Molti parlando del match di Logan Paul e Roman Reigns come grande incontro. La verità è che ci troviamo di fronte a un match a dir poco mediocre, tra i peggiori dell'annata.
Ne parlo insieme ai Jeffini e commenti per tutto Crown Jewel.
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Cerco sempre di mettere in piedi contenuti differenti per ognuno di
questi quattro social; per questo è sicuramente importante riuscire a seguire tutto, per non perdersi nulla.
Penso sia tempo di parlare di Logan Paul. Come ho detto fin
dall’inizio non ho trovato nulla di male nel suo coinvolgimento nella
scena titolata. Abbiamo avuto sicuramente tutta una serie di vantaggi
che posso riassumere (sebbene ne abbia già parlato in JeffoVisioni. Rubrica
domenicale che vi invito a seguire): aver mandato lui contro Roman
Reigns in Arabia ha permesso di evitare di veder sacrificato
sull’altare del record, un nome parte del roster. Insomma ci ha permesso
di evitare una situazione come quella di Clash At The Castle in cui
Drew McIntyre è stato esposto malamente; inoltre i vantaggi
mediatici dietro la presenza dei fratelli Paul sono parecchi e in un
prodotto che punta a diversificarsi è sempre un bene fare affidamento a
superstar di prima fascia; infine le assenze dei due contender ha
portato a mettere in piedi una costruzione degna di un match di MMA o di
boxe, in questo modo si è potuto dare un sapore diverso alla sfida andando a
sfruttare i Celebrity Boxing con cui i Paul fanno un sacco di soldi,
evitando situazioni in cui ci troviamo ad avere il first contender
martoriato da assalti di vario tipo da membri della Bloodline, cioè come
3/4 dei feud di Reigns dal rinnovo contrattuale.
Ma
non è tutto oro quello che luccica. Uno dei grossi problemi della
scrittura degli incontri e dell’insegnamento della WWE è che si sia
attori che si impara una parte.
Questo concetto non può che
essere il peggiore per qualunque wrestler o aspirante tale, perché non
ti porta a ragionare sulle cose. Lo si vede nei promo, dove se non hai
le doti a recitare la conseguenza è che non si riesce a dare il tocco
personale e lo si vede nei match.
Lo si vede nel momento in
cui devi lasciarti alle spalle la mera nozione e devi andare a
incastrarti con quella che è la psicologia dell’incontro.
L’assenza di una reale consistenza dietro questo è il problema reale con il match di Logan Paul.
Se
nel 2023 dopo tutta una serie di situazioni nella major e una scuola
ideologica creata attorno a questo ci sia ancora il bisogno di ribadire
che fare spotfest a caso non sia indice di fare un buon match, alzo le
mani.
L’incontro segue una logica standard di costruzione narrativa, segue quelle che sono le
fasi tipiche di un incontro e questo permette di mantenere la narrazione a
un livello tale per cui anche in caso di errori il pubblico possa
apprezzare. E questo non è un male, rimane un metodo per aiutare chi è
alle prime armi.
Sono presenti anche alcuni errori abbastanza
classici di chi si allena da poco, quindi movimento di gambe errate,
oppure presenza di no selling. Ma sono altri i problemi che sono decisamente gravi.
Sono
gravi perché sono pericolosi in primo luogo e non permettono di creare
la in ring psychology necessaria; sebbene Paul riesca a sopperirci grazie al
suo carisma e alla sua presenza scenica.
Pericolosi perché
non è in grado a impattare sul ring e usare quegli high spot richiede
una capacità tale da riuscore ad ammortizzare il colpo, invece
l’infortunio alle ginocchia ha confermato che sia un rischio per sè
questo modo di lottare non in sicurezza. Ma è un rischio anche per
l’avversario, non solo sulle mosse aeree, penso al non controllo del
Cross Body sul corpo di Reigns che ha rischiato in più occasioni,
oppure la non cura dell’altro sullo Standing Moonsault oppure sulla Frog
Splash in cui non crea la protezione necessaria a Roman. L’apice di
entrambi questi aspetti è l’Hip Toss. Scoordinata, con rischio di
strapparsi il pettorale e di far del male a Reigns.
L’assenza
di interazione col pubblico è altrettando dannosa sul match in sè; certo
gli high spot servono a creare reazione positiva verso il face, quindi
di base il fatto che tutto si sia costruito su questi aspetti ha aiutato
a sostenere Paul col pubblico; non a caso mi sto lamentando proprio di
come sia una spotfest senza costruzione logica.
