giovedì 16 novembre 2023

La vera anima di Uomo Tigre: L'Uomo Tigre episodio 2

Ritorna l'appuntamento con il rewatch dell'Uomo Tigre. L'anime che per molti è stato l'introduzione al mondo del puroresu e del wrestling in generale.
Per chi non l'avesse letto, o volesse una rispolverata, potete trovare il riassunto della prima puntata: cliccando qui.

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Ricordatevi che cerco sempre di mettere in piedi contenuti differenti per ognuno di questi quattro social; per questo è sicuramente importante riuscire a seguire tutto, per non perdersi nulla.


Il secondo episodio riparte presentando dei temi che già abbiamo iniziato a conoscere nella prima puntata. Abbiamo delle fortissimi radici in quella che è la storia del wrestling e in quella che è inevitabilmente l'attualità dell'epoca. Per quanto riguarda le storyline c'è il tema di Tana delle Tigri e dei wrestler spaventati da un Tiger Mask incontrollabile. Così come le vicende di un orfanotrofio, di cui possiamo ipotizzare dei legami con il tigrotto senza effettivamente averli bene in mente. Non abbiamo ancora visto maschera di tigre, senza maschera.
Però vedremo proprio come inizieranno a nascere delle crepe in questa maschera di pietra. Delle crepe che ci restituiranno la complessità del personaggio.

L'episodio ha un titolo particolarmente riassuntivo di tutto quello che accadrà. Per il primo episodio, si era mantenuta una traduzione letterale.
Il titolo originale di questo episodio sarebbe traducibile come: "La tigre feroce che chiama la tempesta". Ed è molto più evocativo, sebbene non disdegni la scelta italiana perchè pone il peso sull'importanza che questa fuga avrà.


La scelta per questo secondo episodio e di avere una cold open differente. Ci porta subito al centro dell'azione con Tiger Mask inserito in un combattimento; uno scontro silenzioso, senza commento che quindi va a valorizzare i suoni dell'arena e del match in sè.


Dopo il titolo e la sigla ci ritroviamo nella trama vera e proprio delll'episodio. Gli orfani sono in gita allo zoo, in una bancarella il protagonista della puntata Kenta vede una maschera da tigre e decide di comprarsela per poter imitare il suo idolo.
Tra le maschere molti dei personaggi di anime famosi all'epoca, con anche vari rimandi all'autore stesso dell'opera: Ikki Kajiwara.
Riprenderemo nei prossimi episodi il racconto della vita travagliata di questo grande autore.

Intanto Ruriko decide di offrire agli altri bambini dei Takoyaki (che nella traduzione italiana diventano dei dolcetti, ma nel 1982 sarebbe stato assurdo venisse mantenuto, probabilmente gli adattatori non ne avevano neppure idea di cosa fossero).
Un altro ragazzo, anche lui un orfano ma scappato probabilmente dalla casa rifugio, decide di bullizzarli tutti per rubargli il cibo. Questo provoca una mini rissa in cui Kenta, con indosso la maschera da Uomo Tigre, viene battuto miseramente. Sceglierà di scappare perchè non in grado di reggere la vergogna.

Lo scontro tra orfani apre effettivamente a un grosso problema che persisteva nel Giappone post-bellico. Il problema degli orfani. Spesso venivano abbandonati a loro stessi e questi fuggivano, alcuni diventavano come Naoto Date cioè dei personaggi positivi; altri come il bullo in questione, si univano alle file della Yakuza. Perciò questa rissa non è messa a caso nell'ecosistema della storia, aiuta a insinuira il giusto dubbio che Kenta decida di scappare e di diventare un criminale. 

Per adesso sceglie di andare a vedere l'evento di wrestling da cui arriva questo bellissimo poster. Non avendo soldi, entra clandestinamente inseguito da un poliziotto.
Dato che l'arena deve avere una struttura strana, si ritrova proprio davanti allo spogliatoio di Uomo Tigre; questo prende Kenta e minaccia di colpirlo, allontanando in questo modo la guardia.
Questo segmento ci restituisce un tema importante. Ci viene detto che il tigrotto è sì cattivo, ma che soprattutto con i bambini è una brava persona; in questa sequenza finge di essere malvagio ma permette a Kenta di intrufolarsi e cercarsi un posto libero senza pagare l'ingresso.

