domenica 30 gennaio 2022

JeffoVisioni: l'ascesa dei giovani e di nuove proposte (ma non è Sanremo)

Per inaugurare al meglio la prima settimana di nuova vita del sito, non potevo far altro che introdurre una nuova rubrica. JeffoVisioni.

Il titolo della rubrica non è proprio, proprio immediato. Non ho avuto idee migliori per un titolo più accattivante, lo ammetto.
Cosa andremo a fare. Andremo a valutare il meglio di quanto visto durante la settimana.
Quindi con spazio dedicato a quelli che sono: gli eventi settimanali, gli eventi speciali e, infine, quelli che sono situazioni randomiche, sia su show minori (penso a WWE Main Event) o realtà di terza/quarta fascia.

La regola della settimana non è stringentissima, se per caso ho visto qualcosa di recente che non è accaduta nel corso della settimana presa in esame ne vado a parlare (per esempio i due show NJPW del 20 o 21 gennaio, non che ci fosse qualcosa degno di nota, quindi non ci saranno).
Per le cose più vecchie o particolari sto pensando a uno spazio apposito, quindi non rientreranno qui dentro (ho scoperto un canale che porta match degli anni '80 a Panama, ne parleremo).
 


Iniziamo parlando degli eventi settimanali, quindi parlando principalmente di WWE, AEW, Impact Wrestling. Poi in realtà anche MLW e NWA (ma sono indietro, quindi prima devo recuperare le puntate), in teoria ROH, se mai il programma TV tornerà attivo.

Si parte dunque dalla WWE, con Raw che ha offerto differenti spunti interessanti. Escludendo la puntata di inizio anno, forse proprio la miglior puntata di Raw per questo 2022 e, il fatto che sia abbastanza trascurabile, non è certo una buona cosa ma dato che voglio evidenziare il meglio (o qualcosa che per il futuro potrebbe diventare rilevante) ho indivuato due segmenti e due match di cui poter parlare.

Per primo, più una nota curiosa. Ho trovato carino il gusto vintaggico di quelle che sono state le mini interviste prima del Six Women Match. Il fatto che fossero sfide lanciate in ottica Rumble ha ricordato il periodo inizio anni '90, dove c'erano spesso queste tipo di interviste pre-PPV di gennaio.
Unica nota contro il fatto che, posso capire l'idea di voler dare un senso da social, quindi con lo sfondo e le luci a caso, però in questo caso, già che c'erano, potevano anche riprendre il concetto di green screen come si vedevano all'epoca. Magari un pelo aggiornati.

Quello che invece ritengo più importante, in ottica futura (si spera), è stato il grosso segmento che ha visto da una parte gli Alpha Academy e dall'altra gli RK-Bro.
Non il segmento in sè, che più che altro ho trovato, sotto vari aspetti, stucchevole e imbarazzante, con la gara di spelling. Quello che mi è interessato soprattutto riguarda Chad Gable, o meglio, lo spazio che Gable sta pian piano prendendo. Non parlo del lottato, lì anche quando era in quella gimmick orripilante di Shorty G aveva spazio e risuciva a mostrare quello che sapeva fare (limitato dalla considerazione). Finalmente, sta ritagliandosi lo spazio riuscendo a rubare la luce del riflettore puntata su Matt Riddle.
Certo la rivalità e il feud, così come tutta la storia dietro al team Orton-Riddle, serve per lanciare Matt in alto. Proprio per questo, riuscire a prendere dello spazio, soprattutto in uno slot importantissimo come il cambio ora, diventa finalmente un'occasione per Chad di mettersi in mostra, di poter far vedere che, nonostante la stazza, possa puntare a spazi seri nella card, anche in una card che mette l'accento più sul lato di entertainment che la capacità del lottato.


Parlando invece del lottato, ho trovato particolarmente interessanti un paio di match. Per due motivi diammatricalmente opposti.
Da un lato Damien Priest e Kevin Owens. I due avevano iniziato ad avere a che fare da qualche settimana (dal cambiamento dei piani a Day 1) e, data la struttura 50:50 non mi ha stupito dunque vedere un match con una psicologia più complessa, soprattutto se questo è un feud tappabuchi in vista di WrestleMania. Stiamo parlando di quello che è stato pensato per essere un match non da show TV, quindi andando a costruire tutta una serie di momenti di dominio differenti e che, come tali, hanno comportato a una messa in scena ben strutturata per lo spazio televisivo.

