Ritorna l'appuntamento domenicale con JeffoVisioni, dove guardiamo al meglio della settimana e anche qualche riflessione anche su qualcosa di non proprio al top.
Vi ricordo che potete commentare direttamente usando l'account di Google qui sotto, oppure su FaceBook e Instagram.
Per gli episodi precedenti potete cliccare il tag: JeffoVisioni.
Oggi sembra che tutti si siano presi una pausa per riprendersi da Sanremo e nel mentre guardarsi qualche gara olimpica. Ma questo ci porge il braccio per concentrarci più su alcuni aspetti extra settimanali, analizzando alcuni aspetti strutturali, che ho visto che sono ben apprezzati.
Le puntate settimanali WWE
Uno dei grossi, se non enormi, difetti della WWE oggi è quello di non essere in grado di gestire le occasioni. Hai due settimane in cui sei su un canale minore, SyFy, a causa delle Olimpiadi, decidi di fare un'ora commercial free per poterti permettere di mantenere una costanza degli ascolti e non danneggiarti tropppo, potresti quindi sfruttarla per creare qualcosa di interessante invece si sceglie di allungare il brodo con dei segmenti lunghissimi tra RKBro e Alpha Academy o monologhi di Bobby Lashley e MVP che coprono tutta l'ora.
Se proviamo a vedere il lato postivio, questo permette di apprezzare il discorso che stavamo facendo settimana scorsa; lo spazio che si stanno prendendo Riddle e Chad Gable in questo periodo è sempre maggiore.
Aprire una puntata, costruirci su la prima mezz'ora (e il finale) è una prova di fiducia evidente. Non posso dunque che apprezzare (da sostenitore del lavoro di entrambi) tutta questa spotlight che si stanno prendendo.
Questa sensazione di lungo house show appare evidente soprattutto dai match. Senza scomodare il main event che ha proprio una struttura di questo tipo, il finale per DQ che si trasforma in un Tag Team. Non so quanti Live Events ho visto con questa struttura (così come costretto a scriverne di finali così in vari eventi bookati e scritti da me).
Tutto questo appare anche per quello che riguarda i match Damian Priest/AJ Styles e il rematch tra Kevin Owens e Austin Theory.
In entrambi i casi i match sono risultati molto sottotono. Ritengo sempre che Priest sia un nome troppo overrated, come Killer (Karrion) Kross e Dijakovic/T-Bar. Nomi che andarono over per il look e per lo stile nelle federazioni indipendenti e presi allo stesso modo a NXT (per Kross e Bar) o nel main roster (per Priest) hanno sicuramente funzionato; sul lottato sono sempre stati limitati. Di questo lotto quello che era davvero portato era Keith Lee (anche Dexter Lumis fa parte della stessa grossa famiglia), motivo per cui riuscì fin da subito a elevarsi sia a NXT che a Raw, proprio perchè di un'altra pasta.
Delusione anche su Owens/Theory. Settimana scorsa il match fu strutturato molto meglio e permise di evidenziare anche come Theory riuscisse a cavarsela in un contesto di heel vs. heel. Questa settimana la scelta è stata quella di costruire Owens da heel per tutto il match (tranne nel finale, una caratteristica WWE ultimamente), mentre Austin fa il face nella peggiore modalità del face che subisce tutto.
L'unico sviluppo interessante probabilmente è il confronto tra Kevin e la coppia Pearce & Deville che sarà un collegamento per WrestleMania.
Finalmente la puntata si concentra un minimo sulle donne, con un buon segmento tra Lita e Becky Lynch. Lo scontro ideologico e il fatto di essere una fonte di ispirazione per questa generazione sono giustamente il fulcro del feud; una generazione che ha potuto finalmente passare dal concetto di essere una Diva a essere una Wrestler nonostante una lunga serie di tentativi in passato (nel 2015 ne parlai approfonditamente) può e deve essere il fulcro di una serie di match che devono portare al motivo vero per cui le wrestler hanno avuto possibilità, Ronda Rousey.
A NXT il confronto tra Bron Breakker e i tre possibili contendenti al titolo è stato interessante per una serie di motivi. Ha permeso di dare un minimo di senso ai vari program in atto (sebbene presumo che quello con Santos e con Ziggler siano modi per prendere tempo in vistadi Ciampa/Bron III). Ha permesso a noi di vedere un buon lavoro di Breakker al microfono, per poterlo costruire anche sotto quegli aspetti. Ha portato anche a un paio di considerazioni sul modo di costruzione di quello che ha tutte le carte per essere un top face nel futuro prossimo: lo si fa lavorare con chi può dare una mano sia a istruirlo sul ring, quindi penso a Ciampa, che a chi può aiutarlo con la overness e quindi permettergli di costruire una sua struttura sul ring e un seguito, motivo per cui Dolph sta facendo questa gita al martedì. Ziggler è perfetto in questo ruolo, nel mettere la luce sul face e mandarlo facilmente over.
