione, è HHH che gli è andato contro più e più volte mettendogli contro il proprio maestro e il proprio amico/nemico, insomma la necessita ad oggi di vedere Punk sostituire HHH non ha senso.

Ancora una volta non possiamo dire che questo PPV non abbia seguito una sua logica, il punto è quanto la logica voluta dalla WWE possa coincidere con quella voluta dai fan, un enorme banco di prova sarà il 3 marzo, quando la WWE sarà a Chicago e vedremo il pubblico come si comporterà.

Alessio Garbini



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