Lo scorso sabato abbiamo visto un nuovo evento in Inghilterra made in WWE, Money In The Bank che sebbene avesse da offrire qualcosa di interessante non è stato soddisfacente appieno.
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Proviamo a partire in modo da rispondere subito a una domanda abbastanza base: lo show è stato buono?
Se dovessimo partire proprio da questa domanda, la risposta è ni. Da un lato è stato sicuramente piacevole, non ci sono stati momenti negativi, ma dall'altro lato non ci sono stati momenti troppo positivi. Ci sono state situazioni tutto sommato piacevoli e altre che non hanno una profondità.
Se vi basta questo, ci vediamo alla prossima. Se no possiamo provare a fare un paio di discorsi che trovo importanti.
I Money In The Bank in sè sono stati due match mi verrebbe da dire logici. Se per la Royal Rumble (la recensione la trovate qui) e Elimination Chamber (invece ne potete leggere seguendo il link) si era pensato di strutturare quella maschile come focalizzata sulle storyline e quella femminile sugli spot, si è deciso di invertire i ruoli.
Il match maschile è pensato proprio per sfruttare i singoli spot, rendendoli instagrammabili o da inserirli su TikTok, il fatto ci fosse Logan Pual coinvolto potrebbe esserne la ragione; non c'è una profondità concreta nemmeno in quelle che sono le scelte legate al mondo circorstante Logan, perchè abbiamo sfruttare un minimo di storyline usata in queste settimana, quindi la rivalità Nakamura/Reed/Ricochet di Raw e usare il super pop di LA Knight per costruire l'heat di Damien Priest. Solitamente è l'heat che deve aiutare il pop, ma in WWE queste logiche spesso mancano.
Il femminile aveva quel minimo di aspettativa in più in termini di storie. Avevamo le Damage CTRL che rischiavano di implodere e la questione tra Becky Lynch e Trish Stratus.
Tutto questo, unito a una ripresa del classico Lynch/Bailey ha aiutato a dare al match quella verve differente rispetto alla contraporte maschile.
Il lavoro di Trish e Zoey Starks continua in coppia in maniera impeccabile, direi quasi una narrazione coerente e consistente che aiuterà anche Zoey; avevo già parlato dei limiti di età di Starks e c'è bisogno che possa emergere più rapidamente se vogliono sfruttarla in qualche modo e non farle fare la Tamina o Dana Brooke di turno.
Un elemento in comune dei due Ladder è rappresentato dal vincitore. Damien Priest da un lato e Iyo Sky dall'altro, stanno venendo costruiti quasi in lotta con il Judgment Day e le CTRL, perciò questa loro vittoria metterà carne sul fuoco per quello che saranno gli sviluppi interni al gruppo.
Perciò due incontri tutto sommato piacevoli, con spunti interessanti e momenti degni di nota. La rappresentazione del PLE.
Piccola parentesi. Ho visto che due gruppi di persone in gamba che conosco sono riuscite ad avere una rappresentanza a MITB.
Si tratta di Donne Tra Le Corde, sito dedicato al wrestling femminile, trovate l'articolo qui: avete tutto cliccando il link.
E di Pro Wrestling Culture, podcast settimanale sul wrestling: cliccando qui tutti i contatti.
Prima di rientrare sul discorso centrale, cioè la Bloodline, parliamo del turn di Shayna Baszler. Avvenuto gratuitamente e improvviso solo perchè Ronda Rousey sta lasciando la compagnia e voleva prima avere un feud con lei. Immagino per poi lasciarla nel dimenticatoio e mandando a quel paese il lavoro che stavano facendo con Raquel Rodriguez che nelle interazioni con le due avrebbe avuto una bella spintarella.