Volevo dire due cose anche su SmackDown, tralasciando un Naomi/Charlotte che è abbastanza deprimente. Nel senso che dare 20+ minuti a una Diva come Naomi, è sempre una scelta azzardata che va a danneggiare la Women's Revolution e il ruolo delle donne nello show.
Aggiungo che la risoluzione magica di Vince McMahon che punisce Sonya Deville per i mesi contro Naomi o per aver cercato di danneggiare Ronda Rousey è totalmente senza senso logico. Perchè si sono accorti solo ora di questo soppruso? Non lo sapremo mai.
Le puntate settimanali AEW
Se a Raw non si è saputo costruire e sfruttare lo scontro con le Olimpiadi, a Dynamite è avvenuto l'esatto contrario.
La differenza di scrittura delle varie puntate è sempre presente, in WWE lavorano sui cambi dell'ora andando a caricare quei momenti, mentre in AEW cercano di creare una continuità su tutta l'ora. Motivo per cui se si vedono i rating per quarto d'ora, a Raw si vedranno i picchi in quella fascia mentre Dynamite tende a restare costante.
Il fatto che il focus della punata siano stati i Four Pillars, o più in generale i nomi nuovi, l'ho trovato straordinario.
Si inizia con MJF che ruba la scena nel suo feud con Punk. Non vengono aggunti contenuti rispetto a quanto successo nelle scorse settimane, ma porta un po' la spotlight su di lui e sul suo modo di porsi al microfono. Costruendo già quello che sarà il cambio dell'ora. Basato su una sorpresa (elemento d'unione di tutta la promozione della puntata).
Si passa poi a Darby Allin da protagonista proseguendo la questione con Sammy Guevara.
Wardlow che nonostante abbia i suoi difetti attira parecchio lo spettatore (a parità di presenza e conforntando le carriera, Will Hobbs è decisamente un altro livello), per questo ci stanno lavorando su provando a renderlo degno di nota.
Si passa al segmento in costruzione da alcune settimane, ovvero il confronto nell'Inner Circle e qui è sempre Sammy a uscirne bene, facendo da mediatore e da focus della diatriba tra Santana & Ortiz e Chris Jericho. Le Stable necessitano di sciogliersi o di evolversi, non si può restare con gruppi statici, anche se ispirati da quelli giapponesi. In questo caso sono a favore, con un distacco di Guevara arrivato troppo tardi e uno scontro dovrebbe favorire gli ex LAX nella loro carriera in tag.
Questo ci porta alle due sorprese. Jay White, che apre a un sacco di spunti interessanti. Il ruolo del Bulet Club, la ripresa della rivalità Cole/Omega per il dominio nella stable. White come leader. Che si ricollega al segmento di Impact Wrestling in cui abbiamo anche il confronto tra Guerrilla Of Destiny e i Good Brothers. Magari parleremo del problema Bullet Club nell'era pre-AEW prima o poi.
E infine Keith Lee. Nella parte dedicata a Raw, scritta prima della visione di Dynamite, non sapevo fosse lui. Quindi non riprendo il discorso già fatto, ma che ci sia bisogno di uno come lui in una federazione, lo trovo essenziale e finalmente potrà far vedere tutto quello di cui dispone.
Questo ci conduce al cambio d'ora, con un match tra Moxley & Punk contro gli FTR. Un match che riprende il discorso della classicità del modo di lottare di Punk in questa nuova incarnazione e quale miglior avversario se non proprio gli FTR come rappresentanti, ovvero il team più old school sulla piazza.
Il match non è un brutto match, ma è abbastanza illogico in differenti passaggi. Soprattutto quello che è il finale, con un non-team, composto anche da due stili differenti e che quindi dovrebbe cozzare, che riesce ad avere la meglio con uno dei migliori team sulla piazza.
Ultimo Adam Page che difende il titolo in una spotfest hardcore il titolo. Tutti elementi che attirano l'attenzione. Archer, Page, il titolo, la spotfest e l'hardcore. Ma che combinati in maniera casuale come in questo caso, non rendono onore alla cintura in sè o a quello che potrebbe essere il percorso del volto della federazione.
Anche qui, mi segno che dovremo parlare dell'influenza NWA in tutta la mentalità AEW. Soprattutto sul campione.
Visto che abbiamo parlato di Bron Breakker e Austin Theory non posso che non sfruttare questa occasione per parlare anche di Hook. Dato il suo quinto match a Rampage.
Il match non è niente di che, quindi non ci perderò troppo tempo. Ma, nonostante imprecisioni da rookie, è innegabile che non si tratti solo di un meme, ha obiettivamente delle capacità sul ring e questo modo di costruirlo è davvero la cosa più vicina a un lottatore di MMA. Fargli fare il ruolino contro gente di livello basso per poi portarlo in alto piano-piano.
Per chi volesse vederselo, rimando al match con Fuego del Sol a oggi il suo miglior match, nella puntata di Rampage dell'11 dicembre.
