domenica 26 marzo 2023

JeffoVisioni: il match che cambia la storia

Come ogni domenica mattina ritorna l'appuntamento con JeffoVisioni l'appuntamento settimanale che parla del meglio di quanto visto in TV.

Sto ancora ultimando le cose ma settimana prossima entriamo nella settimana di WrestleMania, quindi ci sarà qualche cambiamento. Sicuramente troveranno spazio sia i pronostici per entrambe le serate e un'analisi della Hall Of Fame.
Se riesco dovrei parlare delle storie del rilancio della ROH e magari i pronostici di Stand & Deliver di NXT.
Sicuro ci sarà un appuntamento di JeffoVisioni pre-Night 1 quindi eccezionalmente al sabato pomeriggio.

La settimana dopo analisi e voti per le due serate di WrestleMania e di NXT. Il resto del weekend ne parleremo meglio nei giorni successivi.

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Cerco sempre di mettere in piedi contenuti differenti per ognuno di questi quattro social; per questo è sicuramente importante riuscire a seguire tutto, per non perdersi nulla.  

 

La settimana AEW

Inequivocabilmente il match tra Kenny Omega e El Hijo Del Vikingo merita uno spazio tutto suo.
Possiamo quasi dire che questo incontri segni un precedente. L'idea di vendere un dream match di questo tipo fuori dal contesto degli show indipendenti, o fuori da una costruzione più classica, non è qualcosa che ha molti altri esempi nel passato.
La cosa che possiamo definire come straordinaria, diventa ordinaria, nel momento che non solo ha attirato l'attenzione sulla puntata di Dynamite, ma ha portato ad alzare gli ascolti dell'ultima frazione della stessa. Un successo. Che mostra che al pubblico questo tipo di promozione piace e può funzionare.

Il match in sè è pensato come il match che i due avrebbero dovuto fare in AAA, quindi segue una struttura e una psicologia tipica della federazione messicana. Il concetto è quello di costruire l'incontro in modo che ci sia uno show off di mosse di alto effetto visivo. Proprio in questo Vikingo ne è un maestro, usando delle sequenze che sono davvero altissime. Kenny Omega si mette dunque nella posizione di valorizzarle al massimo, non rubandogli la scena.
Non è un match per tutti, chi è abituato a una narrazione più classica US, quindi anche quella da federazione indipendente moderna, può rimanere stranito da quanto fatto dai due sul ring. Ma è un perfetto esempio di costruzione di un match di Lucha in AAA e il fatto di andare senza censura, quindi senza riadattarlo al pubblico televisivo US, creando un interesse alto nei rating, è un valore aggiunto e permette di apprezzarlo per quello che è, un ottimo incontro.


Anche il resto della puntata di Dynamite rimane assolutamente da vedere, potevano lasciare tutto in sospeso in attesa del ME, invece si è voluto comunque proseguire nel costruire i vari feud.
Abbiamo un Darby Allin che sembra essere il reale concorrente a sfidare MJF, o comunque quello che più di tutti ha mostrato un netto interesse.

Il confine tra work-shoot viene cavalcato ancora dagli FTR. Così come già in passato, il fatto che mettano in palio la loro carriera AEW per i titoli tag dei Gunns aggiunge quel senso di insicurezza che è affasciannte. Perchè in alcune occasioni si erano detti scontenti, così come si diceva volessero una pausa dal ring. Tecnicamente nessuno ha confermato che abbiano rifirmato. Quindi andare a lavorare su questo elemento per creare il dubbio se vinceranno oppure no i titoli è un buon modo di creare interesse.

Rimanendo in ambito titoli anche questo feud per HOOK ha i suoi lati positivi. Una cosa apprezzabile della AEW è il modo in cui certi nomi sono usati, per esempio creando dei gruppo di midcarder che servono a creare feud per i midcarder che avendo dentro veterani li aiutano a crescere e a costruirsi per il futuro. Questo feud tra il campione FTW e il Firm è su questa linea e ora con Ethan Page si andrà anche verso un incontro sul quadrato potenzialmente ben fatto.

