domenica 7 agosto 2022

L'apologia di Vince McMahon: come provo a cambiare la narrazione

Stavo lavorando a questo pezzo, quando piano piano le informazioni su Vince McMahon hanno iniziato a fluire, fino all'esito più inaspettato, cioè il suo pensionamento dalla WWE.
Però voglio mantenere questo articolo per come sarebbe dovuto uscire.

Vi ricordo che questo è l'ultimo appuntamento prima delle vacanze, ci rivedremo poi a settembre.

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Cerco sempre di mettere in piedi contenuti differenti per ognuno di questi quattro social; per questo è sicuramente importante riuscire a seguire tutto, per non perdersi nulla.  


Se vado a ripensare a certe interviste di Vince McMahon alcune hanno imposto una linea guida abbastanza netta nel personaggio e nella storia della compagnia.

Come la famosa "Bret Screwed Bret" dopo i fatti di Montreal (avevo realizzato uno special in due parti che si trovano qui e qua) che aveva dato il via al personaggio di Mr. McMahon classico, che ha permesso alla compagnia di emergere dalle ceneri e, portando l'Attitude Era con il suo feud contro Steve Austin, l'ha fatta arrivare a livelli mai visto.
E nello stesso modo, anche l'intervista con Pat McAfee ha sancito un punto molto importante per quello che è il nuovo personaggio di Vince, personaggio di cui abbiamo già iniziato a vedere gli effetti.

I primi passi pubblici in questa direzione sono arrivati durante la Road To WrestleMania. Dico pubblici perchè siamo nel mezzo di una nuova presa di coscienza del personaggio Vince McMahon nei media, ruolo per cui Nick Khan ha rivestito un ruolo chiave, in maniera quasi maniacale. L'intervista con Pat, si posiziona esattamente in questa nuova linea.

Sono alcuni concetti che vengono ripresi e sottolineati, il suo ruolo di Self Made Man; una retorica che viene spesso associata agli uomini di successo (che sia Elon Musk o che sia Donald Trump), proprio per questo il ruolo del padre serve per andare a evidenziare questo concetto. Che lui sia una persona che vuole costruire, non che voglia ricevere una pacca sulla spalla, non cercando il riconoscimento di nessuno.
Un aspetto che rientra bene in questa ideologia, ma che in molti punti non è reale; entra nel business per atitrare l'attenzione di suo padre, che non aveva mai conosciuto, e ha stravolto il prodotto sapendo di poter fare meglio dei "vecchi" e di voler dimostrare a se stesso, di valere. Ma anche di non essere Junior.

Nell'intervista questo emerge nel momento in cui si ricorda la scelta di puntare a testa bassa verso Roman Reigns, nonostante non sia voluto da nessuno, nel momento in cui si insiste a costruire Reigns come volto della compagnia. Dopo tutto, come ci ricorda Pat, i fan si lamentano sempre, se tu ti sei fatto da solo (per citare una canzone dei MCR su Berlusconi) e non hai bisogno di nessun riconoscimento, vai dritto per la tua strada.

In tutto questo, abbiamo il primo tassello importante nella ricostruzione del personaggio, dopo anni da heel. Perchè sembra quasi che Nick Khan sia giunto in WWE per salvarla da Vince e Vince dalla WWE; sembra che non solo sia giunto prendendo in mano la compagnia e accompagnandola in una ipervalutazione post pandemia, con tutte le conseguenze del caso, ma anche a diventare un tassello di quello che è il lavoro di rielaborazione dell'immagine, facendo da capro espiatorio agli assalti frontali contro McMahon stesso che potrebbero minarn il valore della compagnia.

Proprio per valorizzare l'immagine del self made, ci sottolinea in modo quasi stucchevole, che gli piace circordandarsi da persone brave nel loro lavoro, che è quello che per anni ci hanno sempre raccontato i Jim Cornette o i Vince Russo della figura di Vince, cioè di essere una persona in grado di amaliare e di portare dietro di sè le persone più talentuose.
Non vuole le persone negative, non vuole vedere solo chi vede gli aspetti negativi delle vicende; Freddie Prinze Jr., racconta di come la sua assunzione venne fatta non tanto per la conoscenza del prodotto, ma per come fosse propositivo: ci fossero dei punti negativi, li evidenziasse, ma al contempo proponesse dei modi per cercare di sistemare la situazione (riportando un ruolo nella Women's Revolution). Dicendo alle persone di lasciare le emozioni negative fuori dalla stanza in cui si svolge un meeting.

Innagabile come la storia di WrestleMania I ci venga in aiuto in questa narrazione. Pensiamo a come lui stesso racconti di essere andato All-In sul progetto di WM, non c'era la certezza di successo e fu un investimento massiccio sia per la CCTV (non era ancora in PPV) che sui nomi coinvolti esterni e la pubblicità, una possibilità di fallire o di avere successo. Andò bene.
Il che ci racconta molto anche dei suoi investimenti: pensiamo alla World Bodybuilding Federation (ne parlo approfonditamente qui), alla X Football League (della prima incarnazione ne parlo quo), o quando possedeva una squadra di Hockey, promosse concerti o eventi di boxe con scarso successo; fino a situazioni come l'albergo e il casinò a tema WWF (ne ho parlato que) e per ultimo il ristorante a Times Square (ne parlai qua).

