martedì 5 luglio 2022

Quando la WWE ha gli attacchi di panico: analisi e Jeffini per Money In The Bank 2022

Ci sono tanti momenti durante l'anno che mostrano le difficoltà della WWE, uno di questi è probabilmente Money In The Bank, l'evento in cui la compagnia viene presa dal panico e non sa più cosa fare.

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La WWE quando deve mettere in piedi Money In The Bank va sempre nel panico.
Non si sa se la persona a cui si darà la valigetta rimarrà over per molto tempo, se si riuscirà a costruirla come degna detentrice di un titolo, se rimarrà nella compagnia.
Insomma, se a questi elementi possibili, andiamo ad aggiungere tutta una problematica strutturale che accompagna gli eventi doppi, come Royal Rumble o Elimination Chamber, cioè eventi in cui hai lo stesso Gimmick Match in due connotazioni, uno maschile e uno femminile, vedi che il terrore corre veloce nella compagnia.

Mi sembra l'unica spiegazione dietro alla scelta di far incassare Liv Morgan in meno di un'ora, come da tradizione di TUTTE le vincitrici del MITB. O la cosa è diventata una battuta all'interno della federazione, qualcosa che da fuori non possiamo capire, oppure quando c'è da pensare al MITB la gente fugge in preda al panico.

Non penso di criticare del tutto la scelta della vittoria di Liv Morgan, nel senso è un nome molto over, non a livello da main event e in fase di pronostici la vedevo tra le favorite, quindi non mi ha colto di sorpresa di per sè.
Sicuramente ci sarebbe da dare un peso a quanto il titolo femminile non sia un titolo d'elite, ma più un qualcosa che tocca a tutte, in un modo o nell'altro. Proviamo a pensare a chi nel roster non c'è mai arrivato che ha avuto un feud di medio/alto livello negli ultimi 6 anni. Si contano sulle dita di una mano.

Penso sia sicuramente interessante, più che sulla scelta del regno a Liv, la scelta di togliere la cintura a Ronda Rousey.
Questo modo  rimane come la modalità migliore per farlo, con una Natalya che ha lavorato duramente per indebolire la sua avversaria e quindi Morgan prosegue in questa direzione, andando quindi a chiudere un cerchio narrativo assolutamente efficace.


Per questo il segmento di per sè è stato molto convincente. Ma la domanda rimane. Perchè questa scelta alle porte di SummerSlam?
Un modo per allontanare Ronda dalla scena titolata? Un modo per permettere il rientro di Charlotte e creare una storia più accattivante rispetto a un "semplice" Ronda/Charlotte II?
Oppure data la difficoltà generale di Rousey da face si vuole cercare di ricostruirla un minimo?
Tutte questo opzioni mi sembrano motivazioni validissime. Anzi se si andasse su una Ronda heel, che va ad agire in maniera più vicina a quella di un Brock Lesnar, quindi arriva, distrugge, se ne va, sarebbe la cosa migliore. Ricordo sempre che il suo stint in UFC si basò su questo, arrivava, vinceva per sottomissione in pochi secondi al primo round, se ne andava.
Se ha funzionato una volta, perchè non potrebbe rifunzionare?

Se invece si porterà a un rematch tra Liv Morgan e Ronda Rousey a SummerSlam, dove di concreto si modifica ben poco, ecco che si sottolinea ulteriormente quanto la scelta di darle la valigetta sia stata dettata dal panico e dal non sapere cosa fare.

I tre match femminili hanno rispettato tutte le attese. Il MITB e il match per il titolo di SmackDown lo hanno fatto in positivo, apprezzabile che si sia cercato di seguire una logica dei personaggi e delle storyline in corso, penso a Raquel contro Shotzi, o la stessa spinta di Rodriguez nel risultare quella più forte di tutte. Il problema avviene quando devi unire gli spot, alcuni ben strutturati, con la narrazione sul ring e ti trovi di fronte a momenti di puro imbarazzo generale, in cui hai una Lacey Evans in palese difficoltà, assolutamente non over, o una Asuka e Becky Lynch che cercano di mettere le toppe.

Toppe su cui ha lavorato molto bene Natalya, usando una narrazione semplice, ma proprio per questo molto efficace, che ha regalato una difesa di tutto rispetto a Ronda, che ne aveva sicuramente bisogno. Match che serviva a costruire Liv Morgan, scopo raggiunto in maniera egregia.

