mercoledì 1 novembre 2023

Il ritorno della TNA o il fallimento di Impact Wrestling? Analisi di Bound For Glory 2023

Il ritorno della TNA porta di nuovo i riflettori su Impact Wrestling. Ma quanto questa edizione 2023 di Bound For Glory rappresenta davvero il momento di rinascita per la federazione e quanto ci ancora di più al passato?

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Ci sono dei momenti in cui ti accorgi che si è già vissuto per un lungo periodo di tempo. Bound For Glory con il suo annuncio legato al ritorno della TNA è uno di quei momenti.
Non sono sicuramente un fan dell'attuale Impact Wrestling dal giorno 1, ma sono un fan da inizio 2005, ricordo chiaramente di aver visto "in diretta" Lockdown 2005.
C'ero quando arrivarono Christian Cage, Team 3-D e Kurt Angle. Quando la X-Division divenne sempre più importante e Vince Russo aiutò a dare personalità a un AJ Styles e Samoa Joe. La Main Event Mafia, la conclusione e il lancio della nuova generazione: Matt Morgan, Hernandez, il trio X-Division e Desmond Wolfe. L'arrivo di Hogan e l'inizio del declino. Il ring a 4 lati, gente impresentabile come Sean Morley o i Nasty Boyz, la Fortune o gli Immortal, la flebile speranza (finita male) del feud tra Robert Roode e James Storm. La Final Deletion. La perdita di Spike TV, il rischio di cancellazione, il golpe di Billy Corgan e l'acquisizione di Anthem. Senza dimenticare i tentativi di prendere il potere di Jeff Jarrett o l'esperienza con la Wrestle1. Il cambio di nome e la lentissima risalita.
In questo 2023 ho potuto finalmente ridare qualche spazio qui sul sito alla TNA, proprio grazie a questo. Potete rileggerne seguendo questo tag: Impact Wrestling nel 2023. E questo Bound For Glory da che parte cade?
Siamo nell'ultimo saluto di Impact Wrestling o nel primo tassello della nuova TNA?

Cosa distingue questo? Beh possiamo fare un discorso per cui Impact sia la prima scelta per chi cerca un'alternativa. Citavo prima nomi che scelsero Orlando perchè permetteva di poter fare qualcosa di nuovo, di poter cercare e affrontare un nuovo mondo in termini differenti.
Ora questo non c'è, perchè gente come Trinity, Sonny Kiss o Heath, scelgono questa realtà come terza o quarta opzione, quando nè la WWE nè la AEW sembrano interessati e forse quando l'offerta di MLW e NWA rimane sotto alle richieste.

La profondità del booking è un altro aspetto. Come sono le storie? Altalenanti, ci sono alcune che hanno anche una buona profondità e costruzione, per esempio tutto il percorso di Josh Alexander, mentre altre sembrano cadere in tanti piccoli difetti e problemi in generale.
Questo è stato uno dei punti forti dell'aggiunta di Vince Russo nel team; Scott D'Amore ha sempre ragionato bene per un prodotto di nicchia, quindi per andare a creare feud legati al lottato ma, negli ultimi anni sotto Anthem, questo suo modo è anche andato a danneggiare la realtà stessa, andando a ripetere certi schemi e concetti all'infinito.

Rimane quindi la speranza di una costruzione forte degli eventi. Bound For Glory è un evento di livello, ma grazie per la maggior parte agli ospiti.

Ci sono delle presenze totalmente esterne. KENTA e Will Ospreay. Il che non è di suo un problema, nel momento in cui hai il tuo evento principlae ci sta avere persone esterne. Penso a quando Jushin Liger affrontò Samoa Joe, oppure quando si svolse l'evento con la Wrestle1 di Keiji Mutoh.
Però nel momento in cui il tuo match migliore coinvolge degli esterni, la situazione è più preoccupante, anche perchè non stiamo parlando di Mike Bailey come di un nome in costruzione, un nome che ha bisogno della grande prova convincente contro un grande talento, ma parliamo appunto di uno dei nomi principali non solo della federazione, ma della scena.
Quindi ben venga questa ennesima grande prova di Will, che mette in scena l'ennesima prova del 2023, un'annata che dunque ci permette di considerarlo tra i migliori nomi della scena mondiale.

Se Bailey non è uno dei nomi del futuro, ma del presente, possiamo vedere come due dei nomi più interessanti: Chris Bey e Ace Austin sono un po' lasciati in secondo piano, un secondo piano che non regala un gran match contro la coppia dei Rascalz. Il che è un gran peccato e spesso ho mostrato insofferenza nella gestione dei due, avrebbero bisogno di poter emergere meglio perchè possono e devono fare di più.

Il main event è comunque un buon main event nella totalità degli aspetti. Quindi parlando sia della parte lottata che in quella che è la costruzione e il senso stesso dell'incontro. Possiamo sottolineare meglio la storia, questa ricerca di un titolo da parte di Josh Alexander, che deve cercare di sforzarsi e non riesce ad avere la meglio su Alex Shelley. Sarà interessante quello che questo porterà, perchè il regno di Shelley è un omaggio alla sua carriera ma è anche corretto che debba concludersi nel modo migliore e costruire il secondo regno di Alexander .

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Alessio Garbini

 

 

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