Il mese di febbraio in casa NJPW è spesso un momento di forti rivoluzioni e cambiamenti. E in questo 2023 la tradizione è stata ampiamente rispettata.
Oggi parleremo del tour di New Beginning e dello show negli US con il debutto di Mercedes Monè sul ring New Japan.
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Questo mese ha avuto così tanti temi e incontri atti a costruire molte delle tematiche del 2023 e futue che è davvero complesso trovare un punto di partenza.
Sicuramente i due momenti che più di tutti hanno avuto un immenso eco in occidente sono legati a Jay White e a Mercedes Monè.
Il regno da campionessa IWGP per KAIRI è forse caduto nel momento sbagliato, o meglio non è ancora chiaro esattamente su come la situazione si sia svolta dietro le quinte. Perchè se la scelta sia stata quella di darle la cintura per poi cambiare idea in favore di Monè è da un lato un ragionamento corretto, ma dall'altro vedere cadere una campionessa in questo modo solo per dare spazio a un'altra più famosa non è mai bello.
Se invece possiamo pensare che sia stato tutto ponderato, la scelta di usare così loro due diventa invece ottima. Da un lato abbiamo il fatto che fossero entrambe in WWE, quindi entrambe abituate a uno stile più occidentale e con la ex campionessa che poteva rivestire il ruolo di tramite e di aiuto per abituare la neo campionessa al nuovo stile.
Non che Mercedes si sia tirata indietro, anzi, ha pensato bene di allenarsi praticamente ovunque in Giappone, proprio per adattarsi allo stile.
Questo porta a un match tra le due che difficilmente posso considerare brutto. Ci sono dei momenti un po' sottotono ma è stato pensato e costruito come un match occidentale di alto profilo.
I segmenti fuori ring uniti a quelli sul quadrato compongono un quadro che possiamo vedere come un bell'abbraccio di entrambi i mondi.
Ora che la ex Sasha Banks va a puntare sul roster nativo della STARDOM, sarà affascinante capire quanto e come si adatterà o se saranno le sue avversarie giapponesi a doversi adattare invece a lei. Se ci avviciniamo alla prima situazione sarà conferma di chi delle Four Horsewomen ha una marcia in più, se invece è il secondo sarà una brutta batosta d'immagine.
Il secondo filone narrativo riguarda Jay White. In molte occasioni ho potuto sottolineare quelli che sono i difetti maggiori di White, come la difficoltà di avere una tenuta su match lunghi e aver appreso uno schema che funziona nella maggior parte dei match che usa di default su tutti gli incontri. E questi due elementi sono il grosso limite dell'ex leader del Bullet Club.
In un certo qual modo si è riuscito a tenerli a bada. Nel match dell'11 in Giappone contro Hikuleo abbiamo avuto Jay che ha lottato face, un aspetto per lui inusuale e che ha permesso di dare all'incontro un senso differente. Abbiamo avuto delle sequenze sicuramente memorabili, come il finale in cui accetta la sconfitta chiedendo il Too Sweet prima di subire la finisher dell'avversio. Così come una struttura che ha posto il suo avversario in una dimensione di reale heel, valorizzandolo.
Il Loser Leaves NJPW del 18 è invece stata la durata a essere più supportata da un Eddie Kingston che ha da sempre quella capacità di inserire qualcosa in più per rendere un match interessante su più chiavi di lettura.
L'idea di strutturare in questo modo il suo addio alla federazione è una buona mossa. Prima il ban dal Giappone per creare dubbi e infine giungere a un addio stesso alla NJPW, un modo per rendere entrambi i match di livello e dare un reale senso di chiusura alla sua gloriosa carriera in federazione.
Un aspetto importante di febbraio è stata la direzione degli ex membri del Suzuki-Gun.
Da quello che era il team originario sono nate tre differenti fazioni che non hanno interagito, il che è ovviamente la scelta migliore per cercare di mantenere il tutto in ottica jappa senza farsi influenzare dalla moda US di dover per forza far scontrare gli ex amici.
Minoru Suzuki si prende sotto la sua ala Ren Narita, il protetto di Katsuyori Shibata e che con Suzuki condivide lo stile, un buon modo per andare a costruirlo e a renderlo interessante.
El Desperado non ha intenzione di allontanarsi dal suo ex leader. Ed ecco così un efficace trio che è subito andato all'assalto delle cinture di categoria, portandosele a casa.
Il secondo gruppo per importanza sono i Just 4 Guys che hanno pensato bene di attaccar briga con lo United Empire. La serie di scontri è stata predominante il 4 febbraio e ha visto chiaramente una netta sconfitta del nuovo gruppo.
Volevo segnalare che nei match preparatori in cui si mischiavano le coppie, il team di Francesco Akira & Will Ospreay contro DOUKI & Taichi ha messo in piedi una sfida decisamente piacevole.
