lunedì 20 febbraio 2023

La WWE non rispetta i suoi fan?! Analisi e voti per Elimination Chamber 2023

Siamo arrivati alla road to WrestleMania. L'ultimo tassello si mette in piedi e porta alle lacrime, non di gioia e alla consapevolezza della rigidità creativa della WWE.

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Cerco sempre di mettere in piedi contenuti differenti per ognuno di questi quattro social; per questo è sicuramente importante riuscire a seguire tutto, per non perdersi nulla.   


La WWE è riuscita ancora una volta a deludere i suoi fan.
Sono due punti di vista attraverso cui possiamo vedere la vicenda: la prima è di come la storia raccontata sia coerente e ben strutturata; dall'altro lato è quello che significa "sentire il polso" del pubblico.

Ho già parlato ampiamente del primo punto in JeffoVisioni (qui e qui) la situazione di suo è abbastanza semplice, la compagnia aveva costruito e strutturato un buon feud tra Roman Reigns e la coppia Kevin Owens e Sami Zayn, una storia che avrebbe portato a un pay off che avrebbe elevato l'interesse attorno alle cinture tag come non mai prima d'ora in WWE.
Questo aprirebbe a come siano visti i due canadesi nella compagnia e di come al contempo questo sottoutilizzo sia per loro accetabile, dato che quando avevano la possibilità di uscire non l'hanno colta. Una situazione simile a quella di Bryan Danielson e Sheamus, per citare due nomi su cui tornerò dopo.

Quando hai un performer che sottoutilizzi rispetto alle sue capacità l'esito finale è esattamente questo. Il pubblico lo adotta e lo manda over.
A questo punto si decide che avremmo avuto due storie distinte: Cody Rhodes si sarebbe portato a casa la cintura, Sami avrebbe distrutto la Bloodline.
Sabato è successo esattamente questo. Nel non agire di Jey Uso, nell'assenza di Solo Sikoa, di un Jimmy Uso messo facilmente KO hai quella che sarà la direzione atta a distruggere la stable e, in questo modo, andare a indebilire Reigns per permettere a Cody di poter trionfare.
Una volta tolto il vantaggio psicologico di essere in 5 contro 1, cosa ti rimane? Ed è esattamente la storia che sento vedremo a WrestleMania 39.

L'incontro racconta esattamente questo. Abbiamo Zayn eroe locale, con un'accoglienza così potente che la ricordo poche volte nella storia recente, penso a Rob Van Dam a One Night Stand 2006, oppure a CM Punk a Money In The Bank 2011 o più recentemente a Drew McIntyre a Clash At The Castle 2022.
Non voglio entrare nello specifico troppo nel match, nel senso che è il solito incontro di Roman Reigns dove non riesce a fare l'heel, per fortuna abbiamo un Sami così over che anche ogni tentativo di non creare un come back non funziona.
Molto drama, con la Bloodline e un Kevin Owens che interviene solo alla fine, cioè per aiutare nel momento di difficoltà ma pienamente confidente di quello che è il valore di Zayn e di come non abbia bisogno di lui per poter vincere.

Questo ci porta dunque al secondo punto di vista.
Nel momento in cui la WWE si accorge che hai un nome del genere, a casa sua, ti sorge quasi naturale il pensiero e la necessità di portarlo al titolo.
La storia che vuoi raccontare non è qualcosa che stai costruendo dal 2020, non è Cody che insegue quel titolo da allora, per quanto lo hanno costruito in maniera eccelsa dal suo ritorno a oggi con questo tema, quindi la necessità di dare il titolo a Rhodes a WrestleMania è così importante?
Forse proprio per quest si poteva fare un'eccezione; anche Eddie Guerrero vinse il titolo il mese prima di WrestleMania e la casualità di trovarsi a Montreal, davanti a un eroe di casa del genere non è qualcosa che succede sempre.
Infine gli ascolti su FOX di SmackDown, nel momento in cui è iniziata tutta la storia grazie a John Cena sono rimasti molto alti, toccando i 2.7 milioni di spettatori, un fattore che fa capire che anche al pubblico casuale, quello che non era a Montreal o non segue sempre la WWE, la vittoria di Zayn era un pezzo necessario della Road To WrestleMania.