Il main event vede da un lato Tiger Mask e Antonio Inoki, dall'altro Jack Brisco e Baron Mikel Scicluna, in italiano adattato in Barone Ciclone.
Jack Brisco aveva debuttato nel 1965 ed era un predestinato. Il suo background nel mondo della lotta olimpica lo aveva resto un nome conosciuto e importante in giro per il mondo, tanto che nel 1967 nel suo primo tour con la JWA venne messo proprio contro Antonio Inoki in uno dei primi grossi feud per entrambi. Le prestazioni dei due divennero così note che rimarranno un punto fisso nella storia giapponese, riprendendola più volte nel corso degli anni.
Nonostante fosse un gaijin, Brisco era comunque considerato un face; Mikel Scicluna era invece un heel, aveva avuto dei lunghi feud proprio con Inoki e Giant Baba.
Non lascerà un'impronta importante ma rimarrà anche lui in Giappone per tutti gli anni '70.
Questo dovrebbe dare bene il tema del match in questione. Due possibili rivali, messi uno a fianco dell'altro cercando di creare una sorta di equilibrio.

Per gli adattatori italiani questo match è un incubo. Si parla di un incontro conclusivo della serie nazionale. Ora le opzioni sono che si parlasse di un incontro titolato, oppure della World Tag League; quest'ultima ebbe però inizio nel 1970, mentre questi episodi andranno in onda nell'ottobre del 1969.
Ci viene in soccorso il manga. Nel fumetto viene detto che è un tipo di incontro particolare per festeggiare il primo dell'anno. Ora, non si riesce a capire se effettivamente sia capodanno, non ci sono nemmeno i classici riferimenti tradizionali giapponesi; però teniamola valida come ipotesi.

Ci sono un paio di aspetti legati all'adattamento che rimangono in sospeso.
La prima è come venga presentato Antonio Inoki come "nuova stella del ring". Siamo nel 1969 ed è appena rientrato in JWA dopo la parentesti della Tokyo Pro. Provo a semplificare il discorso. Antonio era in excursion all'estero e considerato assieme a Giant Baba il futuro della federazione; Toyonobori (che era il volto dopo la morte di Rikidozan) era indebitato per gioco d'azzardo e viene allontanato, a questo punto crea una realtà per riciclare i soldi della Yakuza a cui doveva differenti interessi; avendo avuto il ruolo di mentore per molti giovani, riesce a coinvolgere Inoki nel suo progetto e gli fa investire i suoi soldi. Ovviamente in meno di un anno anche lui si indebita dato che era una realtà "truffa", rientra quindi nel 1967 in JWA perchè venne aiutato a coprire i debiti ricevendo anche un push notevole, diventanto il secondo nome dopo Baba.
E questo pochi anni dopo porterà alla nascita della NJPW, ma è un'altra storia.
Quindi è sì un giovane ma non è sicuramente un rookie come l'adattamento italiano vorrebbe far credere.

Venendo a Tiger Mask, ci viene presentato come il primo lottatore mascherato e il primo super heel. Mi viene da supporre si intenda, se viene dall'originale e non sia un adattamento fantasioso, del primo mascherato local e primo heel di origine giapponese. Se così fosse è effettivamente reale come affermazione.

Torniamo al match. La confusione prosegue, ci viene detto che avremo un unico vincitore, sebbene sia palesemente un tag team match.

Tiger Mask per far capire chi sia il Super Heel prende un tavolo e lo fracassa direttamente in testa a Scicluna, Baron inizia a sanguinare e Antonio Inoki dimostra di non essere assolutamente d'accordo con lo stile violento e cerca di fermare il suo compagno.

Prosegue la confusione. Il presentatore non conosce la regola del DQ e non capisce come mai l'arbitro si avvicini a Jack Brisco per dargli la vittoria. Pensa sia direttamente il finale del match, ma è solo la vincita del "primo di 3 premi". Ora, immagino che questo fosse un tentativo di spiegare il 2/3 Falls Match per i bambini italiani. 
Quindi traducendo in linguaggio corretto: la coppia di Jack Brisco & Baron Mikel Scicluna vince la prima fall per DQ.