Il secondo è invece quello tra Austin Theory e AJ Styles. Styles è entrato in questo punto di carriera dove sta venendo usato con il ruolo di chioccia verso alcuni dei nomi nuovi presentati (a meno di sorprese alla Rumble). In questi due anni abbiamo avuto il ruolo da spalla con Omos e, per fortuna, quel feud è stato accantonato in fretta (il fatto che Khali sia miglior di Omos come capacità in ring dovrebbe far riflettere molto); passando poi su Grayson Waller e Theory. Se con il primo, il materiale umano di partenza è un po' latitante, con Austin parliamo di un nome promettente (forse il miglior giovane autoctono assieme a Bron Breakker che hanno sottomano).
Ma com'è il match? L'incontro è interessante. Theory mostra di essere in grado di amministrare bene le differenti fasi di dominio, di riuscire a utilizzare in maniera adeguata l'heat, nel senso che a differenza di Reigns non è rivolto verso di sè, ma è rivolto allo scopo di aumentare l'overness del face. Il buon lavoro di AJ, ha sopperito a quelle che potevano essere le mancanze di Theory, che comunque risulta essere green su alcuni aspetti logici, nonostante siano nettamente meglio di altri veterani. Per questo motivo e per la prospettiva sul futuro, un match che si porta a casa 3 Jeffini su 5.

Spostiamoci in casa AEW. Siamo a Dynamite questo mercoledì. Una buona puntata tutto sommato, con una serie di momenti importanti e altri di costruzione, se quelli di costruzione (penso a Punk/MJF o Britt Baker) non sono risultati tra i migliori possibili, i momenti chiave li troviamo nei match su cui ha ruotato la puntata.

Diciamo che il match iniziale e di chiusura sono i due momenti meglio costruiti della puntata. Il match per l'unificazione dei titoli TNT parte da una carenza logica abbastanza strana. Nel senso, se il campione manca per una settimana, quando mai c'è stata la necessità di creare un titolo Interim? Anche nel mondo delle MMA o nella boxe può capitare se salta una difesa, ma si parla di "assenze" di settimane, se non mesi, non certo di una settimana.
Questo ci porta dunque al match di unificazione. Match che non offre granchè, ha avuto qualche momento abbastanza giffoso, che poi è quello che ha permesso a certe realtà di farsi conoscere.
Quello che lo rende interessante è l'inserimento di Fuego, cioè Fuego è un personaggio che interagisce con Cody e Sammy, che è loro amico sul Vlog, sebbene sappiamo che i due Cody siano diversi, e vederlo che prova a evitare che si comporti troppo da heel rimane un bel momento, così come l'attacco subito. Un ulteriore tassello nel percorso di turn heel di Rhodes (forse).

Prima del main event volevo concentrarmi anche sulla storia tra Chris Jericho e Santana & Ortiz. Sono quelle chicche di storytelling che mi fanno apprezzare molto il lavoro che c'è dietro la All Elite Wrestling, il fatto che i due ex LAX siano frustrati dal come Jericho non li stia aiutando a raggiungere i successi della categoria, ma li stia usando per i suoi scopi, è una storia che trovo interessante e il modo di metterla in scena mercoledì è risultato sicuramente accattivante.

Veniamo infine al Main Event. Su Orange Cassidy ho già potuto esprimere in varie occasioni su Instagram (Qui) cosa ne pensassi. Un wrestler di talento, in questo match ha usato delle transition molto ben fatte e ben congeniate. Ha carisma e funziona. Il suo forte limite è la gimmick che, da un lato è sicuramente quella che gli ha permesso di farsi notare ma, dall'altra parte, lo limita di molto; soprattutto in contesti come questo, infatti il tocco di classe iniziale di rompere gli occhiali è risultato fuori luogo.
Il match è un buon lavoro giocate sull'aumentare sempre di più le situazioni. Partendo da Danhausen all'uso di strumenti vari, l'arrivo di Best Friends ed Elite, e infine le sequenze finali.
Una buona costruzione che sottolinea quanto Cassidy sia un buon nome su cui fare affidamento, che ha un buon occhio per i match e che possa stare in posti alti della card. Se non fosse per la gimmick.
Ah, ovviamente voto extra solo per il gran debutto di Danhausen, il miglior wrestler che tu non vedrai mai lottare.



Impact Wrestling per chiudere gli elementi degni di attenzione settimanali. Non sono un fan del writing di Scott D'Amore e per questo quando ci sono dei momenti a Impact Wrestling che attirano l'attenzione, ci tengo a sottolinearli.

Questa settimana abbiamo avuto alcuni di questi. Partiamo dal segmento con Cary Silkin. La storyline ROH/IW non è nè innovativa nè particolarmente interessante, però quel segmento con Cary Silkin assieme al roster invasore, è stato un bel momento. Dove ha ripreso anche la storia della Ring Of Honor e il suo rapporto con la fu TNA Wrestling.

