Un appuntamento ridotto con JeffoVisioni. Mi focalizzerò in realtà soprattutto sulla guerra del martedì sera.
Per chi ha commentato sul sito, al momento non mi è possibile rispondere. Spero di risolvere la questione il prima possibile, intanto potete riscrivermi su Facebook (qui), Instagram (quo) e X (qua) anche per rimanere aggiornati sulle uscite e sui prossimi appuntamenti.
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questi quattro social; per questo è sicuramente importante riuscire a seguire tutto, per non perdersi nulla.
Lo scontro tra AEW Dynamite e WWE NXT è andato in scena martedì.
Ha indubbiamente portato a molta attenzione sul wrestling di suo, permettendo a molti di quelli che vedono i due programmi in differita di farsi la diretta, infatti l'esito totale degli ascolti è molto incoraggiante.
I numeri sono sempre dei dati che parlano, ma solo a chi è in grado di ascoltarli. Non si può limitare la questione a un: NXT ha fatto più di 900K mentre Dynamite solo 600K.
Entrano in gioco tanti altri fattori. Il cambio del giorno. L'aver gonfiato i dati aggiungendo: apparizioni di nomi, togliendo la pubblicità nei primi 30 minuti, oppure aggiungendone 10 post.
Pure il fatto che la vittoria da parte di NXT sia stata sui quarti d'ora non stupisce nessuno. Il pubblico di Dynamite è abituata a vederlo al mercoledì, non è detto che voglia cambiare giorno.
Ma alla fine dei conti, quale prodotto è uscito meglio?
NXT è partito dall'idea di caricare la card di nomi esterni. Questo è stato un problema sulla card, perchè è uscito un prodotto che sembra soltanto essere toccato in parte dagli ospiti. L'idea di Cody Rhodes come General Manager è un buon modo per spalmarlo su tutta la serata, ma non ha avuto un ruolo particolarmente chiave.
Dominik, che si è messo ad affrontare Ilja Dragunov, non ha nulla di particolare rispetto all'ormai presenza fissa del Judgment Day.
Asuka contro Roxanne Perez non ha continuità. Serviva per darci una prova degna della Perez? Non è servito. Serviva per darci una vittoria inattesa? Neppure. Ci ha dato sviluppi differenti per il feud con Kiana James? No.
John Cena, fa quello che ormai fa ovunque. Mette over il roster, quattro chiacchere con qualcuno. In questo caso per far tornare gli spettatori sul main event. Con aggiunta di LA Knight, come se non fosse già carica questa card (non conto Becky Lynch che era già nel roster e giustamente messa in secondo piano).
In questo gruppo c'è anche Paul Heyman e Undertaker. Main event funzionale, ma niente che sia utile ai due. O che vada a sviluppare qualcosa. Ecco questo è il problema sostanziale. Le apparizioni servivano solo ai rating; il roster di NXT è scomparso, i pochi accenni a storie e personaggi sono stati o così blandi (vedi la Chase U, oppure il turn di Trick Williams) da non avere un peso, oppure totalmente dimenticabili (non a caso il 6-Men tag è stato il segmento meno visto di tutta la puntata).
Invece Dynamite ha messo in scena una puntata speciale come altre. Non c'è una distinzione specifica rispetto a un match specifico, a un incontro cercato, a eccezione del debutto sul ring di Adam Copeland è stato tutto ordinario.
Un ordinario dove però tutte le storie proseguono e si sviluppano.
Il nuovo personaggio di Eddie Kingston, così come lo stiamo amando sia a Collision con Kommander che in questo speciale Buy In contro Minoru Suzuki è convincente.
Funziona. Riesce a inserire nella sua modalità di stare sul ring una storia e una potenza narrativa che manda over sia lui che i suoi avversari, che siano giovani messicani o leggende shoot giapponesi.
Se pensiamo che prima di questa run in AEW fosse prossimo al ritiro.
Inutile nascondersi. Uno dei personaggi meglio riusciti (serio candidato al titolo di Heel del 2023 ai: Jeffo Awards) di quest'anno è Christian Cage.
Il fatto che molte delle cose più interessanti in casa AEW ruotino attorno a lui, diventa quindi un ulteriore valore.
