martedì 18 aprile 2017

Non avevo mai visto il wrestling

Ho voluto fare un esperimento. Ho preso una persona che non aveva mai visto il wrestling se non sporadicamente all'epoca di Italia 1, l'ho convinta a venire a vedere un evento della TCW (Total Combat Wrestling pagina FaceBook) e queste sono le sue impressioni.

Buona lettura.



Era il 2003 ed io e mio fratello ci picchiavamo (sul serio) a colpi di telecomando, tra gli sguardi indignati di nostra madre.
Ahimè, aveva la meglio sempre lui: possesso della tv, Italia 1 e SmackDown!
“Cosa c’era di così eccitante, da lasciarlo con gli occhi incollati allo schermo e il fiato sospeso, nel vedere dei bestioni picchiarsi pesantemente?”: me lo sono sempre chiesta e mai ho trovato risposta, se non fino a qualche tempo fa.
Unica mia certezza, allora, erano i cento quarantacinque kilogrammi di muscoli e lo sguardo semi-vitreo di The Undertaker, il Becchino: non lo dimenticherò mai!

Poi è successo tutto per caso, e mi sono lasciata affascinare dai racconti sul wrestling di chi ne è appassionato. Ho sospeso il giudizio, ho ascoltato e ho fatto domande, provando a comprendere cosa succede davvero su quel ring, cosa accade dietro le quinte, cosa c’è prima e dopo lo show e, soprattutto, come ci si sente in quel momento lì, da wrestler ma anche da spettatore.

E così le settimane sono passate: qualcosa ho capito sul serio, qualcosa ho letto in giro, qualcos’altro ho fatto finta di aver inteso e nel mentre ho spiato qua e là dei video su YouTube, per capirci ancora di più; ed alla fine mi son fatta invitare ad uno show. 

Domenica 9 aprile, la Total Combat Wrestling organizza il suo evento mensile: non ci penso su due volte e ci vado! Ore 17 sono lì tra i primi! Aspetto l’apertura dei cancelli, in un misto di emozioni che si esplicano tra il “Dai, resto!” e il “Mi sa che torno a casa, ora!”; non ho mai visto uno show dal vivo. Nel frattempo, per ammazzare il tempo e nella totale incoscienza, scrivo un messaggio a mio fratello: “Oh, sai, sono a vedere un incontro di wrestling?!” Risposta: “Oh, ma come un incontro di wrestling?! Ma che gente frequenti?” Sorrido, e nel frattempo i cancelli si aprono. 

Entro: da lontano scelgo il mio posto ideale, da perfetta profana: divanetto, in fondo a sinistra; così, a caso, per poi scoprire che di lì i wrestler li vedrò anche entrare e tendere le mani al pubblico in visibilio.

Mancano solo 10 minuti all’inizio dello show. Per un attimo mi passa per la testa tutto ciò che ho letto e sentito nell’ultimo periodo; nonostante ciò, la mia memoria da bambina, “traumatizzata” dal “Becchino”, non può che immaginarsi e aspettarsi omoni spaventosi e cattivi, bisunti e unti, che si picchiano violentemente facendosi male sul serio con indosso strani vestituncoli, ed un pubblico che urla, strepita, acclama e inveisce contro l’uno o l’altro wrestler. Scusate, avete ragione, mi sono lasciata prendere: resetto la mia memoria episodica e ritorno alla realtà a cui sto per assistere!

Ormai ci sono, non posso più scappare, e sinceramente non voglio neppure farlo. Sento una strana adrenalina che non capisco affatto: si abbassano le luci, la musica si alza e lo show ha inizio!

Il primo ad entrare è Antonino Bellavita - Selfie King con i suoi stivaletti giallo shocking, che presenta il suo “terrone preferito”, Rocco Gioiello. Il siparietto tra Bellavita e Gioiello funziona, ma con il suo total black ed il capello gelatinato penso subito che Gioiello sarà il non plus ultra della giornata. Infatti, è amore a prima vista quando sulle note di “It’s My Life” alza al cielo la sua cintura da Campione Revolution. Nel mentre fanno ingresso Marieddu, risucchiato da un’imponente acclamazione del pubblico, e Pain. Poi, a braccetto con Campari, raggiunge il ring Carlo, che ricorda come Gioiello e Bellavita gli ha rubato il titolo fingendosi arbitro: l’avevo detto io che era figo il Gioiello, eh! Carlo, però, non sfiderà nessuno oggi perché infortunato. 

