mercoledì 27 luglio 2022

L'evento di tributo alla ROH: analisi e Jeffini per ROH Death Before Dishonor

Nonostante fossi febbricitante, sono riuscito a concludere l'analisi con i Jeffini per Death Before Dishonor.
Ma rimane un dubbio, questo roster quanto potrà durare?

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Cerco sempre di mettere in piedi contenuti differenti per ognuno di questi quattro social; per questo è sicuramente importante riuscire a seguire tutto, per non perdersi nulla. 


Fa uno strano effetto visivo approcciarsi a un evento della Ring Of Honor e vedere uno stile di regia, una modalità di ripresa e uso delle luci uguale a quello della AEW.
Non è tanto di per sè un problema, ma un ulteriore sintomo di quello che è un rilancio della federazione sotto Tony Khan.

Abbiamo un ulteriore elemento, forse quello più importante, legato ai nomi che possiamo vedere coinvolti, un insieme di nomi che in passato sono stati legati alla federazione, quindi un legame e un collegamento alla ROH del 2002-2008 ma che al contempo porta anche a un dubbio legato al roster e a quando effettivamente la federazione inizierà come prodotto a se stante.

Senza avere una certezza effettiva di quanta ampiezza il roster possa avere, non ti rimane che puntare quasi del tutto su gente che hai già in mano nel roster AEW, penso appunto a Claudio Castagnoli.
Questo ci porta anche al discorso caldo di Jonathan Gresham, che ci sia un problema di comunicazione è purtroppo un dato che sta emergendo, più nomi che se ne sono andati hanno parlato di questa difficoltà: Marko Stunt, Chavo Guerrero, Joey Janela o Big Swole sono i primi nomi che mi vengono in mente.
Se Christopher Daniels sta lavorando bene, ha forse necessità di avere qualcuno che lo affianchi.

Questo si riflette per forza di cose sul lottato. Il match tra Claudio e Gresham è un mero compitino, con JG che si presenta senza attire, senza voglia di mostrare qualcosa sul ring. Il che è un gran peccato, i due avrebbero potuto tranquillamente fare un match da 5 Jeffini, invece ne esce un match godibile solo per l'importanza storica dello stesso, con il riconoscimento del talento di Castagnoli e un percorso di ascesa da midcarder a nome di punta, nel giro di un mese.


Tra l'altro mi si pongono delle domande su quanto il discorso della famiglia Munoz Gonzalez sia un po' in bilico e questa ROH può essere l'occasione buona per riprendere spessore.

Rush, Dragon Lee e Dralistico sono stati inequivocabilmente i nomi futuribili e di punta per il CMLL, la gestione di Ultimo Guerrero dalla pandemia ha reso difficoltosi molti aspetti, che hanno spinto i tre ad andarsene. Da quel momento sono bene o male spariti dai radar, quelle che erano le collaborazioni per esempio con la NJPW sono venute meno, il feud tra Dragon Lee e Hiromu Takahashi rimane tra i migliori degli anni '10.


Per questo i due decidono di mettere in piedi un bellissimo template di tutte le sequenze e momenti più particolari e per attirare più attenzione possibile, effettivamente rubano bene la scena (tranne il ME) e mettono in piedi un match di reale spessore.
Speriamo che questa ROH possa permettergli lo spazio giusto per ritornare dove gli compete: tra i migliori wrestler della scena attuale.

Oltre a loro, ci sono anche altri nomi futuribili presenti nel roster e che necessitano di reale esposizione.
Willow Nightingale è tra le wrestler più interessanti nella scena US, il suo utilizzo sempre più ampio nel territorio di Tony Khan è un buon segnale, sebbene il suo match con Allysin Kay non sia stato particolarmente interessante; Kay è un altro nome che merita maggiore considerazione nella scena attuale.

Soprattutto quando la divisione femminile rimane non particolarmente giovane, Serena Deeb e Mercedes Martinez rimangono una scelta oculata basata prettamente sul fatto che si tratti di due wrestler di primo spessore sul ring, che mettono in piedi un match interessante, solido e assolutamente difficile dire sia un brutto incontro.

