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Dopo il primo imperdibile numero dedicato ai giochi erotici di Hulk Hogan (Bop Bag), oggi iniziamo il primo allucinante viaggio in alcune delle peggiori T-Shirt mai realizzate nella storia della sanità mentale del reparto merchandising del wrestling.
La maglietta con il primo piano del culone di Rikishi ci introduce in questo mondo di incubi.
La storia del "Jericho Wannabe" era stata interessante e divertente, ma un genio del marketing di WWEShop ha pensato bene di creare un gioco di parole "meraviglioso" tra "to be" (verbo essere) e "bee" (ape), generando una nuova gimmick per Y2J, il cacciatore di api.
"Not the bees" diceva Nicolas Cage.
Il problema del merchandising farlocco e senza licenza è una piaga sociale, certo se la WWE stessa ogni tanto non creasse magliette così palesemente fatte da un cinese daltonico non sarebbe male.
Oppure quando si sfrutta peggio che la WCW dei tempi d'oro i problemi di deformità di Scott Hall
Ma quando la WWE stessa decide di prendere per il culo i tuoi stessi ex-dipendenti che forse si tocca il punto più basso, questa graziosa magliette è stata regalata di recente anche a Mason Ryan, insieme ad un paio di calci nel culo.
John Cena ha invece reso pubbliche le sue intenzioni di voto per le imminenti elezioni europee, indossando la divisa di Borghezio nel 2012.
Per non dimenticare poi la causa dei fan di wrestling omosessuali, la WCW grazie ad una solida maglietta permette a tutti di uscire allo scoperto.
Non dite che le federazioni di wrestling non siano attive nel sociale.
Alle volte noi ci prendiamo gioco di alcune magliette, ma non capiamo che il reale scopo di chi, dovendosi occupare degli affari di una compagnia, non si limita a creare delle meravigliose magliette ma ci corregge sul vero nome di un wrestler come quello di Rob Van Dam, il cui acronimo non è RVD come erroneamente per quasi 20 anni abbiamo tutti creduto, ma come insegna la TNA è:
Concludiamo questa prima carrellata con l'immagine più inquietante di tutte, la maglietta messa in vendita di Sin Cara:
Notato niente di strano?
Niente?
Alessio Garbini