In questo spazio oggi andremo a parlare del’ultimo film
co-prodotto e distribuito dallo WWE Studios ma senza la partecipazione di alcun
wrestler, e vista la immensa qualità dei film precedenti con attoroni del
calibro di The Miz o John Cena, direi che ciò sia solo un bene.
Il film sta procedendo molto bene al box-office americano,
uscito l’11 aprile è nella top-3 dei film più visti della settimana (terzo
posto) e si piazza secondo al momento per la filmografia dei WWE Studios a
livello di visibilità (il primo è il film con la partecipazione di David
Otunga, “The Call”, che riuscì a raggiungere la seconda posizione), parlando di
introiti, nel mercato US al momento è il quinto film dietro a “12 Rounds” con
John Cena, “See No Evil” con Kane, “The Marine” sempre con Cena e “The Call”, a
cui andrebbero aggiunti i primi tre film di The Rock e “No Holds Barred” con
Hulk Hogan ma all’epoca non esisteva ancora lo Studios ufficialmente, guadagnando per ora un
totale di 12.005.402 dollari.
In Italia il film è uscito il 10 aprile e nella prima
settimana ha guadagnato 402.978 euro ed ha raggiunto la settima posizione in
classifica.
Il film è l’opera prima di Mike Flanagan basato su un corto
precedentemente diretto dallo stesso Flanagan dal titolo “Oculus: Chapter 3 –
The Man with the Plan”, il cast abbastanza ricco è stato preso da differenti
serie TV di successo, abbiamo Karen Gillian (da Doctor Who) e Annalise Basso
interpretare la protagonista femminile, Kaylie Russell, mentre Brenton Thwaites
e Garrett Ryan rivestono il ruolo di Tim Russell il protagonista maschile,
altri personaggi principali sono interpretati da Rory Cochrane (da CSI: Miami)
e Katee Sackhoff (da Battlestar Galactica) con il ruolo di Alan e Marie Russell,
genitori di Kaylie e Tim.
La trama del film vede il giovane Tim uscire da un ospedale
psichiatrico dove è stato rinchiuso per una decina d’anni in seguito a dei
fatti non meglio specificati, qui conosciamo la sorella ossessionata da un
oggetto apparentemente mistico, uno specchio antico, secondo lei autore della
morte dei loro genitori e, dopo vari tentativi, riesce a coinvolgere il
fratello nella sua caccia allo spettro che, secondo lei, vive nell'oggetto.
Il film si propone sul filone del thriller-horror, a
differenza di molti film dello stesso tipo dove spesso viene banalizzata la
figura stessa del genere con una trama lineare e spesso banale, abbiamo in
questo caso un film basato su una trama che comprende un continuo alternarsi
tra passato e presente continuando in un continuum temporale non lineare la
narrazione, la cosa interessante è come visto il tipo di potere dell’oggetto
mistico in questione, si riesca ad avere presente e passato allo stesso tempo
in un certo momento, e sono proprio l’alternanza tra il passato e il presente a
dare forza ad un thriller buono ma non particolarmente ricercato.
Nella prima parte del film continua a sussistere il dubbio
che il tutto possa essere un prodotto della mente di uno dei due fratelli,
rendendo la pellicola particolarmente interessante sotto questi punti di vista,
ma scoperta poi la verità il film si trascina via spostando il confine su un
altro punto, molto meno riuscito, cercando di identificare la realtà e la
finzione in quello che vediamo attraverso la narrazione dei personaggi, ma
questo abbandono dei toni narrativi iniziali di fatto toglie al film molto del
suo fascino e, sebbene alcune trovate siano molto interessanti, nell’ingresso
totalmente in tematiche horror si ha la sensazione di non essere davanti che
all’ennesimo film di spettri, con qualche elemento gore e torture che però
danno al film un valore in più, infatti la loro non sovraesposizione forzata
rende più d’impatto la loro riuscita.
In sostanza il film è una pellicola riuscita e metà ma che
con i suoi buoni pregi riesce comunque ad essere differente e coinvolgente per
lo spettatore, in questo modo si riesce a ritagliare il suo spazio all’interno
del filone con alcune trovate registiche e di montaggio d’effetto, certo
l’effetto “spavento” voluto ad ogni costo può risultare banale, ma merita sicuramente
una visione per gli amanti del genere.
Dimenticavo, i vecchi proprietari dello specchio sono la
famiglia Levesque, omaggio a HHH o semplice imposizione narcisistica?
Alessio
Garbini