Aggiornamento 2023. Nell'ambito del restauro dei vecchi articoli del sito cercherò di conservare questo pezzo con i riferimenti temporali del 2015.
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Buona lettura.
Dieci anni fa se
ne andava Eddie Guerrero, per molti questa data rappresenta quasi un undici
settembre, una data indelebile che rimane impressa nella memoria.
Una data che, forse più di ogni altra, sembra quasi indicare uno spartiacque
per la WWE. Soprattutto per quanto riguarda la WWE in Italia.
Una data che mette in evidenza un modo di vedere il pro-wrestling nel nostro
paese. Una data che porta a una idealizzazione di un wrestler che, in un certo
senso, non ha tutto questo diritto di essere ipervalutato in questo modo.
Possiamo ritenere casuale il fatto che quando la WWE stava entrando con prepotenza nelle nostre case, Holly si trovasse al centro della storyline principale del roster blu con Brock Lesnar?
Eppure fu proprio grazie a questo commento, al loro modo di enfatizzare e rendere accessibile anche a bambini di 5-6 anni il ruolo di un Rey Mysterio, di un John Cena e di un Eddie Guerrero che moltissimi di noi sono qui a leggere questo pezzo.
Infatti se io andassi a chiedere a un altro gruppo di ragazzi, questa volta rimasti fan di wrestling, di quando iniziarono a seguire questo sport, la risposta sarà nel 90% dei casi legata a SmackDown!
Per forza di cose le storie principali ruotavano attorno a questi due nomi, oltre a una stella nascente come John Cena.
Viene semplice pensare a come un Guerrero o a un Rey facciano nascere nella mente dei giovani fan dell’epoca bei ricordi. Ricordi legati alla propria infanzia, magari al vedere questi omoni insieme al proprio nonno venuto a mancare.
Alla fine i ricordi e le emozioni sono collegate. Quanti quando si va nel posto in cui si andava in vacanza nell'infanzia si è di istinto felici? Proprio perchè riaffiorano in questo modo i ricordi felici e idealizzati.
Se a questo si aggiunge la prematura scomparsa di un idolo dell’infanzia esso assume una valenza ancora più potente. Per molti bambini all'epoca questa è forse stata la prima reale esperienza con la morte. Era impossibile non venirlo a sapere, i telegiornali ne parlavano. Ci fu addirittura il servizio di Maurizio Costanzo e Enrico Mentana. In tutte le scuole non si parlava d'altro.
Ricordo che dovetti dare la notizia a dei bambini delle elementari a cui insegnavo pianoforte. Ricordo ancora la reazione. Dopo tutto questo tempo.
Quindi questo porta a chiedersi se tutti questi fattori. Unici per la storia italiana, non abbiano arricchito portato a sopravvalutare il reale ruolo che Guerrero ha assunto nella WWE e nella storia del wrestling.
Tutti questi elementi combinati. Il personaggio, il commento familiare di Recalcati & Valenti, la sua abilità di stare al limite. Uniti al forte significato dato alla sua morte non può non essere considerato quando le pagine Facebook o i profili Instagram si riempiono di omaggi a lui portando a un'inesorabile idealizzazione del ruolo di quello che, a tutti gli effetti, era un uppercarder ma che in Italia ha significato molto di più per quasi tutti i fan di wrestling di oggi.
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Alessio Garbini