domenica 16 luglio 2023

JeffoVisioni: la WWE farà anche i grossi numeri, ma la AEW risponde con la qualità

Come ogni domenica mattina, ritorna JeffoVisioni la rubrica che ogni settimana sottolinea il meglio che le differenti realtà di wrestling creano, in modo da dare un reale valore ai momenti topici a cui assistiamo.

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Cerco sempre di mettere in piedi contenuti differenti per ognuno di questi quattro social; per questo è sicuramente importante riuscire a seguire tutto, per non perdersi nulla.


La settimana AEW

Dopo una puntata registrata decisamente al di sotto delle aspettative, AEW Collision si riprende alla grandissima decidendo di puntare tutto sul lottato di qualità.
Rimane il tema dal Saturday Night's Main Event delle interviste a inizio puntata, come dicevo in passato c'è bisogno di creare un linguaggio proprio e per questo non ho apprezzato nemmeno usare CM Punk per provare a creare hype sulle due ore con un promo iniziale. Comprendo serva per provare a guadagnare gli spettatori (dati alla mano non è il problema di Collision perchè rimane costante su tutta la puntata il pubblico), ma aprirebbe a una lunga parentesi sul senso di puntare a un pubblico casual nel 2023 e soprattutto nei sabato d'estate. 

Non è solo il discorso intorno al torneo per Owen Hart a farla da padrone, sebbene sia un grosso blocco. Ricky Starks e Powerhouse Hobbs mettono in piedi un classicissimo match tra grosso e underdog, ne esce un match più che sufficiente con possibili ripercussioni sul lungo termine.
Sarà interessante capire cosa vogliono fare con Hobbs, il wrestler sta vagando troppo dal debutto, e ha bisogno di quel qualcosina di extra per renderlo decisamente più solido.

                                           

La scena viene rubata inesorabilmente da CM Punk e Samoa Joe. Il mach omaggia la ROH. Troviamo per esempio la sedie all'angolo e il famoso "Calcio ROH", cioè quella sequenza in cui uno dei due nomi è seduto e l'avversario corre e lo colpisce in faccia.
Il match oltre sul lottato ha un'ottima psicologia. La storia è che Punk non ha mai sconfitto Samoa Joe; i due hanno avuto la famosa trilogia in ROH, in più sempre in Ring Of Honor c'è stato un altro match l'anno prima e due extra, uno in PWG (prima della trilogia) e uno in Inghilterra nella FWA (dopo la trilogia). In tutte queste occasioni Joe è sempre uscito vincitore.
Perciò la storia è questa, un Samoa Joe sicuro di essere ancora quello del 2004 e di poter facilmente avere la meglio su CM Punk e un Punk confidente nell'essere ormai migliore. Il finale e il post sono altrettando potenti, nel momento in cui Joe arriva alla consapevolezza che Punk lo abbia superato e che la sua parabola sia ormai discendente rifiuta il tutto e lo attacca nel modo più vigliacco possibile. Perfetta narrazione.

Inaspettatamente lo sciolgimento della JAS sta venendo costruito in maniera eccelsa. Nelle ultime settimane un Sammy Guevara che si allontana e un Don Curtis che corteggia Chris Jericho, avevano iniziato a mettere tutto il gruppo in bilico. Il fatto che approfittino della cosa per mettere in scena un match con Komander totalmente inaspettato (e decisamente buono) serve a dare quel minimo di extra al tutto che non guasta mai.
Jack Hager che consegna il suo cappello, è un perfetto punto alla stable stessa. E al suo futuro in AEW.

Un ottimo tag match a Collision tra gli FTR e il team di Jay White & Juice Robinson; un match costruito con un occhio specifico alla psicologia, che è da un lato la qualità e dall'altro il problema di White, nel senso che è il suo spezzare le sequenze a renderlo over, ma al contempo il fatto di impostare tutti i match allo stesso modo lo ammazza; qui abbiamo due come i campioni tag che non sono gli ultimi arrivati in termini di in-ring psychology e dunque riescono a strutturare tutto il match nel modo migliore possibile ed è uno spettacolo.

