lunedì 12 agosto 2013

Bill Goldberg e la streak

Siamo nel 1997, un strano sosia di Stone Cold Steve Austin è autore di un grande impatto in WCW, si tratta di Bill Goldberg che con la sua unione di carisma e potenza riesce ad attirare l'attenzione su di sè, in uno scenario spesso dominato dai soliti volti e da chi era riuscito a farsi le amicizie giuste nel backstage.


Uno degli elementi cardine della carriera di Goldberg in WCW è la sua Winning Streak, che raggiunse 173 vittorie e 0 sconfitte, secondo il conto ufficiale della WCW.

Ma sono davvero così tante le vittorie?
Goldberg debutta ufficialmente il 22 settembre 1997 a Nitro da Sal Lake City, UT sconfiggendo Hugh Morrus, apparentemente Bill doveva essere un jobber per Morrus, atleta di medio livello, spesso capitava infatti di vedere ancora i classici superstar vs. jobber negli show settimanali, dopo un primo momento la potenza di Goldberg viene messa in mostra portandogli la vittoria e l'attenzione del pubblico.

La sua fama segue di pari passo le sue vittorie, inizia ad essere tifato e quell'unione particolare tra potenza, agilità e carisma lo mette sempre più in primo piano.

Il suo primo feud con Raven gli vale anche il primo titolo nella federazione, il WCW United States Championship ed è solo questione di tempo prima che si inizi a fare sul serio, il 6 luglio 1998 non può che essere considerato il giorno di Goldberg, difende il titolo US contro Scott Hall e poi sconfigge in un Main Event sentitissimo Hulk Hogan per il suo primo WCW World Heavyweight Championship.



La streak giunge a conclusione in maniera quasi inaspettata a Starrcade 1998 dove viene sconfitto da Kevin Nash per il titolo, sconfitta che non avviene in maniera pulita ma che sicuramente avviene senza senso, in una WCW che, perso terreno nei confronti della WWF, prova a dare qualche nuovo scossone per smuovere le acque, seguirà poi il 1999 che è forse l'anno che segna il definitivo crollo della compagnia, con giochi di potere che l'affossano sia televisivamente che dietro alle quinte.

Ma ora parliamo di numeri, perchè in fondo è su questo che verteva la Streak di Goldberg in WCW.

Dividiamo i risultati in quattro categorie, show secondari (Worldwide/Saturday Night/Thunder), Nitro, PPV e House Shows.

A Nitro Goldberg ha totalizzato 40 vittorie pulite sui suoi avversari, a partire dal 22 settembre 1997 contro Hugh Morrus fino al 10 novembre 1998 contro Meng, a queste bisogna aggiungere 2 vittorie per squalifica contro Sting il 14 settembre 1998 e Scott Hall il 22 dicembre 1998, l'ultima puntata prima della fine della streak.
C'è anche da aggiungere una vittoria avvenuta contro Disco Inferno il 5 ottobre 1998 durante un Dark Match che s'è lottato a Nitro.

Quindi 40 vittorie televisivi, 2 vittorie per squalifica e 1 vittoria in un dark match.

Passando agli shows secondari invece abbiamo 37 vittorie pulite, dall'11 ottobre 1997 a Saturday Night contro Roadblock all'1 ottobre 1998 contro Raven a Thunder.
A queste vanno aggiunte 4 vittorie avvenute in Dark Matches, il 24 giugno 1998 a Thunder contro Fit Finlay, il 16 luglio, il 5 agosto e il 12 novembre 1998 a Thunder contro The Giant.

Perciò 37 vittorie televisive e 4 in Dark Matches.

Portando per ora il totale a 77 vittorie pulite, 2 per DQ e 5 in Dark Matches.

Passando ai PPV il buon Bill ha inalenato 9 vittorie in match singoli, da Starrcade 1997 contro Steve McMichael ad Halloween Havoc 1998 contro DDP (uno dei match migliori di Goldberg tra le altre cose), inoltre ha trionfato nella Battle Royal a Road Wild nel 1998.