Continua la fiacchezza del feud femminile. Anche se l'idea delle Outcasts rimane potenzialmente coretta.

Gli scambi tra Dynamite/Rampage per dare continuità sono sempre un buon modo per mantenere e costruire entrambi i programmi. Da una parte Jade Cargill con Taya Valkyrie e dall'altra Ricky Stark con Juice Robinson. In entrambi i segmenti si è creata attesa per venerdì sera, con un match e un confronto.
Così come la QTV dove abbiamo una specie di struttura per Powerhouse Hobbs e le sue difese contro i Lucha Brothers viste a Rampage.

I due feud importanti non possono che essere quello di Adam Cole che rientra, in questo caso un promo con Daniel Garcia che aiuta a costruire verso un match tra i due che ha il potenziale di essere uno di quei feud a lungo corso. Quelli come per esempio Cody/Darby Allin, dove abbiamo un primo scontro con il giovane inesperto e un successivo dopo parecchi mesi dove il giovane ha imparato qualcosa per mettere in pericolo il veterano.

Il secondo è il BCC che si conferma come scheggia impazzita. Prima continuando il discorso verso il Dark Order, con un Jon Moxley che si prende cura di Stu Grayson, per poi attaccarlo in gruppo e infine con un assalto a Kenny Omega, dopo che Nick e Matt Jackson erano in ambulanza per l'assalto subito sempre da loro e con Adam Page che fa da collante a entrambi i gruppi.


La settimana WWE

Settimana scorsa (leggete qui) parlavo di come il prodotto Raw offrisse una prima ora differente da qualche settimana: nuova, fresca, innovativa e ovviamente sta settimana torniamo al modello passato. In una puntata noiosa.

Il discorso Bloodline va nell'ordine predefinito con un fiacco scambio tra Kevin Owens & Sami Zayn e gli Usos, per fortuna ci pensa Cody Rhodes a riparare in qualche modo la situazione.
Uno scambio dove finalmente i due main eventer di WrestleMania portano dei contenuti e si concentrano su di loro, non andando quindi a lavorare su tutto quello che c'è attorno, ma soltanto sul faccia a faccia tra i due. Proprio per questo vengono tirati fuori i contenuti di quello che è il passato tra i due con qualche rimando al resto del mondo wrestling.

Su NXT la storia principale è ovviamente quella attorno al titolo North American. JD McDonagh e Ilja Dragunov tirano fuori un match molto solido, che va nella direzione di andare a ricreare il concetto per cui cerchiamo di riadattare lo stile britannico con quel sapore da roster giallo, con un finale per quanto abusato, comunque concreto. Abbiamo anche il debutto di Dragon Lee.
In un match a più uomini. Che è praticamente il tema di Stand & Deliver, dovrebbe avere il sottotitolo "match a più uomini". Dato che sia la scena tag che quella femminile prosegue in quello.

Il secondo segmento per importanza di Raw è il confronto Logan Paul e Seth Rollins, perchè finalmente ci consegna un Paul che ha capito di essere heel, di essere odiato da tutti e che finalmente agisce da tale. Poi ovvio è come ogni cosa che fa su un ring WWE ferma alla base, però siamo nella direzione corretta, bene.

Rhea Ripley è un discorso interessante, tralasciando l'orribile idea di farle fare la face contro Bailey e quel match terribile. Il promo contro Charlotte Flair non è per nulla male e crea quel minimo di rapporto non semplicemente di scontro heel/face ma da un peso di cambio generazionale, con quella che è la incapacità della Flair di mandare over gli altri. Mi hanno venduto il match.

