lunedì 4 aprile 2016

WrestleMania 32: La mediocrità al servizio del popolo

E anche l'edizione numero 32 di WrestleMania è agli archivi.
Cosa si può pensare di questa edizione che sembra mostrare un problema strutturale di fondo, un problema decisamente profondo, ma è forse possibile trovare una speranza in fondo al tunnel?


Ci sono delle volte in cui quanto offerto dalla WWE non si riesce a collocare in un contesto.
A volte questa cosa può essere un bene, altre volte rischia di diventare un semplice "swerve" inserito per stupire a tutti i costi.

L'edizione 2016 del Grandaddy Of 'Em All si colloca proprio in questo.
Dopo un Kickoff in cui sembrava che tutto bene o male seguisse uno schema abbastanza logico, si è passati a un main show in cui ogni cosa è andata all'opposto rispetto alla logica.

Il problema vero non è solo il fatto che quello che sembrava andare verso una direzione nelle scorse settimana sia stato modificato dagli eventi di ieri, ma anche il fatto che non si riesca a intuire il percorso successivo di queste scelte.
Questo non è un male in generale, il problema è quando non sembra esserci un senso dietro a quanto fatto.

Certo alcune di queste scelte non sembrano essere del tutto insensate. Guardiamo all'Hell In A Cell, se qualcuno pensava che Shane McMahon avesse delle concrete possibilità di vittoria non ha chiaramente capito la sfumatura che è stata data al match, il fatto che Shane sottolineasse come lui volesse il controllo di Raw. Questa sconfitta sembra aprire a tante opzioni, scelta logica sia in entrata che in uscita.

Stesso discorso che possiamo attuare per il No Holds Barred e nel main event. In entrambi i casi le scelta seguono la logica, sia strutturale della federazione che narrativa. Era impensabile che un Roman Reigns non uscisse con la cintura ieri sera, così come fosse praticamente imponsibile che Dean Ambrose riuscisse a trionfare su Brock Lesnar. Certo in entrambi i casi ci sarebbe stato un netto cambio al vertice, un cambio al vertice netto e deciso che avrebbe modificato le carte in tavola.
E questo apre alla questione di quanto la WWE voglia o meno modificare lo status quo attuale a favore di un pubblico che ormai è differente rispetto al passato.


Il discorso degli "swerve" sembra invece essere applicabile a tutto il resto dello show.
Da un lato prendi i favoriti, che hanno rubato la scena negli ultimi mesi, come i New Day oppure Kevin Owens, Sami Zayn o The Miz. Nelle ultime settimane hanno appunto rubato la scena, prendendosi gli spazi e incasellandosi in un percorso di un certo senso.

Ieri sera invece è successo tutto l'opposto della logica, del senso comune. La vittoria della League Of Nation non ha senso se non in funzione del segmento successivo con le leggende. Stable che vince in superiorità numerica, dopo aver subito praticamente per tutto il feud e risultando come dei jobber, sebbene ci fossero al suo interno degli ex campioni del mondo.

Stessa cosa per Zack Ryder. Push iniziato lunedì scorso con una vittoria rubata su Chris Jericho. Per quale motivo questa cosa dovrebbe avere senso? Cosa dovrebbe portare?
Posso capire che magari si voglia creare un feud tra Owens e Zayn senza titolo in mezzo, il che, in realtà, non segue la storia in WWE dei due. Ma perchè escludere un The Miz o un Dolph Ziggler dal progetto?

Possiamo quasi trovare una logica invece dietro al match per il neo-rinato Women's Title e tra gli Y2AJ. Davvero si pensava che un prodotto WWE o la figlia di una delle icone di HHH potessero uscirne male da questa WrestleMania?


Proprio per questo si può dire che questa edizione non sembra avere alcuna consequenzialità logica.
Ovvio se questa sera i vari pezzi troveranno una collocazione potremo parlare di un piano, di una progettualità che al momento non sembra essere del tutto chiara.
Se invece non verrà fornita una spiegazione al buco logico che hanno creato loro stessi che cosa potremmo dire di questa WrestleMania?

Una WrestleMania basata su due aspetti. La mediocrità e la sorpresa.
Entrambi elementi che, da malpensante come sono, mi riportano per forza di cose a quando la WWF costruiva le card dei PPV in modo da far risaltare i main event di Hulk Hogan. Spesso limitando e creando degli spettacoli non adatti al contesto del PPV. Non è un caso che nelle prime edizioni difficilmente ci si ricorda di altri incontri al di fuori di quelli di Hogan. L'eccezione? WrestleMania 3, con il grande incontro tra Ricky Steamboat e Randy Savage. Match che fece infuriare Hogan perchè lo avrebbe fatto sfigurare.

Se questa logica fosse ancora valida oggi verrebbe da pensare che tutto sia stato tenuto a un livello basso per far in qualche modo risaltare il main event e non danneggiare ulteriormente l'aura di nuovo volto che la WWE sta cercando di creare con Roman Reigns, fallendo.

Le sorprese random? Bhè un tentativo di creare comunque stupore e accontentare i fan, un modo per non creare un rigetto in toto del prodotto e magari sperare che la vittoria del mega top face sul grande top heel diventasse quallo che il pubblico voleva.

Ci sono riuscit? Ditemelo voi commentando sulla pagina Facebook del blog: pagina FaceBook.

Alessio Garbini
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