mercoledì 9 febbraio 2022

Jeffo Risponde: l'insensatezza della guerra

Sulla pagina Instagram di Jeffo Experience ho chiesto di farmi qualche domanda a cui avrei risposto in una nuova rubrica, ovvero il Jeffo Risponde. Potete raggiungere la pagina di Instagram cliccando qui.

Ho voluto provare questo esperimento e devo dire che sono arrivate differenti domande; di queste ne ho scelte due a cui andrò a rispondere più nel dettaglio.
Penso che lo ripeterò in futuro, quindi seguitemi e mandatemi pure le vostre domande se siete curiosi di chiedermi qualcosa di specifico, che sia nei commenti qui sotto (si usa l'account di Google) che su Instagram o su FaceBook.


Alfonso Casciello chiede "Cosa pensi della situazione oggigiorno riguardante questa lotta tra fan AEW e WWE?"

Penso che sia una diatriba che non ha particolarmente senso di esistere. Negli anni mi è capitato di vedere differenti scontri "ideologici", tipo lo scontro tra "professional wrestling" e "entertainment", oppure a schieramenti faziosi tra TNA e WWE.
Il punto della questione è quasi sempre quella che è la concezione del tifo da stadio, cioè considero i due oposti (o gruppi) come mia rappresentazione e mi ritrovo quindi a esaltarne i pregi minimando i difetti. Oltre a questo anche la dimensione quasi mitologica data alla Monday Night War, cioè lo scontro tra WWF e WCW negli anni '90.
All'epoca questo tipo di menalità poteva avere senso, con l'idea che effettivamente c'era una battaglia per il predominio, ma oggi questo scontro non c'è. Non solo perchè la AEW e la WWE puntano su due terreni differenti; la prima punta ai fan di wrestling, la seconda agisce come un'azienda quotata in borsa del settore entertainment. Ma anche perchè manca il riconoscere l'altro come avversario.
In AEW i rimandi sono legati a determinati personaggi (Cody su tutti). La WWE usa la sua tattica della guerra fredda, già vista in passato con la WCW (per dire la nascita della Royal Rumble) o con la TNA (il famoso 4 gennaio 2010).
Perciò penso che difficilmente una critica soggettiva fatta da un fan di uno o dell'altro prodotto si basi su qualcosa di concreto. Penso a chi ha lasciato la WWE ed esalta la AEW per questo, così come i "fedeli" a Stamford che vedono ogni federazione esterna come un invasore da abbattere.
Provare un equilibrio, seguendo quello che si vuole magari evidenziando i pregi del prodotto che si segue, è forse il modo migliore per vincere questa guerra, se si vuole usare questa metodologia di approccio quantomeno.

Mentre Mario De Bernardo vuole sapere i miei wrestler preferiti.

Potrei dare una risposta rapida, così come una più complessa.
Penso che mi dedicherò a una risposta più complessa; diciamo che possiamo dire che quello che è sempre stato il mio preferito in maniera irrazionale sia, come intuibile dal nick e nome del sito, Jeff Hardy.
Sono sempre stato un suo fan, da quanto ho iniziato ad affacciarmi al wrestling in maniera più critica, non solo occasionalmente, prima potrei identificare un certo amore verso Undertaker o, da bambino, verso Hulk Hogan.
Se invece dovessi trovare i nomi dei tre che appesentano per me l'eccellenza e ho imparato ad amare per quanto fatto nel wrestling avremmo una la santa trinità rappresentata da: Raven, Bret Hart e Mitsuharu Misawa.
Raven per la sua tremenda capacità di costruzione dei promo e dei personaggi; Bret perchè sul ring è davvero la perfezione; Misawa perchè unisce tutti gli aspetti di un wrestler. Ho avuto la fortuna di poterne incontrare due su tre (e Jeff), purtroppo Misawa è venuto a mancare nel 2009, quindi non potrò mai incontrarlo dal vivo.
Guardando all'attualità, quelli che più di tutti mi piace guardare sia sul ring che fuori, non possono che essere Bryan Danielson (anche lui conosciuto dal vivo) e Will Ospreay. Anche se questa categoria è abbastanza un evolersi dei personaggi e delle vicende (ho adorato nel 2021 Adam Page, così come oggi sto apprezzando molto Austin Theory).

Bene, direi che per questo primo appuntamento sia tutto. Per ogni domanda potete scrivere qui sotto nei commenti, basta avere un account Google per poterlo fare, oppure su Instagram (quo) e su FaceBook (qua).

Alessio Garbini

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