Bianca Belair invece non è in grado di portarsi a casa una wrestler non dotata e anche una struttura molto semplice, non ha aiutato, cosa che invece sarebbe dovuta servire proprio per permetterle di mettere in piedi una difesa decente anche contro una non-wrestler.

Che poi questo rispettare le aspettative è un po' il leit motiv stesso del PLE. Anche la parte maschile ha perfettamente rispettato quelle che erano le ipotesi di partenza a livello di lottato.

Abbiamo un Lashley/Theory abbastanza mediocre, ma il tutto ha avuto un suo senso per permettere a Theory di essere nel MITB, un elemento narrativo più complesso avrebbe rischiato di togliere il grosso del senso alla sua presenza e agli spot. Quindi in prospettiva un match mediocre ma di pure costruzione per il finale dell'evento.

Sicuramente il buon lavoro degli Usos e degli Street Profits di continuare la tradizione di Tag Team match WWE recenti ha funzionato; questi match che prendono ad ampie mani dalla PWG, aiutando a rendere questi incontri piacevolissimi. Una bella storia, partita pian piano e che sale di livello sempre più, con un finale sporchissimo, che ci permette di proseguire la vicenda.
Non penso ci siano altri team pronti al momento oltre a loro, quindi non vedo altro motivo per cui chiudere la vicenda al primo incontro lasciando spazio a un rematch, magari un gimmick match, Ladder? Che potrebbe dare un qualcosa in più all'incontro e renderlo sicuramente ancora più memorabile e degno di menzione futura.

Theory rappresenta invece l'altro momento di attacco di panico della WWE. Insomma con il femminile abbiamo l'incasso rapido, che lascia poco tempo per maturare il personaggio, andando quindi a sfruttare un elemento di overness nel presente.
In questo caso sembra che si possa puntare su una costruzione invece più lungimirante. Questo perchè Roman Reigns non può perdere con in mezzo la valigetta. Questo è un elmento che andrebbe a distruggere la WWE stessa.
Se si dovesse cercare nomi nuovi per il Main Event, non si potrebbe che vederli in Riddle, Theory e Bron Breakker. Di questi solo Riddle sta riuscendo a emergere naturalmente in quella posizione, un ottimo lavoro di costruzione con lui, un lavoro che, più di molti altri in passato, gli permetterà di mantenere quella posizione a lungo (sempre se non emergeranno altri stupri da lui commessi).

Bron Breakker, per ora contenuto nella sola NXT, è un personaggio a forte rischio sovraesposizione. La modalità con cui abbiamo avuto John Cena e Roman Reigns negli ultimi 20 anni.
Theory, ha già generato questo rischio. In questi casi si rishcia sempre di confondere il lavoro da heel, con l'odio verso un personaggio.
Penso a Jinder Mahal o Baron Corbin, dove sono odiati in quanto loro, non per il personaggio che hanno.
Il rischio qui è molto su questo versante, cioè di qualcuno che rischia di prendersi un heat, non tanto basato sul suo lavoro di mandare over il face, ma proprio in quanto persona a sè. E questo si alimenta molto con l'aura di quello raccomandato, che è il suo personaggio, ma molti lo stanno sovrapponendo alla realtà e questo non può che fargli male.
Stiamo comunque parlando di un possibile reale talento, sul ring e fuori (a differenza di Roman Reigns che sul ring è un midcarder), rischiare di bruciarlo è molto pericoloso e andrebbe a minare l'uppercard dei prossimi anni.

Il match di per sè è stato anche piacevole, con tutte le scelte messe al posto giusto sul ring. La gestione di Omos, il momento finale con Riddle e Theory.
Con tanti rimandi sia dal punto di vista narrativo che con spot innovativi per l'utilizzo delle scale. Un match che, tenendo conto della premessa, che potrebbe diventare essenziale per la nuova generazione, un po' come il MITB del 2014 vinto da Seth Rollins, che ci ha portati nell'era di Seth e Reigns nel ME.

Un evento che è sì di passaggio, ma che potrebbe essere visto come un interessante punto di partenza per il futuro. Un uso diverso di Ronda Rousey, un inizio di push ai piani alti per Theory.
Insomma un evento che nella sua mediocrità, rischia di essere chiave, per il futuro.

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Alessio Garbini



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