Il promo di Charlotte Flair a SmackDown che a un certo punto diventa heel costruisce una perfetta sintonia con Rhea Ripley face a Raw. Non penso a un doppio turn ma più a una difficoltà nel gestire i segmenti. Un promo che dà ragione a Rhea in termini di contenuti, dato che metterla sui titoli vinti per cercare di uscire dal discorso del nepotismo, mi pare un vicolo cieco abbastanza grosso. Infatti il pubblico ha turnato su di lei.
Conferma ulteriormente di quanto sia limitata nell'uscire dallo schemino prefissato.

Sono rimasto un po' stupito della sconfitta così netta di Montez Ford, sembra che fino a ieri volessero andare in una direzione, cioè quella di lanciarlo in singolo e ieri abbiano cambiato idea.

Siamo tornati anche ai mondi separati, Johnny Gargano a Raw è un midcarder e a NXT è un personaggio differente, dove è un Main Eventer e Leggenda. Guardiamo la differenza tra il segmento con Theory e quello con Javier Bernal e Grayson Waller nel roster giallo. Non c'è paragone.

Chad Gable e Ricochet mettono in piedi un match molto solido per essere il midcarding e la separazione da Otis potrebbe essere la mossa giusta per ridare dignità a un wrestler come lui. Ma continuo ad apprezzare il lavoro di dargli un senso.

Il roster di NXT continua nella sua direzione di offrire qualche sviluppo qui e lì. La direzione di molte cose sembra ovvia in ottica debutto nel main roster. Penso a Trick Williams che continua a essere in disaccordo con Carmelo Hayes, oppure la vicenda Kiena James e Fallon Henley.
Qualcosa invece sembra più in sviluppo a lungo termine: Hank Walker, Drew Gulak e Charlie Dempsey e la vicenda tra Schysm e Chase U. Sebbene Duke Hudson rimane sul filo dello split, come Chase Lorenzo con Tony D'Angelo.

Finalmente Il segmento tra Dominik e Rey a SmackDown. La famiglia che si schiera. La costruzione di Rey che colpisce il figlio atteso da mesi e mesi. Tutto perfetto. 

Forse uno dei segmenti più interessanti di tutto la Road To di quest’anno.

Pete Dunne contro Walter ha avuto un altro senso in passato. Oggi invece diventa un tassello random, che si ricollega anche a Cody con Kaiser; questo ci riporta in quella che è una rivalutazione di molti nomi, solita pratica che la WWE attua ormai anche su se stessa.
Il Triple Threat si costruisce con questa sensazione di scontro tra Sheamus e Drew McIntyre per creare insicurezza e dubbio. La scelta narrativamente logica vorrebbe Drew solo che vince schienando Sheamus. Ma a meno che tu non voglia mandare Gunther verso Cody (dando senso a Rumble e al match iniziale di SmackDown) lo lascerei infrangere il record di Honky Tonk Man.

 

Il meglio del resto

Il segmento finale di Being The Elite è esplosivo, finalmente siamo tornati alla importanza per gli show principali. Matt Jackson che riapre alla chat con dentro tutta l'Elite e Kenny Omega che esce a causa della presenza di Adam Page.
Oltre a questo tutto il segmento con Stu Grayson e il Dark Order è di qualità.

Mi sarebbe tanto piaciuto dire come la costruzione del feud tra Mickie James/Masha Slamovic e Josh Alexander/Steve Maclin stesse procedento molto bene con una serie di scambi al microfono e sul ring a Impact Wrestling ben fatti. Purtroppo entrambe sono infortunati, quindi questo lavoro finisce in un nulla di fatto. Un gran peccato.

Parlando di Masha Slamovic non ho ancora visto il match con Nick Gage in GCW, ma piccolo spoiler il turn di Blake Christian a inizio anno e il suo andare a muso duro con Gage qualche settimana fa sono due dei momenti di storie della federazione più interessanti di recente. Ma ne parlerò magari meglio quando avrà visto il match in questione.

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Alessio Garbini

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