Mickie James che tiene banco, prende in mano la sua eredità, un po' come sta facendo in NWA e sancisce le sue intenzioni di andare alla Rumble per vincerla, ma con un focus reale posto su Deonna, Tasha e la Green, cioè le avversarie al titolo; permettondole di cementificare la sua eredità, di sottolineare il peso e la storicità della Rumble e, infine, di dare una mano ai nomi nuovi.

Allora, Steve Maclin non è un nome interessante. Ma queto suo mettersi in contesti in cui è in difficoltà (X-Division, Pure Rules) lo ha reso interessante, perchè faticando in quei contesti, ne approfitta per mettersi in mostra, proprio per questa sua "incapacità" e riesce a ritagliarsi il suo spazio nell'economia di Impact più di un JONAH o un Brian Myers.

Passiamo alla seconda categoria, ovvero quella delle segnalazioni randomiche.
Per oggi ne ho due provenienti dalla casa AEW. Il primo è il match a AEW Dark tra Wheeler Yuta e Pentagon Jr., abbiamo una buona costruzione della contesa, con un buon equilibrio tra quello che è il forte del messicano, cioè il carisma e il personaggio, che si equilbra bene con le doti di Yuta sul ring. Quello che, più di tutti, ha bisogno di imporsi bene, dato che ormai sono alcuni anni che gira ed è in quella fase di carriera in cui deve dimostrare di essere altro oltre che una "giovane promessa".

Nel video parte dirattamente dal match in questione.

Troveranno spazio in questa rubrica anche i vari Vlog o documentari che escono in giro, se c'è qualcosa di interessante o di divertente.
La puntata settimanale del Vlog di Sammy Guevara è sicuramente una di queste. Tutte le parti con Sammy e Tay Conti in Brasile a trovare la famiglia di lei, sono quelle cose belle che ti fanno star bene, che dovrebbero aiutare a far capire che non ci siano state vittime nella fine della storia con Pam. Oltre a quello anche la parte girata da Fuego, dove incontra gli altri protagonisti del Vlog, orfani di Sammy, è sicuramente molto divetente.

Infine, per l'ultima grande sezione di questa rubrica. Gli show. In questo caso la GLEAT, federazione Giapponese nata a fine 2020 che raccoglie un po' di nomi rimasti in giro e orfani di altre realtà.
Tipo El Linderman, Kaz Hayashi,... tutti i suoi show sono su YouTube e, a differenza di una ChocoPro, ha una produzione molto alta.
Lo stile portato è quello di eventi con un insieme di particolarità, dalgli spunti più classici della Royal Road AJPW, fino a momenti di shooto a la UWF, così come stili più moderni usando nomi capisaldi della Toryumon. Un prodotto interessante.
Lo scorso 26 gennaio è andato in scena il primo evento del 2022, il link parte direttamente su uno dei due match di cui volevo parlare. Ma nulla vi impedisce di guardarlo tutto.


È in corso un torneo per decretare il primo campione. Abbiamo il match tra Yu Lizuka e Kaz Kayashi e il main event tra Takanori Ito e Ryuichi Kawakami che spiccano su tutto.
Il primo è un match molto più tecnicno e che prende a piene mani dalla scuola All Japan, con tanto di sequenze assassine di German Suplex sul collo. Mentre il secondo ha momenti più "hardcore".
Questo aiuta a sottolineare quanto dicevo all'inizio, cioè le differenze di stili interne. Il primo match, con Kaz e un suo allievo, prende a piene mani da quel territorio, perchè entrambi provengono sostanizlamente da lì, da quella scuola e riescono in maniera magistrale a metterla in scena.
Nel secondo caso è Kawakami proveniente da scuola BJW a dettare legge, dato che sia Yu che Ito, sono due giovani (5 anni di esperienza) e quindi sono i due veterani che conducono il gioco.
I due non solo riesocno a emergere come degni eredi di qeusti stili estremi, ma escono vincitori, riuscendo a mettere in scena due match molto interessanti e che prospettano un buon futuro per il torneo.
Voto per entrambi:

 

Con questo direi che possiamo chiudere questo primo appuntamento con una versione un po' ridotta delle JeffoVisioni, ma che, data la vicinanza con la Rumble, mi sembrava essenziale riuscire a chiudere  per tempo.

Per aiutarmi a far ripartire al massimo il sito, soprattutto se vi è piaciuto quanto proposto, il mio invito è quello di condividere il più possibile e di seguirmi sui social: Instagram e FaceBook.

Alessio Garbini

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