domenica 15 maggio 2022

JeffoVisioni: Lo scontro generazionale

Benvenuti al sedicesimo appuntamento con JeffoVisioni; come ogni domenica ci troviamo qui a commentare il meglio della settimana.

Per quello che riguarda nello specifico WrestleMania: Backlash, cioè l'ultimo Premium Live Event della WWE, potete cliccare: qui.

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Cerco sempre di mettere in piedi contenuti differenti per ognuno di questi quattro social; per questo è sicuramente importante riuscire a seguire tutto, per non perdersi nulla.

Le puntate settimanali WWE

In teoria la WWE dovrebbe lavorare molto sulle puntata post-PLE per cercare di sviluppare le nuove storie. Lo sviluppo di nuove storie (o di quelle già avviate) in vista di Hell In A Cell ha anche preso piede, ma è mancata la fantasia dietro di esse.

Partiamo dai Judgment Day. Prosegue il dubbio sul senso della stable, con un promo che spiega delle motivazioni risalenti a decenni fa parlando di pecore/leoni da tastiera che davvero trovo anacronistiche; tutto questo unito a una sequenza di match, uno dietro l'altro non particolarmente ispirati con interferenze varie e finali con squalifica; abbiamo però il Bullet Club WWE che continua a inserirsi, presuppongo con l'idea di cercare di creare qualcosa..

Gli Street Profits lavorano più da heel, non solo su alcuni aspetti più formali, come il posizionamento sul ring, ma anche sul modo di lottare e di portare le differenti mosse; questo prosegue quella che potrebbe essere un'evoluzione della categoria, se non si dovrebbe svolgere l'unificazione allora c'è bisogno di mischiare un po' le carte per evitare di lasciare il tutto morire in match sempre uguali. Non a caso speravo in una formazione di un team BC effettivo con un inserimento in questo contesto, proprio per cercare di aggiungere pepe e persone portate sul quadrato.
Un match sicuramente piacevole, segue bene o male lo stesso schema dei match tra le differenti formazioni che si sono susseguite, quindi sapete cosa trovare e come questo funzioni.

Il secondo DQ della serata è legato al match tra Cody Rhodes e Theroy. Una cosa che ho apprezzato dello stint di Cody in AEW era il suo forte legame col passato, anche nelle movenze, nel modo di porsi e vedere il campione US parlare da un podium, come si faceva negli anni '80 per promuovere il match, l'ho trovato fantastico nell'ottica di collegarlo a questa modalità. Non so se poi sia effettivamente quel tipo di idea dietro, però non ho potuto che non apprezzarlo.

Match che permette a Theory (con ancora l'attire con la A di Austin, noto) di risplendere. Ha messo in piedi una struttura molto classica, seguendo i cambi di dominio e le logiche scolastiche il che non è un male soprattutto quando si è agli inizi ma, quello che più di tutti ha dato al match uno spessore, è il modo in cui è stato trattato. Un match dove ha fatto il wrestler heel vero, non nella modalità WWEsca in cui deve fuggire o fare scorrettezze, ma nella modalità per cui va a lavorare quasi sullo stesso piano di Rhodes, ma rispettando le logiche della psicologia del cattivo.
Peccato per quelle gambe troppo ballerine in molti momenti. Ma imparerà.

Soffermandosi sui feud stupidi è inutile sottolineare la storia di Ken Owens. Ricordo come un mese fa fosse nel ME di WrestleMania contro Steve Austin che tornava sul ring dopo 19 anni.
Devo commentare altro su Ali che non abbia già detto?

Sebbene io non possa che essere felice che Sonya Deville possa tornare sul ring a tempo pieno, l'unico mio dubbio è se si ricordano che non sia principalmente una manager e stop, nel senso, se adesso dovrà lottare meno di 1 minuto in squash, o venendo menata dal face di turno, forse era meglio stesse infortunata.
Unico spiraglio di luce in tutto questo, il fatto che il team Doudrop e Nikki ASH stia avendo il tempo per poter sviluppare la storia al meglio, quindi immagino con l'idea di far abbandonare alla supereroina i panni di quel personaggio e formare il team razzista di cui abbiamo bisogno.

Il non-sense totale di questa puntata è tutto attorno al ME, ora la storia di Asuka, Becky Lynch e Bianca Belair in un mese è così confusionaria, con momenti totalmente random, che non si capisce come i pezzi si inseriscano, anche questo lunedì il tutto è uscito in maniera totalmente confusa, con Asuka che ha una shot a caso, la Lynch che rivuole il titolo a caso e Bianca che difende a caso, venendo assalita altrettando a caso. 

NXT anonimo, senza sviluppi concreti a nulla. Però il ME è stato molto piacevole, con una Natalya che fa pesare la sua esperienza riuscendo a montare un match molto didascalico, ma che permette a Cora Jade di emergere facilmente tra le nuove proposte del roster femminile.