Intanto torniamo in orfanotrofio, dove ci viene raccontato che la ricerca di Kenta è proseguita per tutto il pomeriggio da parte di Watsuki; Ruriko insieme agli altri bambini sta guardando in TV il Puroresu. In maniera fortuita. Guarda te la casualità a volte. Uno dei bambini si accorge che il compagno è all'arena.

La seconda fall inizia con il cambio per Inoki e Brisco. Viene sottolineato il concetto stesso del match, sebbene non del tutto compreso nell'adattamento italiano, cioè come Antonio sia differente perchè è un lottatore pulito.
Il duo gaijin assale alle spalle proprio il nostro mascellone che sputa sangue per un tentativo di strozzamente (sebbene sia forse censurato, perchè diventa un tentativo di "buttarlo fuori dal ring"). Interessante come la costruzione sembra quella atta a far fare un turn face al tigrotto che, invece, se la dorme sul turnbuckle come Eddie Guerrero.
Ma questa narrazione serve proprio per presentarci la differenza con gli altri a causa di Tana dele Tigri, ci viene detto che non sia adatto ai match di coppia perchè è un solitario e non può far altro che pensare a se stesso.

Mentre i due fratelli prendono un taxi in direzione Arena, Scicluna entra solo per essere colpito da delle Karate Chop che servono a costruire la Cobra Twist (tradotta letteralmente come Spirale del Cobra); questo riporta il match in pareggio sull'1-1.
Molto bello come Inoki abbia la possibilità di risplendere e di mostrare le sue qualità e mosse tipiche, in questo modo i bambini che guardano l'anime potranno riconoscerle quando le ritroveranno agli show.

Nello scambio prima del "terzo tempo" viene messa in evidenza la capacità tecnica perfetta di Jack Brisco, considerato da Inoki come l'unico che possa tenere testa al tigrotto.
E effettivamente è così, Brisco riesce facilmente ad avere la meglio e a chiuderlo in una Boston Crab, Tigre sembra confuso da questo oltraggio e spinto verso l'angolo di Scicluna, ma si tratta di una tattica per fare in modo che Mikel colpisca Jack con il Dropkick.

 

I due litigano tra loro, sotto lo sguardo di tutti.

Ma grazie anche a Tana Delle Tigri, decide di mettere fine a tutto prendendo due secchi di ferro, gettando l'arbitro fuori dal ring e colpendoli con un doppio dropkick secchiato mettendoli entrambi KO.

In mezzo al caos anche la storia di Kenta giunge al termine e, come dicevo all'inizio, non è una storia secondaria.
I due fratelli arrivano all'arena e ritrovano facilmente l'orfano. Continuano le casualità. Queste superficialità di scrittura potrebbero essere legate al fatto che nel manga sia completamente differente.
Dato che Kenta si era posizionato nel corridoio per veder passare Tigre, il wrestler incrocia lo sguardo di Ruriko, la donna ancora una volta vedendone lo sguardo, si ricorda di un bambino che era in orfanotrofio con loro.

Mentre Tigre non può fare a meno di pensare a quella donna e a quel bambino; il viaggio nel viale dei ricordi è potentissimo anche per lui. E un senso di amarezza e di solitudine lo travolge, un senso che aveva abbandonato tempo fa.

Un episodio che non si può definire secondario. Non abbiamo ancora visto in faccia Tiger Mask eppure tanti indizi sembrano portato a quel bambino.
Trovo bello che questa puntata mi abbia permesso di aprire una parentesi sulla carriera di Antonio Inoki e sulla storia della Tokyo Pro e la figura di Toyonobori. Su quella parentesi di storia del puroresu c'è poco altro da aggiungere sinceramente, quindi abbiamo aggiunto un altro bel tassello di storia grazie all'Uomo Tigre. Cosa scopriremo nella terza puntata?

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Alessio Garbini


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