Non capisco se sia un modo per tappare un errore logico o se sia parte del percorso, ma cito il promo di Daniel Bryan dove confronta il team di Mox con Punk al possibile team tra lui e Jon.
Il meglio del resto: oggi Impact Wrestling e NJPW
Su quanto abbia adorato il percorso di Josh Alexander nel 2021 ne ho parlato negli Awards; il mio dubbio era quanto tirarla troppo per le lunghe con il suo allontanamento dal titolo massimo potesse giovargli. Domanda che si rinforza ulteriormente dopo l'ultima puntata di Impact Wrestling. Non mi è chiaro se l'ottimo confrontro con Scott D'Amore al microfono sia funzionale a un suo reinserimento in tempi brevi nello schema dei match titolati, o se invece sia un ulteriore tassello per tenercelo lontano.
Gli inseguimenti (come quello di Page in AEW) funzionano se dietro c'è una storyline solida e ben strutturata. Qui invece questo non c'è. Il leit-motiv è stato sempre X arriva e mena Josh così sta lontano dal titolo, nel mentre conteso tra nomi di dubbia abilità (Morrissey o Myers in primis).
Il rischio grosso è bruciarsi un nome che sta facendo bene e che in questo segmento ha ulteriormente dimostrato la sua capacità sul quadrato in ogni aspetto. Rischiamo di trovarci a un'altra situazione come quella tra James Storm e Robert Roode nel 2012.
Spostiamoci in Giapone. Il ritorno della NJPW post Covid ha avuto il suo focus l'11 febbraio. Partiamo dicendo che sia stato uno show abbastanza mediocre di per sè, sebbene ci siano ancora varie problematiche tra infortuni (come Jeff Cobb) o Covid, che stanno limitando alcuni incontri.
Great O-Khan continua a lavorare con "i vecchi", che non capisco se sia un piano sensato o se sia un modo anche per cercare di cavarci fuori qualcosa di interessante, con Kojima esce qualcosa di quantomeno godibile, durata breve, una storia semplice ma comunque efficace che aiuta Khan nel suo non essere un fenomeno.
Parlando di match meno felici, Tiger Mask che torna sotto la spotlight dopo quasi 10 anni, può voler dire solo una cosa, ritiro e vista la qualità generale dei suoi match, spero che questo avvenga abbastanza rapidamente.
Invece Master Wato evidenzia tutta la sua inadeguatezza nel gestire un Main Event o di tenere una cintura, per quanto basso di importanza sia il titolo Cruiserweight in New Japan oggi. Il match con El Desperado è inguardabile e non è colpa di Desperado che ha mostrato al Best Of Super Juniors di quest'anno di poter anche fare qualche buona prestazione.
Invece parlando di Cruiser che dovrebbero reggere la cintura: SHO e YOH proseguono il loro feud e riescono a tirare fuori un altro bell'incontro dopo quello al Tokyo Dome. Per poterlo apprezzare bisogna vederlo nell'ottica dello spettatore occidentale, cosa che tecnicamente ci dovrebbe venire semplice. Infatti il match segue le regole di un classico match No DQ che potremmo vedere in WWE, questo si ricollega al concetto stesso del Bullet Club, stable nata per "insozzare" la NJPW di quello che è lo stile WWE e quindi a maggior ragione vedere una costruzione di questo tipo con un finale con interferenze e mazzate è perfettamente coerente con quello che avremmo dovuto aspettarci.
I due escono bene, si rinforza la loro rivalità e soprattutto quello che in futuro spero diventi il loro ruolo nella categoria, soprattutto con l'uscita di Hiromu Takahashi dallo scenario di questa cintura e il suo ingresso negli heavyweight.
Segnalazioni randomiche, ma anche questa volta molto malvagie.
Dopo differenti mesi Being The Elite torna interessante. Purtroppo il non rinnovo di Peter Avalon si fa sentire e la storia con Leva Bates è stata abbandonata. Questa mi rattrista.
Molto divertente la parte di Nakazawa, che fa apparire i due favoriti del momento, Hook e Danhausen.
Così come lo sviluppo di due storyline del programma, da un lato Christopher Daniels che "perseguita" la Elite, che spero porti alla costruzione di qualcosa a Dynamite, dato anche il ruolo dei Bucks nello scioglimento degli SCU.
E il secondo è invece le vicenda tra Stu e Silver con Adam Cole, iniziate dal debutto e che proseguono ogni settimana. Questa, con comparsata di Britt Baker, l'ho trovata particolarmente ilare.
E parlando di Danhausen:
Anche per questo appuntamento direi che sia tutto.
Vi ricordo che potete commentare qui sotto usando l'account Google, oppure potete scrivermi su FaceBook e su Instagram.
Fatemi sapere cosa ne pensate e condividete il più possibile. JeffoVisioni torna domenica prossima, mentre mercoledì uscirà un articolo molto interessante.
Alessio Garbini