lunedì 3 aprile 2023

La card perfettamente bilanciata: analisi e voti per WrestleMania 39: Night 1

Ci siamo, WrestleMania 39 è agli archivi. La WWE ha una nuova proprietà, ma per ora concentriamoci a parlare dell'evento in sè. Mercoledì uscirà il commento della Night II, mentre venerdì parlerò di NXT Stand and Deliver. Settimana prossima mi prenderò il tempo di commentare per bene il rilancio ROH.

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La Night I di WrestleMania 39 ha saputo dosare in maniera sapiente i suoi incontri per creare uno show che dalla prima campanella all'ultima è riuscito a intrattenere non offrendo un momento simile all'altro.

La costruzione di una card è sempre un lavoro difficile, nel senso che ti trovi a dover mettere in ordine i vari match in modo da sottolineare l'importanza di alcuni per evitare un coinvolgimento emotivo che non sia ben dosato. Per questo ci sono dei match cuscinetto nelle card, cioè quegli incontri che servono a chiudere un momento particolarmente emotivamente provante per aprire all'incontro successivo con la stessa energia.

Viene facile individuarli. Il match a quattro team, che usa le regole del Four Corner Survival ROH invece delle classiche del Fatal-4 Way WWE. Il trios femminile, delusione vera della serata. Poco divertente e con pochissimi spunti, poteva essere tranquillamente un match da show tv. E quando hai una delle tue top star (maschili e femminili) coinvolte, qualche domande me le farei.
Infine il segmento tra Pat McAfee e The Miz.

I tre incontri principali dell'undercard hanno una struttura molto simile tra loro, eppure così diversa.
John Cena e Austin Theory hanno voluto giocare molto sulla classicità delle sequenze, una serie di scambi e costruzioni molto old school che permettono di raccontare serenamente una storia efficace senza la necessità di dover andare a spingere molto sul versante dello spot.
Una scelta che ha dato valore al match stesso, proprio perchè non ci sono momenti in cui questo incontro sembra scappare o uscire dal classicismo e questo permette di sottolineare ancora di più come Austin Theory sia riuscito a mettere in piedi un incontro degno del più classico John Cena.
Su quella che è la sua vittoria mi ero già espresso in fase di pronostici. Ha permesso di andare a costruire per bene il ruolo di Theory nel futuro.

Logan Paul e Seth Rollins invece giocano più sulla spotfest. Ma l'aiuto dato a Paul questa volta è stato quello di non andare a ostentare, non andare a giocare ai grandi spot come contro Roman Reigns.
Perchè non era nel main event. Questo è un fattore molto importante nella costruzione di una card.
In tutto questo il lavoro di Rollins è stato ottimo, è stato in grado di condurre il suo avversario intorno al ring per permettergli di prendersi la scena in vari momenti, il suo essere heel sul ring (che rappresenta uno dei differenti problemi che ha) è stato aiutato dalla presenza di KSI vestito come il loro Energy Drink.
Anche in questo caso una buona prova di entrambi.

Infine, lo scontro tra padre e figlio si è basato molto su questi aspetti emotivi.
Un ruolo quasi fondamentale lo ha rivestito l'essere una leggenda di Rey Mysterio. Quel qualcosa che è stato sottolineato in differenti momenti dell'incontro, sia con l'ingresso che con alcune sequenze.
La famiglia è dunque un punto fondamentale anche nelle azioni di Dominik Mysterio che invece si trova costretto a cercare un ulteriore confronto con madre e sorella e sono questi confronti a metterlo in maggiore difficoltà.
Per il resto costruzione meticolosa delle varie fasi che ha permesso a entrambi di andare a costruire un match solido, con le sequenze emotive nei momenti giusti, con tanto di finale e omaggio a Eddie Guerrero che chiude il cerchio.
La presenza di Bad Bunny e l'imminente PLE a Puerto Rico, non possono che far pensare che si chiuda il capitolo per il figlio verso il padre e si punti al cantante, conferma dell'enorme fiducia che gli si dà.

Voto a tutti e tre:

Veniamo ai due main event. Due incontri che sono pensati e ragionati in maniera opposta di tutti gli altri.
Hanno una mentalità dietro da grandissima occasione e sono riusciti a rappresentare questo concetto alla grandissima.

Il match femminile dimostra una cosa: Rhea Ripley è il presente della divisione. L'intensità che è riuscita a inserire nell'incontro è di altissimo livello. Il modo di vendere con l'espressione facciale è un ulteriore elemento di perfetta narrazione sul quadrato.
L'incontro ha il solito enorme difetto di tutti quelli di Charlotte Flair. Una struttura rigida che non deve essere superata. Basta vedere il Superplex riversato in Somersault dal paletto dove la Flair si ostina a mantenere la posizione.
Su questo c'è un tentativo di caricamento che a una seconda visione mi fa sorgere il dubbio se sia un botch o sia pensato. Nel primo caso è forse un'occasione in cui sono riusciti a uscire dal problema della Flair. Nel momento in cui Rhea la sta caricando si sbilancia, quindi mantiene la presa e ricaricandola per convertirla in DDT.

Veniamo al Main Event effettivo, per la seconda volta Kevin Owens si trova in un ME e per la seconda volta dal 1985 lo è un tag team match.
L'incontro è quello che volevamo vedere? Questo apre a due versanti.
Veniamo a quello negativo. Non c'è stata la conclusione della Bloodline come si poteva pensare, forse rimandata alla Night II, ma questo va a togliere un grosso pezzetto dalla narrazione che vorremmo avere e che più di tutti ha accompagnato questa Road To.
Inevitabilmente questo è un fattore da considerare in quello che è il match in sè, perchè se ci fosse stato un pay-off effettivo, una conclusione di un percorso, avremmo avuto un match molto più importante e chiaro di quello che sarebbe dovuto essere.

Ma veniamo alla parte positiva, il match è stato perfetto dal punto di vista del work-rate.
Spesso si sottovaluta l'importanza della PWG in quella che è l'evoluzion del Tag Team wrestling negli anni '00. C'è un motivo se gli Young Bucks sono quelli che sono e questo è l'esposizone in PWG.
Gli Usos hanno copiato per anni, pensiamo alla serie con i New Day, proprio lo stile dei Bucks nella federazione di Super Dragon.
Il match è un Main Event di uno show PWG. Tanto che gli stessi Kevin Owens e Sami Zayn portano il simbolo della federazione sull'attire. Proprio per sottolineare l'importanza in California e nel mondo di questa sigla.

L'incontro è un crescendo, vediamo sia gli elementi classici della divisione che tutto il drama che è stato costruito. Il finale con gli spot e la serie di superkick chiude perfettamente la storia sul quadrato, permettendoci quindi di apprezzare e dare il giusto peso a questo incontro storico.

Voto a entrambi:

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Alessio Garbini

1 commenti
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1 commento:

  1. Bo', a me il match tra Cena e Theory ha annoiato da morire. Per il resto sono d'accordo.

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