domenica 8 giugno 2014

La AJPW fallisce e rinasce, di nuovo

A quasi un anno dallo scisma che ha portato Keiji Mutoh, e metà roster della AJPW a lasciare la federazione e che ha portato alla nascita della Wrestle-1, un nuovo terremoto sembra colpire e cambiare di nuovo il volto della compagnia, una delle federazioni più antiche in Giappone che potrebbe modificare ancora una volta le volte le carte in tavola e modificare gli assetti di potere nella Terra del Sol Levante.

La AJPW nasce dell'ottobre del 1972, quando Giant Baba lascia la JWA (la prima federazione di puroresu) in contemporanea ad Antonio Inoki (che formerà la NJPW nel marzo dello stesso anno), i due erano stati insigniti da Rikidozan del titolo di eredi del neonato sport in Giappone.

Le due federazioni rivali si sono spesso affrontate a distanza nel corso degli anni, alternandosi al comando del paese, negli anni '80 la NJPW proponeva degli show più innovativi contro la trdizione del gaijin (atleta straniero) contro l'eroe locale, passa quindi allo scontro che contrapponeva due wrestler giapponesi (il feud Choshu/Fujinami) oltre alla rivoluzionaria Junior Division (A questo link trovate il racconto di Tiger Mask contro Dynamite Kid); negli anni '90 i ruoli si invertirono grazie a un nuovo stile di lotta e all'ascesa di Misawa, Kawada e Kobashi come stelle di prima grandezza (Qui invece la storia della consacrazione di Kenta Kobashi).

Alla morte di Baba nel 1999 la federazione passa nelle mani della vedova, Makoto Baba, le sue scelte di gestione porterà Misawa e buona parte del roster a fondare nel 2000 la Pro Wrestling NOAH.
Questo di conseguenza cercherà di abbattare il muro che separava le due storiche rivali con un feud tra le federazioni che porterà all'esodo di Keiji Mutoh, Satoshi Kojima e Kendo Kashin alla AJPW, il 30 settembre 2002 Mutoh diventerà il nuovo presidente e proprietario della compagnia.

Tra differenti alti e bassi nei dieci anni successivi la AJPW diventa una creatura di Mutoh, il quale tenterà di modificare spesso l'assetto della compagnia utilizzando uno stile più americano e meno vicino alla tradizione, ad esempio portando delle note pornostar o vari atleti provenienti dalla WWE.

Il 7 giugno 2011 Keiji lascia la posizione di presidente nominando Masayuki Uchida al suo posto, mentre cederà le sue quote della compagnia, l'1 novembre 2012, a Nobuo Shiraishi proprietario della Speed Partners, una ditta che si occupa di informatica e tecnologie e che si dichiara grande fan del periodo degli anni '90 della compagnia e delle MMA (un link sul legame tra MMA e pro-wrestling).

Mutoh avrebbe quindi dovuto, secondo i patti, ritornare presidente prima della fine di maggio 2013, ma Shiraishi assume anche questo ruolo, rimasto privo di potere decisionale Keiji, noto per essere un egocentrico del business, decide di licenziarsi dalla compagnia e di formare la Wrestle-1, nel fare questo si porta dietro mezzo roster e riesce a convincere allo stesso modo una buona parte degli spettatori della compagnia che Shiraishi non volesse il bene della federazione, che cercasse di renderla un ibrido con le MMA e di sostenera la sua nuova creatura, in questo modo anche il pubblico abbandona la federazione (qui potete trovare l'analisi dell'epoca degli avvenimenti).

I numeri parlano chiaro, il 30 giugno con il roster ancora unito la compagnia porta al Tokyo Ryogoku 6500 persone, mentre il 27 ottobre (prima data in seguito allo split al palazzetto) ne porta poco sopra le 2500.
Un altro esempio sono i numeri di un'altra arena importante della zona, il Tokyo Korakuen Hall, dove prima dello scisma portava regolarmente tra i 1500 e i 1800 spettatori, in seguito ne porta tra i 600 e gli 800.


In seguito l'1 agosto 2013 le quote passano ad un'altra compagnia di Shiraishi, la Red Wall Japan; il 27 agosto Nobuo annuncia di lasciare il ruolo di presidente che passa ad un suo uomo di fiducia, Hirota Inoue.
Inoltre la storica Triple Crown, composta dai tre titoli unificati nel 1989 da Jumbo Tsuruta, cessa di esistere come insieme di tre cinte e, sebbene ne manterrà il nome, avrà un altro aspetto a partire dal 27 ottobre.

Queste due ultime mosse vengono viste come un affronto e il rispetto dei fan giapponesi viene meno, danneggiando ulteriormente la reputazione della federazione, a parte particolari eventi (come la finale del Champion Carnival) fatica a raggiungere i 500 spettatori nelle arene più piccola e i 1000 spettatori nelle arene più grandi.

Il 28 maggio esce una news relativa alla compagnia Speed Partners di Shiraishi, che sarebbe andata in bancarotta.
Nel giro di pochi giorni, il 4 giugno, viene annunciato che Jun Akiyama prende il ruolo di presidente da Inoue ma questo non porterà solo a un nuovo presidente, infatti Akiyama prenderà sotto di sè il logo, le cinture e i contratti che appertono alla Red Wall, il tutto per far rinascere la compagnia a partire dall'1 luglio sotto un nuovo direttivo.

La transizione di fatto porterà a un nuovo proprietario con Akiyama a capo di tutto, con il nuovo assetto che a partire dal 12 luglio potrebbe rivelerarsi l'ultima mossa per cercare di riportare il pubblico giapponese a seguire la storica federazione.

Shiraishi ha annunciato di appoggiare totalmente la rinascita della compagnia e che la sosterrà anche da un punto di vista economico.


Sostanzialmente per lo spettatore la federazione sembra quindi rimanere la stessa, ma il grosso del cambiamento è tutto legato all'immagine, cercare di epurare il nome di Shiraishi dalla compagnia potrebbe essere l'ultima mossa rimasta per convincere lo spettatore che la federazione sia tornata fedele alla tradizione del puroresu, l'appoggio di Makoto Baba e il ruolo dato a Jun Akiyama sembra quindi suggerire proprio questa operazione.

Non rimane ben chiaro il ruolo di Nobuo nella vicenda, probabilmente rimarrà come sostenitore della AJPW e continuerà a fornire soldi alla federazione, anche se ufficialmente non dovrebbe più avere alcun ruolo attivo.

Dopo che nel periodo 2011-2012 la federazione si era mostrata molto forte, con uno stile di scrittura assolutamente impeccabile, e una prima parte di 2013 che sembrava portare la compagnia con l'innesto del Burning a poter scalare ancora le gerarchie in Giappone, le conseguenze dello scisma hanno portato ad un roster strimizzito che riuscì solo alla fine dell'anno scorso ad avere una sua identità e una ricostruzione dalle ceneri, ma in questo 2014 una lunga serie di infortuni (tra i più importanti quello di Go Shiozaki) ha riportato il livello degli show ad un livello medio-basso.

Ad oggi la speranza è che il roster possa in qualche modo trovare una certa pace e costanza che possa permettere davvero una ricostruzione della federazione, magari con anche dei ritorni di nomi che seguirono Mutoh un anno fa, e che il tutto non si riveli soltanto come una mossa atta a recuperare qualche spettatore in più distaccandosi da Shiraishi.

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Alessio Garbini

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