Direi un lavoro invece ottimo per quella che è la puntata numero 200 di NXT: UK.
Partendo da quello che è forse uno dei feud più totalizzanti cioè: quello attorno ai titoli tag, con un piacevole match tra Gallus e il team di Oliver Carter & Ashton Smith; oltre all'azione sul quadrato che è stata assolutamente interessante, è la profondità di quello che c'è dietro, i dissidi interni tra i Moustache Mountain con proprio il team di Carter & Smith che ha ricoperto un grosso ruolo e, in contemporanea, il Gallus che rishcia di crollare sotto l'insicurezza di Joe Coffey. Quelle cose che fanno capire come spesso siano le storie semplici a racchiudere l'essenza del pro wrestling.

Un'ottima masterclass quella che invece ha visto Jordan Devlin venire bandito dal brand nel main event. La narrazione contro il campione Ilja Dragunov è stata assolutamente perfetta; in questo caso la narrazione dell'infortunio, non risulta qualcosa di didascacilo o di troppo sottolineato, perchè diventa un elemento essenziale di tutto il match, non soltanto un modo per creare heat sull'heel.
Il finale è certo anti-climatico, ma permette di costruire Devlin, nonostante la sconfitta, come un wrestler di spessore, che perde per un cavillo tecnico.
Mentre Dragunov viene rafforzato nel suo ruolo di "tizio duro", come era emerso nei match contro Gunther.


Veniamo alla solita nota dolorosa di SmackDown.
La Bloodline è sempre il sinonimo di "perdere tempo": il coinvolgimento di Sami Zayn, di Shinsuke Nakamura, gli RK-Bro che vengono a sfidare e si trova un compromesso affrontando un terzo uomo che non rientra, è una storyline che potresti fare in un singolo segmento che viene sempre diluito nell'arco di tutta la puntata e dato che non è una costruzione che serve per mantenere l'attenzione sulle due ore, è proprio funzionale a risparmiarsi sforzi creativi.

Passiamo alle note positive.
Drew Gulak sembra essere il legame tra Ricochet e Gunther; sono spiaciuto che il match tra l'austriaco e Drew sia stato un match di pochi minuti in mezzo alla puntata, ma almeno potrebbe assumere un suo senso e ruolo nel momento in cui si andrà verso una shot titolata contro il campione. Tra l'altro i due si affrontarono solo una volta in PWG nel 2017. Non lo ricordo molto quel match a dirla tutta, ma lo ricordo come uno dei migliori dell'annata.

La chiccha di narrazione per giustificare un match, è il fatto che sia Shotzi che Aliyah si siano lamentate di aver perso l'occasione contro Ronda Rousey per poco, e questo va a giustificare lo scontro tra le due.

Infine Butch, che fa un match molto a la Pete Dunne contro Kofi Kingston e, finalmente, riporta un minimo di senso a questa ridicola stable.


Le puntate settimanali AEW

In contrapposizione a quanto visto in WWE, in casa AEW gli sviluppi hanno seguito una buona resa sul campo.

La formazione degli Hookausen è stato un bel momento. Unire questi due ha un suo senso molto forte, entrambi sono dei meme, nel senso di personaggi resi noti tramite internet e unirli è la scelta migliore.
La costruzione di Hook necessita di passare per una situazione come questa che aiuta ad aumentare la profondità del personaggio che fino a oggi è giocato sul suo essere silenzioso.
Proprio per questo Danhausen riveste un ruolo fondamentale, come abbiano iniziato a vedere con la storia delle patatine.
Inoltre volevo sottolineare come il match contro Tony Nese sia stato uno squash, il che è ottimo sia per il personaggio di per sè, nel senso che essendo una gimmick comedy non deve avere tutta questa offensiva, sia per il team. Penso in ottica futura, i due che si aiutano e influenzano coprendo le rispettive lacune, permetterà di rendendoli due nomi solidi per l'uppercard.
Comunque geniale l'inversione di ruoli, Nese che è già dentro come i jobber, Danhausen ha l'ingresso serio e alla fine lo squash è "del jobber" sulle "superstar".

Alla fine la questione con Sammy e Scorpio Sky diventa ancora più incasinata. Il match con Kazarian per il titolo TNT è stato tutto sommato piacevole, ma il finale in cui viene assalito da Ethan Page e Dan Lambert è abbastanza confusionario, soprattutto perchè così sono heel, come Sammy e Tay Conti.

Ci voleva il BCC per farmi apprezzare qualcosa della JAS a quanto pare.
Quello che risulta azzeccato è il fatto che si sia messo un bel peso su due fattori narrativamente validi. L'amicizia di Eddie Kingston e Jon Moxley, e qui in una WWE non sarebbe stata ripresa, il fatto che invece si sia dato un peso a questo elemento, è una di quelle differenze narrative della AEW che apprezzo molto.
Così come l'uscita della Blackpool Combat Club quando Daniel Garcia ha sottolineato che gli Sport Entertainer battano sempre i Pro Wrestler.
Speriamo sempre che qualcuno aiuti Garcia a emergere.