Questo sembra confermare un trend della WWE, cioè che indipendentemente da quanto tu sia over, se il piano è X tu sarai fuori. Nel 1999 accade a Mick Foley, fuori dal main event di WrestleMania 15 nonostante fosse il reale nome di punta della compagnia al momento.
Nel 2014 Bryan Danielson dovette combattere la sua strada per il titolo, senza il supporto del pubblico avrebbe lottato contr Sheamus (un altro sottovalutato).
Nel 2022 Drew McIntyre finisce a cantare American Pie con Tyson Fury.
Quello di sabato è uno di quei casi che rientra felicemente in tutto questo. L'eroe di casa, super over anche fuori dal pubblico di casa, è fuori dal main event di WrestleMania 39, anche se tutti lo vorrebbero lì.
E quindi cosa si può fare? Ci sono soluzioni? Così su due piedi me ne vengono in mente almeno due, ma siamo nel mondo del fantabooking e penso che siano quelle che sorgono a tutti (Triple Threat o Split delle cinture daldole a entrambi i contendenti). Questo evidenzia come la scelta di unificare i titoli sia una scelta che danneggia il valore stesso della compagnia. Se ci fosse stata una sola cintura Kofi Kingston non avrebbe mai avuto il suo regno titolato, per citare una storia simile rispetto all'overness col pubblico.
Anche perchè il titolo non ha senso di esistere in questo modo in WWE.

 

Della differenza tra la Elimination Chamber femminile e quella maschile, mi ritroverei a dover ripetere quanto già detto sulle Royal Rumble, mi limiterò a linkare l'articolo: cliccate qui.

Questo ripete in sostanza lo stesso schema.
Lasciamo perdere la EC femminile quindi, parliamo di quella maschile una delle migliori Chamber viste. Così su due piedi le migliori EC che mi vengono in mente sono quella iniziale del 2002, quella del 2005 e quella di SmackDown del 2010. Questa entra senza troppe difficoltà assieme a queste tre.
Abbiamo un uso dei personaggi assolutamente impeccabile, non ci sono sbavature, i wrestler coinvolti agiscono in perfetta coerenza con questo, andando quindi a comporre una narrazione convincente.

Anche la storia interna al match è altrettanto di spessore. Un Austin Theory heel old school che usa tutti gli stratagemmi, una coppia di face come Seth Rollins e Johnny Gargano che svolgono il loro ruolo, due monster heel differenti sia come personaggio che come moveset in Bronson Reed e Damien Priest e infine un'ottima prova atletica con degli spot di spessore da parte di Gargano e Montez Ford.
Tutti i nomi coinvolti, anche quelli secondari, completano perfettamente il percorso narrativo di coerenza interna all'incontro.

Infine è un match che ha parecchie ripercussioni per il futuro. Vittoria di Theory coerente con il personaggio, lo sviluppo del feud tra Rollins e Logan Paul in vista di WrestleMania, un Gargano titubante sul futuro e i tre restanti che risultano convincenti e usufruibili per il midcarding.

Chiude il cerchio una coppia di match tutto sommato piacevole.
Ancora una volta un non finale per Bobby Lashley e Brock Lesnar, un non finale che non apre a un finale a WrestleMania, dato che Bray Wyatt ha pensato bene di sfidare il vincitore del match durante SmackDown e quindi presumo si andrà verso un qualche incontro inutile come Lesnar/Wyatt.

Invece l'Intergender è risultato un finale in quella che è la storia del Judgment Day. Una scelta che non aspettavo, proprio perchè è un prodotto che sembrava proseguire, invece ci ritroviamo davanti a un incontro che va a chiudere tutto.
Un finale abbastanza dolce e amaro, nel senso che tirare ancora per le lunghe non aveva senso. Se Edge non fosse stato coinvolto nelle riprese della serie su Percy Jackson, avremmo avuto questo incontro molto tempo prima.
Al contempo devi cercare di proteggere Rhea Ripley, visto che deve affontare Charlotte Flair tra un mese e vederla subire una sconfitta non è certo il modo migliore per giocarsi il match.
Per questo sì, è un buon proposito quello di dare il pin su Finn Balor, ma al contempo una Beth Phoenix che lotta quasi alla pari con Rhea, con una prestazione altalenante, non è certo il modo migliore per proteggerla. Forse era meglio attendere o non dare la vittoria al face?

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Alessio Garbini


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