Come ogni Self Made, ci deve raccontare la favola che pensa solo al lavoro, che lavora sempre, di avere una ruota che gira in continuazione anche mentre fa altro. Credibile sia così, per tutte le storie che sono girate negli anni, ma anche qui vai a distinguere la realtà dalla finzione.
Questo lo porta anche ad andare contro anche alla famiglia, questo è un aspetto abbastanza chiaro, il rapporto con Shane McMahon, quello con Linda ormai rovinato e precipitato, non a caso proprio qui si lascia scappare che non sia più sua moglie.
Oppure il suo essere slegato dalla realtà, non capisce cosa voglia dire Flexare, il suo vivere al di fuori dalla realtà. La storia del Blair Witch Project oppure di Jack Sparrow, sono due esempi noti a tutti, ma che sottolineino ulteriormente questo.
Ha anche minacciato il proprio professore al collegere, per ottenere un buon voto e la sua Business Degree.

Pensandoci, questi ultimi elementi sembrano proprio lavorare su questa immagine, l'immagine del personaggio del milionario, che non è nato nella bambagia, che ha subito violenze (l'intervista a Playboy nel 2001) ma che è emerso, perchè un genio, un vincente.
Un vincente con una visione che non rimane solo per pochi intimi; Pat ci ricorda come sia un onore avere un milionario che gli urla la sua visione nella testa ogni puntata.

 

Vince è un saggio, una persona che ci parla della sua vita che vuole finalmente fare pace con se stesso e con la sua eredità.
Un tassello importante ci viene raccontato in Young Rock, la serie di Dwayne, prodotta dalla sorella di Khan, amici di infanzia di Johnson, ci inizia a presentare un Vince McMahon Self Made, ma saggio e gentile, che vuole aiutare la nonna di Rocky, che ha le idee chiare ed è un vincente. E andando a vedere cronologicamente questa è la prima narazione pubblica del nuovo Vince McMahon.

Immagino che anche in futuro, i progetti di Docuserie su Netflix o il film su Hulk Hogan proseguieranno in questa direzione, soprattutto se si pensa che Dark Side Of The Ring ora sia preso in mano dalla WWE, e già prima non è che si sia lavorato approfonditamente sulla figura di Vince McMahon e i suoi scandali; anche la serie sullo scandalo steroidi e la biografia in uscita nel 2023 sono tasselli ulteriori, ma tasselli contrari alla narrazione che Khan sta faticosamente costruendo e che è stata spazzata via, con anche la cancellazione della serie di Netflix (per il momento, forse in vista di reshooting o rimontaggio non più positivo?). 

Per questo si deve contrastare la realtà, o gli aspetti negativi di essa, costruendo una realtà fittizzia ma che sia vincente anche dentro la storia WWE.
Vince che dona la sua saggezza a Theory, protandolo al titolo US e ora al MITB, così come lo stesso Mr. McMahon che offre le opportunità della vita a Pat dandogli il match a WrestleMania e infine parliamo del weekend, dove compare a salutare il suo pubblico, che lo venera durante i Meet & Greet e presenta, cosa mai fatta prima, un introdotto nella HOF, non lo ha fatto per nessuno, lo fa per Undertaker, in veste di guida, di persona che ha colto la sua eredità, una specie di Walt Disney che visita la sua Disneyland.

La realtà però arriva a bussare in maniera prepotente, ci porta a dover dare una stoppata/un'accelerata a molti aspetti.

All'uscita del primo articolo a SmackDown appare Mr. McMahon, non Vince McMahon mantenendo personaggio/uomo separati, e cosa fa?
Sottolinea che siamo "assieme" in tutto questo, che lui è come noi, che deve sopportare questo, ma nel farlo, ci annuncia di John Cena, Cena il santo, che ha creato lui, che ha reso una star, che ha portato a fare i Make A Wish, è Mr. McMahon che lo annuncia e lo introduce, come per Undertaker, cercando di allontanare le immagini negative della realtà.

Un po' come la sua apparizione in UFC, con omaggio ad Undertaker. Anche qui, il legame alla storia, al self made, alla persona saggia. Tutto riassunto perfettamente in quel singolo fotogramma in cui Vince, Steph (sua erede), Paul Levesque e Pat sono tutti a fianco, pronti a sostenerlo, come la famiglia WWE deve fare.

Nel pieno della tormenta, per Nick Khan non rimane dunque che cercare di insistere molto sul lavoro che stava già portando avanti, cercando di sottolineare e rimarcare il suo essere "vittima" del sistema, non è un Vince McMahon autore di tutto, e anche se lo fosse, dopo tutto chi non ha avuto una tresca?
Per fortuna i federali e la borsa, non sono così superficiali da cadere nella narrazione, in questo modo deve dare le dimissioni e andare in pensione.
Ma prima di tutto, Stephanie McMahon, fa salutare Mr. McMahon dal suo pubblico, cercando e ottenendo i cori "Thank You Vince", in modo da continuare a dare valore all'azienda evitando il disastro finanziario.
Il lavoro di immagine di Nick Khan è dunque riuscito in parte, nei due anni in cui ci ha messo mano, è effettivamente riuscito a dare una nuova immagine a Mr. McMahon, un'immagine che avrebbe aiutato molto nella vendita o nell'ipervalutare la sua WWE. Ma si sa, la realtà è sempre al di sopra della fantasia, anche se gestita da miliardari.


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Ci vediamo a settembre.

Alessio Garbini

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