Rimaniamo sui giovani, ma su due che sarebbero già parte di questa generazione emersa.
Mi riferisco a Ricky Starks e a Jungle Boy. Il match delude. Mette in mostra quelli che sono i limiti di JB che, rispetto a un Darby Allin, Sammy Guevara o MJF è ancora parecchio indietro.
Sebbene sia più vicino ai 20 che ai 30 rispetto agli altri 3 (escluso MJF, ma lì si parla di un fenomeno, non conta) e quindi lo spazio di manovra sia più ampio.
L'incontro non è brutto, ma da uno scontro che dev'essere comunque di spessore, che mette uno contro l'altro tre team chiave, dovrebbe offrire altro.
Apprezzo che si stiano creando due poli per i titoli, uno attorno agli FTR e la Undisputed Elite e l'altro qui presentato attorno a campioni, Starks & Powerhouse Hobbs e Swerve & Keith Lee.
Le interazioni tra i 6 possono quantomeno portare a scambi interessanti anche sul ring. So che la tentazione di mandare Luchasaurus contro altri due "giganti" come Lee o Hobbs sia forte, ma non riesco a immaginare lo schifo che ne uscirebbe.

Per Double Or Nothing penso proprio che i due match principali saranno quello attorno al titolo e quello attorno al contratto di Wardlow.
CM Punk turna heel. Mette la maglietta nei New York Islanders a Long Island e non è stato apprezzato. Considera battere Page come "un lavoro da fare"e che lo batterà come un John Silver qualunque.
Se non sta agendo da heel nel feud, non saprei cosa dovrebbe fare.
Questa potrebbe essere la scintilla per far partire finalmente il feud. Speriamo di non restare delusi, mancano due puntate.

MJF ha messo in piedi un segmento da antologia. Tutta la storia e utilizzo della presentazione a la Dark Side Of The Ring con Taz e Jake Roberts che commentano e Barry Horrowitz che fa il narratore è un'altra chicca.
Mi sento abbastanza sicuro, a questo punto, che il fatto di usare uno schema già visto da parte di MJF verso Wardlow sia voluto.
Le varie sfide richiamavano al suo feud con Jericho; le condizioni (frustate+impedimento a qualcosa) richiama al suo feud con Cody.
Se così fosse però, mi sfugge il senso di riutilizzare questa modalità; certo funzona, è un buon modo per creare heat su di lui, ma al contempo sembrerebbe mostrare un limite creativo, a meno che questo non serva più come interludio, riassumendo i suoi feud principali in AEW per poi mandarlo contro un CM Punk titolato?!
Che fosse face e sia stato in grado di reindirizzare il pubblico, facendogli fare quello che voleva, è un altro segno delle sue enormi dote al microfono e carisma.

Veniamo infine all'Owen Hart Cup che è iniziato il torneo principale e ha offerto quattro match differenti ma per questo interessanti.

La versione femminile ha visto Toni Storm contro Jamie Hayter, un match tutto sommato solido, sebbene non sia stato sicuramente la punta di diamante della giornata, ma che ha permesso a entrambe di mettersi in mostra.
Una delusione per Riho contro Ruby Soho a Rampage. Scontro da main event, con una ex campionessa e un nome caldo, ma in entrambi i casi non sono riuscite a mettersi eficacemente in mostra.

I due quarti del maschile invece hanno evidenziato Dax Harwood come ottimo wrestler che ha potuto sperimentarsi contro Adam Cole ancora una volta.
Match solidissimo, non ai livelli dei precedenti di Dax in singolo (Punk o Cash Wheeler) ma sicuramente una prova degna. 

Il secondo è uno scontro generazionale, con una storia che ha fatto storcere il naso a molti ma, quella più logica. Il confronto Allin/Hardy è stato uno dei punti di interesse maggiore in AEW, quindi ci sta che Darby, per potersi mostrare come migliore, inizia ad andare di spot su spot con la sola idea di farsi vedere come superiore, di essere la nuova leva, riesce a farlo, meritandosi il rispetto di Jeff, ma la sua inesperienza rispetto a quella del 6 volte campione del mondo, è ovviamente ancora troppa e deve capitolare.
Abbiamo già visto che per Allin più conosce un avversario e più impara come rialzarsi dalle batoste, mi aspetto che le strade dei due si possano incrociare ancora in futuro, magari con un match con una struttura più classica che faccia storcere meno il naso.

 

Segnalazioni randomiche

Sarebbe carino segnalarvi ogni settimana qualcosa di strano da tutto il mondo degno di attenzione. Però questo capita di rado e non che in questa occasione non sia passato dall'Argentina al Vietnam passando per la solita Ungheria.
Nel viaggio di ritorno, mi sono fermato per un attimo in Tailandia e questo show è molto solido.
Le influenze con il Giappone si sanno e sono presenti, molte realtà del Puroresu hanno contribuito alla scena, quindi che il livello qualitativo sia più alto rispetto alla Corea, me lo aspettavo, però non pensavo di trovare uno show che regge benissimo per tutte le sue ore.
Qui il video, buona visione.



Il corto del fratello di Dolph Ziggler, Ryan Nemeth, è stato caricato su Vimeo. Heel parla dello #SpeakingOut e della cultura dello stupro nel mondo del wrestling.

Cliccate qui.


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Alessio Garbini

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