Il 4 il team nuovo ne esce praticamente distrutta. Diventando e confermando la loro natura di team midcarder. Ospreay ha dunque portato a casa una vittoria su Taichi, in un match solido e che ha messo in evidenza i pregi di entrambi e Akira con TJP ha difeso il titolo Jr. Tag in un altro incontro piacevolissimo con DOUKI & Yoshinobu Kanemaru.
Infine la faction che più di tutte uscirà dominante. Il TMDK forte del primo campione TV, ha deciso di tentare l'assalto al titolo tag in mano alla coppia del CHAOS di Hirooki Goto & YOSHI-HASHI, un match molto deludente, non tanto per l'incontro in sè, ma perchè si è voluto giocare molto più su scorrettezze che su una componente di lottato. Un aspetto che sembrava essere caratterizzante della stable e che invece rischia di depotenziarli.
Poi ci sono sicuramente vari momenti che ci sottolineano come quello di questo tour fosse più una presentazione al team che altro. La presenza di Kosei Fujita come young lion rimane un aspetto innovativo e che alla lunga sarà interessante. Il match a 8 del 22 gennaio per esempio offre uno spettacolo al di sopra della media di questo tipo di incontro.
In più la scelta di mandare Zack Sabre Jr. contro Tomohiro Ishii è un po' una scelta sicura. Nel senso che non si dà un avversario di spessore al campione, in modo da evitare di sprecare un feud importnate, al contempo se ne solidifica il regno, andando quindi a legittimizzare la stable.
Quindi un inizio soft, ma che tutto sommato permette di consegnare tre gruppi differenti che possono dire la loro nell'ecosistema della compagnia.
Oltre a questo abbiamo anche dei classici feud attorno alle cinture.
Kazuchika Okada è forse quello che ha avuto un inizio anno intenso. Il match contro Kaito Kiyomiya ha rubato la scena per lui. Il che ha reso anche difficile incastrarlo con le due difese quella con Hiroshi Tanahashi del 18, che è stato un piacevole bigino di quella che è la loro storia ma soprattutto quello con Shingo Takagi che è stato aiutato da una costruzione in cui si è anche dato un peso all'altro titolo in mano dallo sfidante, il King Of Pro-Wrestling. Per quanto il suo match contro Great O-Khan sia stato un modo interessante di costruire la sfida con Okada, è andato inesorabilmente contro dei limiti. Il primo che non potesse perdere, il secondo la stipulazione. In caso di sconfitta avrebbe avuto meno senso la sfida al campione, come puoi essere un avversario credibile?
Il match in stile MMA se lottato come un incontro con regole UWF, come vediamo nell'ottima GLEAT, potrebbe avere senso, ma per come è uscito è stato deludente.
Voto alla difesa contro Tanahashi:
Delusione che non abbiamo avuto nel match invece tra i due per il titolo massimo. Una sfida solida che guarda alla storia tra i due e a quanto i due siano in grado di fare sul quadrato. Un match sofferto e di spessore che merita di essere ricordato tra i principali dell'annata.
Il resto del mese è servito a costruire qualche altro incontro, alcuni interessanti altri meno. Chiudendo il discorso dei titoli, abbiamo la difesa di Hiromu Takahashi contro YOH e il match da First Contender tra Hiroshi Tanahashi e KENTA che sono quello che ci aspettiamo. Incontri di passaggio, il primo per la sfida del 21 febbraio in NOAH, il secondo per quella del 18 negli US.
Una forte delusione è stato il confronto tra Shota Umino e Tetsuya Naito. Il match rappresentava la prima vera prova per Shota in singolo. Un main event da più di 20 minuti. Purtroppo è mancato tutto. Mancava quel qualcosa che lo rendeva interessante rispetto al resto, con una struttura troppo rigida che non ha permesso ai due di esprimersi, un Naito che solo come sa far lui non riesce mai davvero a prendere in mano il match per aiutare il giovane. Il risultato è deludente.
Il contrario rispetto a Tama Tonga contro El Phantasmo che quasi a sorpresa mettono in piedi una difesa del titolo NEVER solida, per quanto base, ma che proprio per questo ci permette di avere un incontro divertente da vedere.
Infine chiudiamo con due note attorno ai titoli di STRONG, che mi farebbe anche pensare sia necessario portarli da qualche parte. La vittoria di KENTA pone fine al tentativo di dare un peso a Fred Rosser, spero, scelta sensata perchè tutto sommato è forse il nome che lotta più in stile WWE di tutto il roster.
Il secondo riguarda i titoli tag, solidamente nelle mani dei MCMG che stanno vivendo un periodo di rinascita post-Covid non indifferente e che sono tendenzialmente un aiuto non male ai giovani.
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Alessio Garbini