Il torneo Blind Tag prosegue come doveva andando a lavorare soprattutto su dei temi importanti.
Da un lato il proseguio dello scontro dei Four Pillars, con Sammy Guevara che sembra più tendente al face che non si accorge dell'interferenza che costa il match a Darby Allin.
Finale che sarà funzionale poi a mettere in piedi il feud con Swerve Strickland, proprio come il main event di Dynamite. Lasciano la questione JAS per la finale, ma tornerà prepotentemente.
Il lavoro di MJF di andare a infilarsi sotto la pelle di Adam Cole prosegue, i segmenti al bar o in albergo e il match stesso servono proprio con questo scopo: allontanarlo dai suoi cari, Roderick Strong e Britt Baker su tutti, per andare a inebolirlo per poterlo sconfiggere più facilmente.
Un torneo che è dunque molto ben costruito e funzionale sul futuro stesso della compagnia.

Per quello che riguarda la scena femminile non posso che considerare come molto bella la scelta di rimandare il match di Willow Nightingale, l'idea di vendere la sua sconfitta in NJPW in questo modo, andando a rimandare il match con Athena e creando hype e rispetto per la federazione giapponese.
Infine il match tra Willow Nightingale e Athena si è svolto a Rampage ed è andato bene. La storia che fosse una costruzione per andare a creare un rematch legato al titolo ROH è stato perfetta. Il modo di costruire Willow come il futuro è molto importante e, lasciando da parte la questione Women Strong, abbiamo un bel modo di andare a rendere legittima la sfida di Nightingale e potrebbe anche essere il momento corretto per detronizzare Athena, andando a creare un nuovo nome di richiamo della divisione.
Niente di particolare la vittoria di Ruby Soho su Skye Blue, ma vista la costruzione che sta avendo quest'ultima, mi aspetto che tornerà in futuro a reclamare certi spazi.

Il feud tra Malakai Black e Andrade El Idolo inizia a prendere forma. Non mi dispiace, semplice ma funzionante.

Il fatto che un segmento importante come il finale di Dyamite sia solo uno dei tanti punti di discussioni della puntata, è qualcosa di straordinario in relazione a quanto è intensa la scrittura di tutti i 3 show della AEW oggi.
PAC torna nel suo spazio. La federazione all'inizio lo aveva posizionato in un posto molto alto, giustamente, ma il Covid e i problemi di spostamento lo avevnao per forza dovuto riposizionare attorno ai titoli Trios e International. Si riparte dal feud con Kenny Omega e mi chiedo il discorso con Jon Moxley quanto entrerà in Blood & Guts.
Kota Ibushi è un altro capolavoro di politica di Tony Khan. Impensabile fino a poco fa che "un traditore" fosse concesso di comparire dalla NJPW in un'alleata.

Ho voluto tenere il debutto di Nick Wayne per ultimo. Mi sono già espresso su quanto sia un grande nome per il futuro (lo potete leggerecliccando qui), il suo debutto è stato in grande stile per costruzione del personaggio, ci sono tutti gli elementi chiave che ci permettono subito di identificarci con lui e di quanto sia speciale rispetto a un HOOK o Action Andretti. Per citare due giovani di talento del roster.
Il match è pensato però per evidenziare che la sua strada sarà inesorabilmente in salita, proprio per quello che è il modello a la Kenta Kobashi con cui Tony Khan scrive le sue storie. Il che non può che essere un successo.

La settimana WWE

Da gennaio la WWE ha iniziato una risalita mai vista prima in termini di ascolti e di vendite di biglietti. Il motivo principale è stata tutta la vicenda attorno a Sami Zayn e la Bloodline che, tramite i suoi intrecci, ha permesso al pubblico di appassionarsi. Questo ha portato a varie conseguenze: in primis il ritardo della fine della storia; la convinzione che sia cinema (spoiler, non lo è); l'idea sia una storia fantastica (su 3 anni, gli ultimi 6 mesi sono stati molto buoni).
Il danno maggiore è il proliferare della convinzione che il pubblico voglia vedere la stable.
Questo ha portato a una presa di posizione di Vince McMahon, perchè il modo di scrivere il tutto puzza di Vince lontano un miglior, per cui il Judgment Day ha preso controllo di OGNI SEGMENTO di Raw e NXT.
Tralasciando la loro onnipresenza che va a generarsi per la maggior parte in tag inutili (sia nel roster rosso che in quello giallo), sono sicuramente due i momenti più ispirati. 
Il primo è il segmento iniziale di lunedì, in cui abbiamo un confronto proprio tra Damian Priest e Finn Balor che va ad alimentare i dissidi, ma la vera protagonista è Rhea Ripley che prende i due e li riporta all'ordine, cercando di mantenerli sulla linea comune e non su quella dello scontro. Rhea protagonista anche di un segmento con Raquel Rodriguez dove prova a rimetterla al suo posto. Che Raquel sia un nome futuribile per il roster è un dato di fatto e le prove con Shayna Baszler e Ronda Rousey recentemente lo dimostrano. Ho qualche dubbio sull'entità dello scontro a questo punto della carriera e soprattutto che, con anche Bianca Belair costruita come dominante fisicamente, si rischia di metterla troppo in secondo piano.
 