Pensiamo sia a Bryan Danielson che a Adam Copeland. Che si intreccia anche con le vicende attorno a Jay White e MJF, così come Adam Page e la Embassy.
Questa sensazione che sia tutto interconnesso, è un valore assolutamente, perchè spesso si vede come le storie siano in compartimenti stagni ma, se questo è soltanto "andiamo a interferire" come visto in Strickland/Danielson, oppure in White/Page, oppure in Luchasaurus/Copeland. Forse non è la scelta migliore e si potrebbe valutare di strutturare meglio questa interconnessione.
Il match tra Swerve Strickland e Bryan Danielson è speciale. Un incontro strutturato molto bene, che permette a Strickland di emergere permettendogli inoltre di sottolineare alcuni aspetti narrativi molto potenti. Penso tutta la fase di scambi sull'apron che ha definitivo proprio il match in sè.
Questo incontro ha poi avuto ripercussioni sul resto della puntata. Permettendo dunque di non renderlo qualcosa di a se stante e solo bello da vedere.
Partendo dal fatto che ci fosse di mezzo il ruolo di First Contender al titolo TNT, così come quelle che sono state le interferenze di Adam Page. Proseguendone il feud.
E il proseguio è stato poco dopo. Quando la Mogul Embassy ha assalito Page contro Jay White. Un altro match valido, che ha permesso ai due di prendersi un po' di spotlight mettendone in risalto le qualità peculiari. Non sono fan del lavoro dei due sul ring ma, nelle dovute condizioni, sanno rendere un match piacevole.
Intrecciando poi tutto con Luchasaurus. Nel suo match più importante contro Adam Copeland. Che figura hanno fatto i due? Usiamo un suono onomatopeico: meh. Coerente sia nel pre, che durante, che nel post. Ma senza una base solida per il dinosauro o delle buone fasi in-ring.
Anche qui l'assalto permette poi di ricollegare i tasselli. Dando quel limite di cui parlavo in apertura.
Ultimo dei tasselli è quello che unisce White a MJF. Sarà interessante capire come tutti questi piani possano andare a coesistire a un certo punto. Senza dimenticare questo nuovo Samoa Joe che ha un potenziale enorme. O Wardlow, anche lui figura del passato e forse futuro del campione.
Lo scambio tra il BCGold e Friedman è stato molto intenso e particolare. Non tutti hanno apprezzato il discorso legato al sionismo, soprattutto in questo momento storico. Però diciamo è un modo per dare una connotazione heel molto forte al gruppo di White. Il cui limite, come già espresso più volte, è nel fatto che funzionasse in Giappone principalmente perchè un heel occidentale classico, quindi devi trovare il modo per evolverlo nel contesto occidentale.
Parlando di MJF non possiamo però dimenticare l'altra grande sfida presente. Quella di Adam Cole. I segmenti con Roderick Strong sono ottimi per mantenere viva l'attenzione sulla storia e sulle dinamiche mentre si attende che possa tornare sul quadrato.
La vittoria di Orange Cassidy mi ricorda molto il regno da campione Chikara di Eddie Kingston. Con il wrestler ossessionato dalla cintura. Potrebbe essere molto interessante.
La puntata di Collision ha creato un paio di situazioni, attorno alla divisone tag, potenzialmente molto curiose.
Gli
FTR perdono i titoli dalla coppia di Ricky Starks e Big Bill. Scelta
che probabilmente nasconde una preoccupazione sugli esiti del processo;
sicuramente il modo in cui si è arrivato a questo, con un match non
regolare, serie di persone finite sui tavoli, protegge uno dei più
importanti team della decade.
Passando agli Aussie Open dove
l'infortuno di Mark Davis porta a provare a spingere un po' Kyle
Fletcher. Il match con Bryan Danielson serve a questo scopo; con una
costruzione dell'incontro che rende giustizia alle sue capacità e che va
a costruire e a dare un minimo di spessore in singolo, che quello che è
successo a Davis in NJPW durante l'anno o che Dax Harwood ha messo in
scena nel 2022 in AEW.
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Alessio Garbini