Lo scorso 1 ottobre, ci ha lasciato una di quelle figure più importanti della storia del wrestling. Un uomo che è riuscito a essere rilevante per 50 anni (dagli anni '60 agli anni '00) e che come tale merita una celebrazione speciale.
Questo è il primo di una serie di articoli che vogliono mostrare qualcosa di inedito di Antonio Inoki.
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Cerco sempre di mettere in piedi contenuti differenti per ognuno di
questi quattro social; per questo è sicuramente importante riuscire a seguire tutto, per non perdersi nulla.
Ho pensato di omaggiare la carriera di Antonio Inoki, una delle più grandi leggende del nostro sport, in maniera differente. Non ho voluto fare un coccodrillo come feci con Scott Hall, o inserendolo nella serie mensile dedicata a chi non c'è più
Voglio provare a portare la sua storia focalizzandomi su aspetti secondari, o comunque raccontando in maniera differente alcuni dei suoi momenti più iconici.
Per questo motivo ho fatto una breve ricerca di come è stato raccontato Inoki sui quotidiani italiani. Interessante notare che del periodo in cui il Catch di Tony Fusaro fosse in onda non c'erano articoli su di lui, o sul tour che venne fatto in Italia nel 1988.
Su un altro sito ho letto che fosse legato alla poca diffusione di EuroTV, però questo non spiegherebbe alcune questioni collaterali (come la storia di Topolino nel mondo del catch).
Il primo momento in cui riesco a trovare un riscontro è quello relativo al grande match contro Muhammed Ali.
Prima di iniziare una piccola nota.
Mi limiterò a riportare articoli da La Stampa e La Repubblica perchè accessibili gratuitamente online.
Su quello che è questo incontro se ne potrebbe parlare per pagine e pagine (infatti esistono vari libri sull'argomento). Però come se ne parlava in Italia?
L'annuncio del match arriva da noi il 17 aprile del 1976, con questo titolo e, tutto sommato risulta anche rispettoso; un tono che come vedremo poco sarà legato davvero agli articoli successivi, infatti l'idea di farsa, di presa in giro, o di qualcosa che non sarebbe stato onorevole spunta praticamente fin da subito.
Sebbene in questo trafiletto, possiamo notare come qualche mese dopo, da lottatore Antonio Inoki si sia tramutato in un Judoka.
Così come in questi articoli successivi, in cui si inizia a pensare che il match sia una farsa, andando un po' a ridicolizzare il tutto, partendo dal titolo.
Sebbene il contenuto effettivo del pezzo sia anche lusinghiero sui due.
Purtroppo da noi il match non venne trasmesso. Dovrei provare a capire se si riesce a sviscerare dall'archivio Rai qualche immagine o commento della serata.
Questo avviene in occasione della trattativa con Saddam Hussein degli ostaggi giapponesi. Rientra dentro a un insieme di altri nomi dello sport.
Nel 2005 ci fu un secondo tour della NJPW in Italia. Due date a Catania e una a Milano. In occasione della data a Milano ci fu la presentazione all'interno di un noto locale milanese prima del bagno di folla per lui e per Tiger Mask IV in Piazza Duomo. Questi i racconti uno da La Repubblica e il secondo da La Stampa.
Il nome di Inoki riemerge anche in seguito alla seconda elezione degli anni recenti, ci feci un articolo nel 2013 consultabile: cliccando qui.
Lascio con un ultimo trafiletto, di una delle mie storie preferite che riguardano inoki e di cui ho già raccontato anche su FaceBook.
"Nel gennaio del 1979 annuncia che il 10 giugno avrebbe affrontato Idi
Aman nello stadio da calcio di Kampala in un match di MMA in 15 round.
Idi Aman non solo era il presidente dell'Uganda, ma era un dittatore e un
genocida. Il match si sarebbe svolto alle 4 del mattino del paese in
modo che potesse essere trasmesso anche neglu USA tramite Closed Circuit
(il predecessore dei PPV) promosso dalla Top Rank Boxing.
L’arbitro
speciale sarebbe stato Muhammad Ali. Il compenso? Un milione per Ali e
mezzo milione di dollari per Inoki. Aman essendo figura politica non
avrebbe ricevuto pagamento.
Purtroppo l’evento non potè avere luogo. Questo perché Idi fu deposto e costretto a fuggire dal paese per un colpo di stato."
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Alessio Garbini