venerdì 13 giugno 2014

V Anniversario della morte di Mitsuharu Misawa

Il mio ricordo di Mitsuharu Misawa, uno dei più grandi wrestler della storia, morto tragiamente sul ring esattamente 5 anni fa.



Ci sono dei momenti in cui il tempo sembra fermarsi, quando i minuti si trasformano in ore e tutto sembra fermo, cinque anni fa l’intero mondo del wrestling s’è fermato, vivendo minuti di pura angoscia e sgomento.
Alle 15 e 10 le speranze si spensero assieme a Mitsuharu Misawa, un banale Belly To Back Suplex, come ne aveva presi a migliaia in oltre 25 anni di carriera se l’era portato via.

Cosa si può raccontare di Misawa in più di quanto conosciamo già?
Quando mi avvicinai al pro-wrestling giapponese tramite il tour NJPW in Italia, per quanto fosse affascinante assistere agli eventi della Shin Nihon per un appassionato di Giappone e il ricordo di altri incontri visti in passato da Antonio Inoki, Tatsumi Fujinami, Tiger Mask,…, mancava qualcosa per rendere l’esperienza un più, un qualcosa oltre al banale assistere dal vivo alle cose.

All’epoca la Pro Wrestling NOAH era la federazione più conosciuta ed apprezzata del panorama, il regno di Kenta Kobashi aveva posizionato la federazione ai vertici del mondo dei fan smart o pseudo tali, ma oltre a Kobashi il fascino reale era rappresentato da un uomo, un po’ tarchiato, con i pantaloni verdi e che spiccava tenacemente su tutti, una forma maestosa sul ring, il rispetto del pubblico erano evidenti.


Così iniziai il viaggio per scoprire lui e di rimando il mondo della AJPW degli anni ’90, quel magico mondo che ha rivoluzionato non solo il puroresu ma il mondo del wrestling nella sua totalità.
Una carriera che inizia presto, nato il 18 giugno 1962 si appassiona presto alla AJPW, incontra Jumbo Tsuruta a cui rivela di volersi dedicare alla carriera di wrestler, ma viene convinto prima a finire il liceo, nella sua scuola c’era una squadra di Freestyle Wrestling e nel 1980 si piazza quinto ai mondiali juniores, finita il liceo passa al dojo della AJPW dove debutta il 21 agosto 1981, tre anni dopo arriva il primo grosso push, la AJPW riesce ad acquistare i diritti per l’utilizzo della maschera di Tiger Mask e gli viene affidata, così nell’agosto 1984 entra nella categoria Junior sotto questi panni, affronta alcuni dei suoi primi grossi match, match contro Kuniaki Kobayashi o Bret Hart che diventano dei classici, passato alla categoria Heavyweight nel 1987 diventa il secondo di Jumbo Tsuruta nella sua guerra contro l’ex amicho Genichiro Tenryu, il suo corrispettivo nella stable di Tenryu è Toshiaki Kawada, suo compagno di scuola, suo futuro amico e rivale.

Ma il momento che cambia il wrestling e la sua carriera è il 14 maggio del 1990, dopo la dipartita di Tenryu e di altri per la SWS, Giant Baba sceglie in Misawa il volto da pushare, si toglie la maschera inizia un feud prima con Tsuruta, un classico, al ritiro di Tsuruta nel 1992 il suo ex amico diventa il suo più feroce rivale, i match con Kawada sono potenti, pura espressione di uno stile rivoluzionario che cambia e cambierà il concetto di wrestling ovunque, nel 1996 è il turno di Kenta Kobashi di diventare qualcuno, anche lui come ex amico di Misawa effettua la sua strada, i loro incontri superano incredibilmente anche quello con Kawada, il loro incontro nel gennaio del 1997 diventa un punto di arrivo difficilmente raggiungibile per tutti i wrestler del mondo.
Nel 2000 lo scisma con la AJPW porterà alla nascita della sua federazione, qui è costretto a prendere in mano la federazione a danno delle nuove leve che non riescono ad ottenere consensi da parte del pubblico e preferiscono vedere i nomi già conosciuti, qui riprenderà il feud con Kobashi che lo consoliderà ufficialmente al top, riuscirà comunque con la sua presenza ad aiutare vari giovani e durante il push a Go Shiozaki che avverrà il colpo fatale che ci porterà via uno dei più grandi atleti della sua generazione, lasciando un vuoto incolmabile.

Uno dei tre wrestler che considero tra i migliori che abbia mai visto, il suo ruolo storico è senza dubbio chiave per tutta la storia della disciplina, non poter più poterlo vedere sul quadrato è la cosa più triste che potesse accadere, la sua eredità rimarrà immutabile negli anni, ogni giorno qualcuno vede un suo incontro e non può che rimanere colpito da quanto fatto e quanto farà per una generazione futura di appasionati e wrestler l'uomo coi calzoncini verdi che ha rivoluzionato il mondo del wrestling.

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Alessio Garbini
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