Ci siamo, “Il match è adesso”! Il primo è Bellavita contro Marieddu, che tra gli applausi e “senza esclusione di colpi”, mette a tappeto più volte Bellavita, in un match in cui passa più tempo fuori che dentro il ring! Marieddu, infatti, è un attimo spazientito e nel giro di pochi minuti è il vincitore.

Siamo al secondo match: Apollo, con la sua tutina bianco e oro, a dir poco dionisiaca, sfida, in un triple treath match, Joker e Jacob. I miei occhi, da appassionata di teatro, non possono che trovare il match superlativo e a dir poco scenografico. A fare da protagonista, al di là del finale, è sicuramente Jacob con il suo alter ego Camilla. L’invettiva sul bramato desiderio di caramelle di Jacob e la sagacia, solo verbale ahinoi, di Joker, sebbene facciano da padroni sulla scena, non depongono a loro favore, e la meglio l’ottiene Apollo che esce di scena come una vera divinità greca.

        Siamo al terzo scontro: Fenice Rossa, che il giorno prima ha lanciato la sua sfida a Pain, a suon di “Vamos!”, gioca un gran bel match. Tra colpi, schienate e ed un volo “alato”, da tenere tutti con il fiato sospeso, il rosso mascherato trionfa, facendo uscire dal ring Pain dolorante nel suo braccio destro. Dispiace per Pain, ma Fenice gliel’aveva giurata!

Ed eccolo qua, di nuovo lui, Rocco Gioiello. Di contro Campari, che dal canto suo sfoggia il suo vestitino dalle verdi frange. Dà l’idea di un draghetto, subito amato dai bambini presenti. Tenero sì, ma, mi spiace Campari, nulla può superare l’outfit di Rocco! Inutile, quindi, dire che, nonostante i colpi bassi, Gioiello fa da maestro sulla scena: vederlo col suo capello lungo volteggiare è il must del match, dal quale ne esce vincitore tra l’encomio del suo compare Bellavita.

Il momento di maggior pathos, però, è dato dal Tag Team Match tra i due brutti faccioni, Darkness II e Mirco Il Prescelto, che sfidano la strana coppia Scandalo! e Il Marchese. I due faccioni se la giocano bene, facendo saltare più volte sulle sedie il pubblico, tra urla forsennate e colpi sul ring. Ma non c’è nulla da fare, Scandalo! ed Il Marchese, contendendoseli, hanno la meglio, con Scandalo! che schiena Darkness grazie all’aiuto del suo compare di rosso vestito. L’arbitro, così, tira su le braccia ad entrambi per celebrare la vittoria. Ma, colpo di scena, a fine incontro Il Marchese attacca Scandalo!, chiaro segnale che le sue intenzioni sono quelle di riprendersi il titolo, prima o poi.

        Lo show è terminato, ed è un vero peccato! Le luci si alzano e mi fermo a pensare. Le mie infrastrutture da profana del wrestling stanno per cedere completamente e trovano conferma nei racconti appassionati di chi mi ha invitata oggi qui. Sono stata coinvolta, o meglio rapita dallo show. È stato un po’ come stare a teatro, lì sulla scena da attore e lì dietro le quinte da regista. Garcia Lorca scriveva: “Il teatro pretende che i personaggi che appaiono in scena abbiano un vestito di poesia e allo stesso tempo che si vedano loro le ossa, il sangue". L’associazione è un attimo: sul ring e tra il pubblico, tra la sceneggiatura scritta a priori e lo spettacolo a luci alte, si scrutano, di certo, la testa ed il cuore, la tecnica e la passione, le ossa e la poesia dei wrestler durante il loro match!

Caterina Pasculli
       
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1 commento:

  1. Jeff hardy fa schifo zero storytelling sul ring e zero mic skill

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