9 vittorie in matches singoli e 1 in Battle Royal.

86 vittorie pulite in single matches, 2 vittorie per DQ, 1 vittoria in una Battle Royal e 5 in Dark Matches.

Alle vittorie in Dark Matches bisogna aggiungere 49 vittorie in singolo in House Shows, dal 2 novembre 1997 contro Bobby Eaton al 20 dicembre 1998 contro Bam Bam Bigelow.

Portando quindi il totale a 143 vittorie totali, suddivise in 86 vittorie pulite in TV, 2 per DQ, 1 Battle Royal, e 54 tra House Shows e Dark Matches.

Ci sono inoltre delle vittorie che Goldberg ha messo agli atti prima del suo debutto a Nitro.
Il 23 giugno 1997 in un Dark Match, precedente alla puntata di Nitro, ha sconfitto Sgt. Buddy Lee Parker, il 24 giugno nelle registrazioni di Saturday Night ha invece sconfitto Buddy Landel rendendo questo il suo vero debutto televisivo in WCW, il 14 luglio 1997 in un Dark Match precedente a Nitro ha sconfitto Hugh Morrus e il 22 ha invece sconfitto John Betcha aggiungendo quindi quattro ulteriori tacche alla conta totale che sale quindi a 147.

Alcuni rumors in rete sembrano riportare come Goldberg fosse stato sconfitto da Hector Guerrero in un taping di Worldwide precedente al suo debutto a Nitro, le mie fonti non hanno trovato alcun riscontro a questo rumor e mi viene quindi difficile considerarlo come vero.

Non bisogna dimenticare poi la presenza di alcuni matches conclusosi per No Contest in quel di Nitro, come il 27 ottobre 1997contro Disco Inferno o il 28 settembre 1998 contro Chris Jericho.
Totalizzandone in tutto 5.


Ma al di là dei meri dati numerici la cosa importante è che Goldberg è uno dei pochi volti creati dalla WCW, una vera potenza che è riuscito senza possedere un bagaglio tecnico (o più semplicemente sbagliando l'impostazione anche della Spear) a ritagliarsi uno spazio importante, fondamentale nella federazione numero 1 al mondo di quegli anni, ci sono molte voci dietro al motivo della sconfitta di Goldberg, c'è chi ritiene che, visto come il potere del booking fosse passato nelle mani di Nash, fosse una dimostrazione di egoismo da parte dell'ex Diesel.
Per correttezza bisogna dire come Nash dica di non essere stato un membro del writing team all'epoca, in contrasto con la maggior parte delle dirt sheets bisogna dire, una cosa comunque è certa, Goldberg persa la streak perse quel tocco magico e la sua sconfitta non segnò solo la quasi fine di questo wrestler (non a caso Russo cercò di ricostruirlo rendendolo più umano nel suo breve stint nel 1999 e ricreò la streak nel 2000), ma rappresenta uno dei primi chiodi sulla bara della federazione che nel 1999 entrerà in un vortice verso il basso che porterà la federazione a chiudere nel marzo del 2001.

Alessio Garbini
2 commenti
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2 commenti:

  1. Gonfiata, dunque, meno di quanto pensassi. Ottima ricostruzione.
    Sì, Bill Goldberg era la sua imbattibilità. D'altronde, è un paradigma antico: come gestire uno schiacciasassi una volta che deve perdere? Una soluzione standard non si è ancora trovata, e forse mai si troverà. E di ottimi scrittori nel wrestling non c'è mai stata grande abbondanza.

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  2. Bisogna dire comunque che con Goldberg hanno sempre tenuto un alto profilo anche in seguito, quindi la perdita della streak dal punto di vista del personaggio non è seguita a serie di sconfitte imbarazzanti, il grosso problema è la perdita di interesse da parte del pubblico.

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