Parlando di gente che sta lasciando la compagnia, molto piacevole Gunther contro Matt Riddle per il titolo Intercontinentale. Niente a che vedere con il loro precedente in PROGRESS ma si è deciso di puntare su una narrazione semplice e veloce, piuttosto che strafare dato il minutaggio concesso. Un piccolo match da vedere. Per l'addio mi riferivo a Drew McIntyre che rientra per concludere il feud attorno al titolo IC, una situazione che può essere buona sul quadrato e un buon addio se dovesse decidere di allontanarsi nel 2024.
Discorso diverso per Finn Balor contro Seth Rollins, il match per il World Heavyweight Title è per workrate il miglior incontro della serata senza alcun'ombra di dubbio.
Ma non è soltanto un'ottima narrazione dello sfruttare il dolore alle costole del campione, è anche inserire elementi come quelli di Priest e della valigetta che mettono pepe a tutto.
Certo vedere Priest che per tutto il mese è stato sfruttato come terza linea dietro a Rhea Ripley, Balor e Dominik non è sicuramente qualcosa di pienamente invitante, ma il suo sul quadrato lo ha sempre fatto fin dai tempi della ROH e se dovesse lottare con questi due usciranno cose piacevolissime.
Su quella che è la scrittura creativa e le modalità di costruzione dei personaggi e degli atti narrativi applicati al wrestling potremmo scriverci un saggio.
Mi limiterò dunque a fare un ragionamento abbastanza semplicistico.
La storia della Bloodline ha dei momenti prestabiliti che sono parte di questa struttura. L'ascesa, la nemesi e la distruzione.
Possiamo riconoscere anche degli elementi in questo. Abbiamo da un lato Cody Rhodes che sembrerebbe essere il prescelto, ma al contempo abbiamo anche tutti gli elementi che stanno andando a danneggiare l'impero di Reigns: Jey Uso o Sami Zayn, insomma a livello teorico sembrerebbe che tutto stia procedento in maniera corretta.
Il punto è che si è sì pensato a come arrivare ai vari punti cardine, ma manca il senso in quello che c'è attorno.
Un esempio su tutti è Cody Rhodes contro Dominik. L'eroe deve affrontare una morte, una morte che in questo caso è rappresentata da tantissime cose, ma se entriamo in questo ginepraio non ne usciamo più, possiamo fingere che la sconfitta di WrestleMania lo sia.
A questo punto deve intraprendere un percorso di rinascita. In che modo il match con Dominik lo è?
Questo è il punto che non dà senso a nulla, nè alla struttura narrativa creativa che dovrebbe essere dietro a questa fase finale della storyline della Bloodline nè all'eroe stesso.
Ovviamente questo non rientrerebbe se Cody non sarebbe il reale eroe, ma anche lì si aprirebbero altre questioni senza fine. Perciò manteniamo questo punto.
Detto ciò il match con Dominik è ancora più basico di quello per il titolo IC, non è brutto, ma è un evento che sarebbe perfetto in un Live Event.
La storia di Jey Uso non vi sembra già vista? Non parlo dei topoi ma proprio la modalità di costruzione. Esattamente come per Drew McIntyre, Sami Zayn e Cody Rhodes. Non si riesce a costruire un modello del buono che non segua quello che è lo schema base che porta a un investimento eccessivo e questo è un problema nel momento in cui manca il payoff, manca la ricompensa del buono.
Il buono muore, rinasce a va su altro, ignorando tutto il resto.
Questo non ha senso in una struttura da Film o Serie TV ma in un prodotto come il wrestling dove settimanalmente tu puoi andare a capire il polso del pubblico, sebbene anche qui il discorso sarebbe ben più ampio e complesso e quindi puoi sfruttare le situazioni. Non è quello che è stato fatto con Priest e Knight?
Quale sarà la ricompensa di Jey? Il pin su Reigns, il primo in 3 anni che lo schiena e questo sarà sufficiente immagino al momento della sconfitta.
Un ragionamento che non penso sia negativo del tutto in questo caso, non stiamo parlando di nulla se non un midcarder in singolo, asservito a una storyline troppo più grande di lui, ma un piacevole passatempo in attesa di vedere Roman capitolare.
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Alessio Garbini