Il ritorno degli speciali di WWE NXT fuori dal Performance Center non poteva essere considerato come minore rispetto ad altri eventi, proprio per questo ho deciso di parlarne in maniera separata rispetto a JeffoVisioni (che potete trovare cliccando: Qui) e di dedicarci un'analisi e Jeffini a se stanti.
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Non posso che iniziare parlando del miglior match della serata che, tenendo anche conto dell'ordine della card, è anche il primo match.
Non considero questo come una sorpresa in senso stretto, sia Wes Lee che Dijak sono entrambi wrestler solidi, wrestler che hanno dimostrato in più occasioni di essere in grado di gestire la pressione di essere l'opener. Una cosa che li accumuna è come in questo momento della loro carriera siano un po' in una sorta di bivio, Dijak ha dovuto ricrearsi dopo la parentesi T-Bar, ma è altrettanto importante che ci sia un'evoluzione da quello che era il suo modo di porsi sul ring nelle Indiz, se no a cosa gli è servito stare in WWE? (La risposta dei soldi, con un contratto da wrestler di NXT e poi da midcarder non è ovviamente quella corretta).
Wes Lee ormai in singolo da parecchio tempo, ha dovuto ricostruirsi proprio perchè lavorare in tag e lavorare in singolo comporta una serie di modifiche nello storytelling, nel modo di portare la psicologia sul quadrato, un passaggio che non è immediato. Questo stint da campione dovrebbe rappresentare la fine di questa evoluzione, ma possiamo davvero considerarlo come di successo?
Un commento letto su Twitter di questo match è "un match come nella Gold & Black era". Non posso che confermare.
Ora, questo cosa significa? Significa che è un match che prende lo stile WWE e lo unisce allo stile della indipendenti.
Se questo incontro fosse avvenuto 3-4 anni fa forse non avrebbe avuto lo stesso impatto sul pubblico, proprio perchè è qualcosa che abbiamo visto in differenti modalità, ma quindi verrebbe da chiedersi se è stato qualcosa di effettivamente interessante o se invece si sia trattato di qualcosa di "normale".
L'incontro ha una struttura molto solida, si è giocato molto sul dominio fisico di Dijak; un elemento che possiamo identificare come il suo effettivo punto di forza all'interno del roster, quello che diventa chiave è utilizzare questo aspetto per renderlo unico.
Nella scena indipendente la caratteristica era quella di entrare nel gruppo dei tizi grossi che svolazzavano come se fossero leggeri (vedi Brian Cage, Keith Lee o Apollo Crews) e questo lo portava a essere unico; questo gli ha donato la capacità di riuscire a gestire in maniera differente la parte di in-ring ability. Ed è probabilmente questo che ha aggiunto al suo percorso, cioè il non doversi ammazzare per rendersi interessante. Ripulendo in questo modo molte cose che lo rendevano nella norma.
Wes Lee è stato bravo nel diventare un buon interprete della narrazione, questo porta inevitabilmente a scrivere una storia sul quadrato che è stata potente sotto differenti aspetti.
Si è adattato sia alla prima fase del match in cui ha dovuto essere vittima, sia nella fase successiva in cui è stato in grado di farsi valere e di far capire le sue capacità, ponendo l'accento sul fatto che sia ottimo indipendentemente dall'essere singolo.
Meno basato sugli aspetti in-ring e più legato alle storie in generale i due incontri femminili.
Il tag lo sistemiamo facilmente; tenendo conto che le quattro sul ring siano molto acerbe, non rimane che puntare sugli spot imparati a memoria. Non è nemmeno un match interessante su questa logica, è solo un collage con pochi errori di esecuzione.
Passiamo oltre. Come già detto in JeffoVisioni, il Triple Threat per il titolo massimo sarebbe stato basato su una psicologia classica. Anche perchè Gigi Dolin e Jacy Jayne non sono wrestler con qualità che le fanno spiccare.
Abbiamo dunque le due heel che prima sono alleate, poi si crea una incomprensione che le porta a scontrarsi e infine la face che supera le avversità e riesce a battere entrambe. Dolin essendo meglio sul ring di Jacy viene protetta un minimo, con un buon riscontro di pubblico, il che va sempre bene. Senza Mandy Rose le Toxic Attraction non sono pronte al main roster.
Prima di passare all'altro incontro divertente della serata, parliamo delle delusioni.
Lo Steel Cage Match poteva essere una modalità narrativa all'interno di quello che è stato il program tra i due; molto classico in cui l'heel ha la meglio per un problema sul face e questo si vendica nell'ultimo scontro chiudendo i conti.
Però tutto quello che abbiamo visto sul ring è stato smorzato, il cambio in corsa della stipulazione riducendolo solo a pin e submission lo ha danneggiato, infatti aggiungere fasi di fuga avrebbe permesso di gestire meglio alcuni momenti che sono stati proprio poco affascinanti.
Quelli che sono i naturali limiti di Bron Breakker non saranno un limite reale a quello che accadrà, nel senso che il suo arrivo nel main roster a breve mi pare evidente e andranno a lavorare in quell'ambito a sgrezzarlo.
Certo Grayson Waller non è l'avversario adatto a uno come Bron. Non è un nome che ha poca esperienza, è un nome che ha dei limiti abbastanza evidenti e che sopravvive per la sua faccia da schiaffi. Rischia di essere il nuovo Elias o Baron Corbin in termini di midcarder.
Quando hanno annunciato la stipulazione del match tra Carmelo Hayes e Apollo Crews ero titubante; non perchè pensi sia un tipo di incontro che serva solo ai tecnici, ma perchè è un incontro che richieda una struttura abbastanza complessa per essere davvero vincente.
Qui si è andati molto lunghi, non riuscendo a uscire da una rigidità narrativa che ha reso il match molto meno avvincente; le aggiunte di Trick Williams e Dabba Kato servono giusto per dare un minimo di spessore narrativo a un match che, obiettivamente, avrebbe avuto bisogno di altro.
Occasione sprecata.
Finiamo l'analisi parlando del match a quattro team. Prima dicevo di come l'inocntro tag femminile presentasse spot imparati a memoria spesso scollegati, quello che invece vediamo qui è un insieme di tanti belli spot, collegati per andare a raccontare una storia convincente.
Che lo stile PWG di fare Tag Match sia entrato in WWE è una cosa nota, con i New Day e gli Usos come apripista di questo, perciò quando ci sono questi incontri tag a più uomini che si divertono e ci divertono, non si può che ricollegarsi a questa modalità.
La vittoria della Gallus è chiaramente la scelta obbligata. La Chase U deve andare a lavorare su altri, cioè il rapporto tra Andrew Chase e Duke Hudson, i Pretty Deadly hanno già avuto il loro momento e data la considerazione che sembrano avere me li aspetto nel main roster a breve. Infine Gallus e New Day possono mettere in piedi un program e un match per Stand & Deliver molto affascinante in prospettiva e il team di Kofi Kingston e Xavier Woord dà il meglio nel ruolo degli inseguitori, la storia con il team inglese si scrive da sè.
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Alessio Garbini