Il trio di Alex Zayne, Blake Christian e Tony Deppen rientra in questo discorso. Tre nomi che sono pronti, tre nomi che devono ora diventare di punta, se no si rischia di perderseli via e sarebbe un peccato.
Sono già stati usati in questi contesti da Tony Khan, il che mi farebbe sperare che nella ripartenza effettiva della ROH potremo vederli protagonisti, un trio che necessita considerazione.

Tra l'altro il grande ritorno della Embassy di Prince Nana, un nome storico, che si ricollega benissimo con i nomi coinvolti in questa prima incarnazione; la possibilità per lui di risplendere e mostrare le sue qualità in giro nel mondo, ovvero con lo scopo di far risaltare i suoi assistiti.
Spero che Khan fosse fan anche nel periodo successivo della Ring Of Honor e ci porti Truth Martini.

Veniamo poi a quelli che sono i titoli singoli rimanenti. Samoa Joe/Jay Lethal tende a essere parecchio deludente, su due piani: il primo è quello narrativo, perchè i due hanno tutta una storia tra loro (Lethal era l'allievo di Joe in ROH) e questo non lo si è sottolineato o dato un peso reale; il secondo è legato al lottato, scegliendo di non dedicarsi alla storia tra i due, che verteva più sull'imparare a lottare come Pure Wrestler, ma scegliendo di girarla sul discorso tra Sport-Entertainer Vs. Pro Wrestler anche il match è andato a soffrirne. Una buona rappresentanza del tutto, sicuramente, ma non resa nel migliore dei modi.

Diverso il discorso per il match per il Pure Title. Nel senso che è stato sicuramente un match molto intenso, con una costruzione molto sensata. Il problema di questa tipologia di match è solitamente quello di volersi mettere troppo in mostra.
I Pure Match, così come altre tipologie simili, usano uno schema molto scolastico, in cui devi per forza mostrare di essere bravo in quello stile, di conoscerne gli aspetti stilistici specifici, che è sicuramente qualcosa di piacevole alla vista ma, al contempo, rischia di renderli un mero esercizio di stile e con una narrazione che si va un po' più a perdere rispetto ad altre modalità narrative.
Per questo sebbene Wheeler Yuta Vs. Daniel Garcia sia un match di tutto rispetto, il rischio di cadere troppo in questo voler stare al confine tra il voler mostrare forzatamente e il farlo realmente, rischia di essere un problema in futuro.

E infine il ME.
La difficoltà narrativa più spiccata quando si parla di 2 Out Of 3 Falls è quella di riuscire a creare una continuità narrativa lungo le tre cadute in modo che ci sia uniformità tra di esse.
Ho spesso criticato la modalità con cui per esempio questo match viene costruito in Messico, dove spesso le prime due cadute sono svolte rapidamente con una terza più lunga e sviluppata.

Proprio per questo non posso che trovare assolutamente ben costruito e sensato tutto l'incontro, nel momento stesso in cui le tre cadute rappresentano un continuum narrativo, un crescendo che riesce a racchiudere e raccontare in maniera impeccabile quelli che sono i momenti salienti del match, andando a pescare dalla tradizione, sia dei due team che soprattutto di quella che è la tradizione.

L'evento è stato sicuramente di qualità, i match rimangono quasi tutti di forte attrattiva:
Quello che rimane il dubbio di partenza, cioè se il roster sia sufficiente per offrire una continuità al prodotto.
Perchè al di là di quelli che sono gli sviluppi, la sensazione che si possa assistere a una specie di show di tributo con dentro i nomi che nel periodo 2002-2008 hanno rappresentato la federazione nel mondo, rendendola grande, è un rischio.
Sono convinto che questa sensazione, una volta che si sarà trovato il modo per costruire uno show tv si andrà a perdere e potranno svilupparsi storyline anche più efficaci, per ora va benissimo questo Tribute Show di altissima qualità.

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Alessio Garbini

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