Sono un attimo in ritardo, diciamo. Essendo che questi eventi si sono svolti il 19, 20 febbraio e l'1 marzo, quindi non sono proprio recentissimi.
La mia idea però è quella di parlare degli show prinicpali della NJPW, quindi non potevo che cercare di cogliere questa occasione per riuscire un minimo a partire.
Sfruttando anche il fatto che la New Japan Cup è in corso e meriterà uno spazio a sè stante.
Quindi andiamo a Sapporo, nell'Hokkaido per parlare delle date finali del New Years Golden Series e poi a Tokyo, a parlare dello show per i 50 anni della New Japan Pro Wrestling.
Da quando la pandemia ha colpito il Giappone, la NJPW ha iniziato a soffrire su due piani. Il primo quello degli spettatori, le arene a capienza ridotta e le regole hanno dimezzato quella che è stata la seconda realtà mondiale per attendance.
Oltre a questo l'impossibilità di avere determinati wrestler ha limitato di molto anche i nomi utilizzabili; con la difficoltà a riuscire ad avere certi nomi chiave, penso all'assenza di Jay White o Will Ospreay, la federazione è stata costretta lavorare puntando sia sull'usato sicuro che, osando a spingere qualcuno.
Penso proprio allo scontro tra SANADA e Hiroshi Tanahashi del 19 febbraio, match che sembra rientrare nel discorso dello spingere.
Questo match apre a tante cose da dire. Dato che si sta parlando di cose nuove per il sito, non vedo perchè non approfittarne.
SANADA è sempre stato uno di quei wrestler assolutamente impeccabili a livello di lottato, una pulizia e una mente sul match di livello. Non a caso venne associato a Keiji Mutoh (in AJPW prima, in TNA in excursion e in Wrestle-1 poi) e in New Japan fu visto come un nuovo Tanahashi.
Questo però apre al vero grosso problema che non ha permesso di vederlo ai piani alti della federazione. Si tratta di uno di quei wrestler che rappresenta un puro buco nero di carisma, pensiamo a Shelton Benjamin, talento sopraffino sul ring, ma interesse pari a zero su tutto.
Questo ha portato ad accoppiarlo con EVIL, che era il suo opposto, gran personaggio e attenzione, sul ring pari a 0. Questa coppia obiettivamente è stata molto interessante per anni, finchè non è arrivata la pandemia, a quel punto, con i piani originali (Will Ospreay) saltati, Gedo decide di turnare EVIL e dargli il titolo (classica mossa del booking del manager, pensate a Okada stesso, o Naito, o White), questo pone di nuovo SANDA di fronte ai suoi problemi. Penso alle varie run al Climax o tentativi di spingerlo, tutti match e momenti in cui manca qualcosa, quel qualcosa che purtroppo evidenzia quanto il buon SANADA abbia dei limiti. Questo match con Tanahashi in realtà ci permette di spingere avanti in questa direzione, di dare un po' di possibilità di risplendere e di mostrare le sue doti, soprattutto con un Hiroshi che, nonostante l'età e il fatto che si stia mettendo in secondo piano, riesca ancora a far risaltare le doti sul ring dei wrestler, anche quelli più scarsi. Quindi con lui non può che non uscirne un match interessante e pieno di momenti memorabili; quello che è il problema reale però è purtroppo legato al fatto che, tenendo in mente quanto detto fin'ora, sia un match poco utile e che non si discosta da quanto detto fin'ora.
Orfano di Jeff Cobb (infortunato al Tokyo Dome) e Will Ospreay (in giro per Europa e US), Great O-Khan ritorna a puntare sui vecchi, Tomoaki Honma e Satoshi Kojima, sperando di riuscire a imparare qualcosa di meglio delle due cose che fa. Però il match con Kojima, penso per merito di Satoshi soprattutto, è un buon match.
Parlando di anziani. Tiger Mask. Dopo anni nell'opening e nella parte bassa della card, è tornato a fare match in singolo "di spessore" e un giro con la cintura tag. Bollitissima la quarta versione del tigrotto, ma questo mi pone dei quesiti sul perchè, nel senso che se si stia costruendo un ultimo stint in vista di un ritiro, non vedo problemi, se no, non ne capisco l'utilizzo. A meno che fosse un semplice modo per allungare il brodo dando i titoli alla coppia Master Wato & Ryusuke Taguchi, senza per forza mandarli subito contro El Desperado & Yoshinobu Kanemaru o El Phantasmo & Taiji Ishimori.
Approfitto del discorso sulle cinture Junior Tag per una riflessione su quelle World Tag e Six Man Tag. Non sono fan della scelta di far lottare praticamente gli stessi team per entrambe le cinture, perchè va proprio a sminuire il concetto di differenziazione e di specificità delle cintura.
Soprattutto in una realtà come quella in cui c'è ancora un peso forte legato al passaggio di categoria tra Cruiser e Heavy.
Anche se il fatto che in un caso ha vinto un team (Bishamon), nell'altro l'altro (House Of Torture) ha quantomeno aiutato a preservare proprio questo concetto.
L'importanza di Toru Yano in federazione non viene mai discussa a fondo, soprattutto in occidente non viene mai riconosciuto del tutto il discorso. Nel senso che in alcuni casi, come Jon Moxley, viene capito e apprezzato (e si partecipa volentieri al suo mondo), ma in altri casi come quello di Harry Smith non viene capito e ci se ne lamenta. Perciò il match contro Minoru Suzuki, per il King Of Pro Wrestling Title, rientra perfettamente in questo discorso. Perciò da vedere sicuramente.
Per quanto riguarda il discorso dell'usato sicuro, il main event del 20 febbraio è stato affidato a Tetsuya Naito che prova l'assalto a Kazuchika Okada. I due hanno lavorato bene, si conoscono, riescono a portare in piedi varie situazioni che richiamano alla loro storia e ne esce un buon match sicuramente.Ma rappresenta bene il concetto di cui parlavo all'inizio,ovvero che si stiano provando due modalità di intervento per cercare di gestire la pandemia e proseguendo nei migliori dei modi.
Questo ci ricollega allo splendido match per l'anniversario. Dove Okada e Tanahashi hanno fatto trio con Tatsumi Fujinami, che non solo a 68 anni lotta anche regolarmente, ma è un nome importante non solo per la storia della NJPW stessa (il secondo di Antonio Inoki), ma che era nel primo match della storia, 50 anni fa.
Questo trio ha affrontato quello composto da Minoru Suzuki, Zack Sabre Jr. e Yoshiaki Fujiwara. Tre nomi non a caso, tre nomi che provengono direttamente dalla storia su Karl Gotch e Billy Robinson, il wrestler austriaco e inglese che sono alla base dello stile costruito in New Japan.
Quindi un match che un suo senso e una sua costruzione nella storia stessa della federazione, cioè di quanto possiamo effettivamnete andare a costruire e creare un match stroardinario perchè ricco di significati e significanti.
Okada con lo Yukata, l'abito tradizionale con cui si è presentato (come Hiroshi) all'anniversario, anche alla New Japan Cup fa sperare che questa possa essere una nuova evoluzione del personaggio di Kazuchika che riesce a prendere in mano la sua eredità in maniera attiva preparandosi al ruolo di Ace.
Per oggi è tutto, fatemi sapere cosa ne pensate di questo nuovo spazio dedicato alla NJPW; vi ricordo che potete commentare qui direttamente sul blog utilizzando l'account Google, oppure su FaceBook o usando Instagram.
Alessio Garbini