Mi
viene detto e fatto notare come Logan non sia un wrestler o che abbia lottato in pochi match, come se questo fosse una giustificazione. Se tu lotti una
volta, come capitato a differenti nomi apparsi anche di recente, ovvio
che si debba tenerne conto e si debba in un qualche modo lavorare in
maniera limitata, ma quando tu dichiari di volerti dedicare al wrestling
e ti viene mandato un ring e Drew Gulak per allenarti, allora non si
può più chiudere l’occhio. Perché per quanto ci sia amore verso la
disciplina, ci sono delle cose essenziali e questo incontro dimostra che
la mentalità della spotfest, funziona sull’occasionale che viene a fare
il match a WrestleMania, ma non può funzionare con qualcuno che invece
di questo ci vuole campare.
Perché possiamo sicuramente
apprezzare che il tono del match sia superiore a quanto visto nei suoi
incontri precedenti, si è cercato di dare una costanza e un senso al
tutto, ma a quel punto se evolve il modo di costruire il match e il suo
scopo, deve evolvere anche come quel match lo so giudichi.
Ma quello di Logan Paul non è l'unico esempio in cui il sistema WWE ha fallito nell'allenare i propri nomi. Ci sono altri due match che evidenziano una difficoltà in due ambiti differenti, nel primo caso potrebbe essere colpa dell'inesperienza, nel secondo fa dubitare sulle qualità della wrestler in questione.
Omos è quello che potrebbe agire per inesperienza, essere vocal durante un match è un aspetto importante, però non puoi che a ogni mossa tu debba parlare, diventa un pelo assurdo. Poi il resto dell'incontro non sto nemmeno a commentarlo.
Il secondo caso è legato a Bianca Belair. Il discorso lo abbiamo già affrontato, Bianca non ha la mente da wrestler, non è in grado di tappare i buchi ha imparato a memoria lo spot e lo esegue, già in varie occasioni si era notato e anche a Crown Jewel, nei momenti in cui c'era da stare sul ring, quindi non da seguire o eseguire mosse dietro l'uso di strumenti è palesemente in difficoltà, ferma a aspettare che Bailey si posizioni, non riuscendo a seguire il flow narrativo.
Questo è un problema grosso, perchè presenta gli enormi limiti di Bianca che è sicuramente brava nel gestire gli incontri in generali, quindi a fare una prestazione comunque buona come è accaduto al PLE, ma manca di logica e di mente, per dire non sono nemmeno sicuro che abbia le capacità per condurre un match, quando non dovrà affrontare la gente esperta cosa succederà?
Questo è un problema grosso, perchè presenta gli enormi limiti di Bianca che è sicuramente brava nel gestire gli incontri in generali, quindi a fare una prestazione comunque buona come è accaduto al PLE, ma manca di logica e di mente, per dire non sono nemmeno sicuro che abbia le capacità per condurre un match, quando non dovrà affrontare la gente esperta cosa succederà?
Sul resto userò un solo commento, che vale bene o male per tutti i match (tranne uno, ne parliamo in chiusura). Lo show è stato pensato e messo in scena come se fosse un gigante house show.
Lo vediamo da tutti i match che potevano potenzialmente essere molto buoni, quindi Bobby Lashley contro Brock Lesnar oppure il tag match,in cui si evidenzia un ulteriore aspetto legato all'essenza del Live Show: cioè cambiare schieramenti a seconda di quello che succede e la reazione del pubblico, che messo in un evento dal vivo non ripreso non è un grosso problema, quello che è un grosso problema è di fatto che non fosse un live event ma un Premium Live Event e quindi uccide totalmente il match.
Lo vediamo da tutti i match che potevano potenzialmente essere molto buoni, quindi Bobby Lashley contro Brock Lesnar oppure il tag match,in cui si evidenzia un ulteriore aspetto legato all'essenza del Live Show: cioè cambiare schieramenti a seconda di quello che succede e la reazione del pubblico, che messo in un evento dal vivo non ripreso non è un grosso problema, quello che è un grosso problema è di fatto che non fosse un live event ma un Premium Live Event e quindi uccide totalmente il match.
L'unica eccezione è rappresentata dal match tra Drew McIntyre e Karrion Kross non tanto perchè si parla di un match di qualità alta, ma perchè rappresenta un match che possiamo vedere e considerare come qualcosa di solido e che cerca di raccontare qualcosa che va oltre la mera situazione da Live Event, il perchè ci viene spiegato dal commento per cui sia la conclusione della rivalità tra i due. Lo Steel Cage è la stipulazione migliore per chiudere che però porta a un dilemma, cioè all'aver indebolito Kross che rimane forte giusto nell'act messo in scena e meno su quello che è il suo ruolo nel feud.
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Alessio Garbini