 
Un aspetto che mi piace sempre di SmackDown e per questo trovo importante andare a sottolinearlo, è il modo in cui i giovani sono riusciti a integrarsi in maniera ottima con il resto del roster.
I Pretty Deadly sono ormai una sicurezza non solo della categoria tag, ma riescono a emergere anche in vari segmenti in cui sono messi, da inizio puntata al main event.
Grayson Waller dopo aver rubato il cambio d'ora, rimane coinvolto anche con Edge la scorsa settimana e c'è un investimento molto alto su di lui.
Cameron Grimes è forse più perso nel calderone generale, certo meglio di quelli che sono finiti a Raw che lottano a Main Event, come JD McDonagh.

Parlando di stable si notano dissidi nell'Imperium. Questo è male.
Stavo sottolineando di recente la natura TikTok dei momenti di Logan Paul (per la precisione qui), sicuramente quello che è stato l'acquisto della compagnia ha portato a una forte virata in questa direzione per il truffatore, venditore di stupefacenti ai bambini ehm Paul, volevo dire.
Prima infatti si era costruita l'idea che fosse un fenomeno a tutto tondo che può affrontare Roman Reigns, da WrestleMania il discorso è più diventato "l'influencer che fa la mossa figa da mettere sui social" e quindi Ricochet diventa l'avversario perfetto che mette a segno una mossa a Raw pensata con questo unico scopo.
Altro momento chiave a Raw non può che essere quello che ha visto Cody Rhodes cercare di spiegare la carenza logica di tutta la sequenza di incontri con Brock Lesnar (dimenticandosi Dominik Mysterio), per carità questo mettere una pezza ha anche funzionato, ma la sensazione che sia tutto un modo per perdere tempo, rimane. Arriverà mai il match contro Reigns?

Divisione femminile che da un lato offre una Zoey Stark che lavora per trarre maggior beneficio possibile da Trish Stratus, quindi dandole un senso, dall'altro con una Ronda Rousey superface che cozza terribilmente con settimana scorsa, su spinta di Vince palesemente.

Altra manina di McMahon la vediamo nella sconfitta di Tommaso Ciampa, sebbene sia apprezzabile l'inserimento di Bronson Reed che rende un minimo più funzionale il tutto, ricreando la coppia in vista di un rientro di Johnny Gargano e una scontro in questa dimensione.

Alpha Academy che continua a dominare, non pensavo che si continuasse a investire così tanto in Chad Gable, ma per fortuna rimane al centro delle puntate. Il che mi riempie sempre di gioia.

A NXT un paio di storie che meritano attenzione. La prima riguarda la Chase U, sin dallo scontro Duke Hudson/Andrew Chase c'era un buon modo di ragionare la stable, ma aggiungere tutto il discorso con Charley Dempsey e Drew Gulak crea interesse attorno a un gruppo che fuori dal roster morirebbe malamente.
Il secondo è il match tra Bron Breakker e Ilja Dragunov. I due mettono in piedi un match intenso, ben pensato e ragionato che rinforza tutti i partecipanti. Non a caso parliamo di Dragunov che deve portarsi in giro gente come Bron per farla crescere.
 

Per il roster blu il torneo per decretare lo sfidante a Austin Theory sembra pensato per dare una vittoria a LA Knight; ignorare il suo essere over sarebbe da folli e la dimensione del titolo US può essere un buon modo per andare a giocare su questo aspetto.
Mentre il feud tra AJ Styles e Karrion Kross va avanti da mesi e mesi ed è di uno stantio e puzzo di morte assurdo.

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Alessio Garbini

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