mercoledì 8 giugno 2022

Due gusti are megl che uan? Analisi e voti per Hell In A Cell e In Your House

Dopo aver sopportato un evento lungo ma molto bello, ora mi toccano due eventi, altrettanto lunghi ma non sono convintissimo siano altrettanto riusciti. Ecco la doppia recensione sia per il Premium Live Event Hell In A Cell che per lo speciale di NXT: In Your House.

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Cerco sempre di mettere in piedi contenuti differenti per ognuno di questi quattro social; per questo è sicuramente importante riuscire a seguire tutto, per non perdersi nulla.

 


Ormai mi sono abituato a spararmi 5 ore e mezzo di PPV il lunedì mattina. Anche se bisogna dire che in questo caso siano stati due eventi distinti e un minimo si sia potuto respirare. 5 ore e mezzo di Double Or Nothing sono perà gestibili, ma 5 ore e mezzo di entrambi questi eventi in maniera continuativa sarebbero state molto ma molto difficili e complicate.

Stavo riflettendo da quanto tempo sia che un evento di NXT non fosse al livello (o meglio) di un Premium Live Event del main roster, probabilmente bisogna risalire a quando NXT era ancora giallo e nero, così come quando (WrestleMania weekend a parte) NXT avesse un evento speciale su Peacock e non come episodio speciale settimanale. Dopo questo ragionamento mi sono chiesto: ne è valsa la pena da spettatore assistere a In Your House come un evento non all'interno delle puntate settimanali?
Potrei porrela stessa domanda per Hell In A Cell, nel senso, l'ottimo Hell In A Cell Match, è stato così grandioso da poterci permettere di perdere 3 ore oppure se fosse stato un ME di una puntata di Raw ne avremmo giovato tutti?

Queste non sono domande facili a cui dare risposta, però si ricollegano molto con quello che ci siamo chiesti settimana scorsa sulla durata eccessiva di DoN; un numero minore di PPV sicuramente eviterebbe situazioni come quelle di Money In The Bank: ovvero che per pochi biglietti venduti siano costretti a spostarsi da uno stadio a un'arena pure HIAC aveva venduto pochissimo e solo dopo l'annuncio di Seth Rollins e Cody Rhodes nella gabbia c'è stata una spinta che ha portato al sold out; oppure a card come quella di domenica, o di WrestleMania: Backslash.
Sarebbe quindi da chiedersi quanto il fatto che sia una delle poche occasioni extra Big-4 di Roman Reigns sia stata di interesse, a parte il nickname di "needle mover" qual è davvero il peso di Reigns come drawer? Soprattutto se devi spingere Cody come volto per l'MGM di Las Vegas che è "casa sua". Ma non siamo pronti ancora per parlare del drawing power reale di Reigns.


A pochi giorni di distanza mi viene difficile ricordami bene tutte le card dei vari eventi, ho dovuto infatti andare su Wikipedia per ricordarmi tutti gli incontri che hanno composto entrambi i PPV. Ma una cosa è certa, per il terzo mese consecutivo sono stati Seth e Cody a mettere in piedi l'incontro più interessante del mucchio.

In fase di pronostici mi chiedevo se i due sarebbero stati in grado di offrirci un pezzo in più rispetto ai loro match precedenti, in questo caso inutile non sottolineare che l'infortunio di Cody abbia inevitabilmente contribuito a creare qualcosa di differente.
Si vede chiaramente l'unione dell'idea pre infortunio e quella post, si parte quindi con un utilizzo in stile NJPW del dolore, nella mentalità dello Strong Style di Inoki in cui il gioco diventa quello che, se tu pubblico sai che uno è infortunato, la narrazione deve per forza essere quella dell'eroe che, nonostante questo, si continua a rialzare e affronta il nemico, mentre l'avversario che deve quindi usare uno storytelling efficace nella direzione di colpire sul punto infortunato; quello che abbiamo visto è una rivisitazione di questa regola all'interno del sistema WWE di costruzione del match, ma il core narrativo dello stile, cioè di Cody che subisce e deve quindi rialzarsi è rimasto, ed è rimasto in maniera preponderante assieme a quegli elementi narrativi di cui accennavo prima, cioè quelli in cui abbiamo un racconto basato su Rollins che si prende gioco del nome Rhodes, indossa un attire ispirato apertamente a quello che è il ridicolo personaggio che ebbe in WWE nel 1989-1991 Dusty, così come la narrazione tramite lo Sledgehammer, che diventa uno strumento narrativo potentissimo, perchè non solo rimanda al ruolo di HHH on-screen per Seth Rollins, ma si ricollega fortemente sia al ruolo off-screen per Cody che, alla narrazione iniziale in AEW del Throne Breaker.
Non è stato un match perfetto, ma la sua storia è assolutamente impeccabile.

Per quanto riguarda In Your House in questo caso trovariamo ben due match che possiamo considerare i migliori della serata, sebbene siano a un livello nettamente inferiore non solo al ME di HIAC, ma anche ad altri match di cui parleremo qui di seguito.


Sono molto simili, anche come struttura e pensiero dietro; entrambi gli incontri hanno stipulazioni speciali, entrambi si basano sul mettere in difficoltà chi uscirà coi titoli, una condizione che di fatto risulta essere molto sottotono, tra l'altro; il match per i titoli Tag, evidenzia l'essere molto green di entrambi, sebbene in entrambi i casi si sia valorizzato molto tutto il resto, i Creed sono un team molto interessante, che per quanto abbia poca esperienza su un ring di pro wrestling, riescono grazie alle influenze dell'Amateur Wrestling a emergere e mostrano un'alchimia decisamente affascinante, i Pretty Deadly sono più esperti ma sul ring non sono sicuramente una delle migliori coppie, hanno altre particolarità, come il riuscire a narrare bene con il corpo la storia messa in azione, la combinazione di questi punti di forza ha reso il match molto piacevole, un pregio al Producer del match che ha saputo mettere in evidenza gli aspetti di spessore; il match di Bron Breakker soffre ovviamente dell'inesperienze del figlio di Rick Steiner, ma grazie a Joe Gacy ha potuto andare a scuola direttamente, non tanto sul ring (per quello hanno aiutato più Tommaso Ciampa e Dolph Ziggler) ma su come inserire elementi narrativi e di storyline all'interno di quello che è un match, questo ha permesso quindi di avere un incontro piacevole e che ha permesso di seguire la vicenda, portandola sul quadrato.


Sono due 6-Person Tag Team che rubano il posto successivo, sia a HIAC che a IYH abbiamo avuto da un lato il Judgment Day contro il Bullet Club Apocrifo/Legado Del Fantasma contro Parodia Italoamericana. I due incontri sono simili perchè sono un'azione non-stop, ancora una volta in WWE, la scuola PWG viene messa in pratica e aiuta a costruire degli incontri interessanti, andando a creare una modalità nei Trios Match che trascendo la modalità tappabuchi della WWE solita; quindi ben venga che ci sia un'evoluzione moderna, che quindi possa attirare anche il pubblico attuale, verso questi match "inutili".


Parliamo di due match deludentissimi, cioè non -issimi, deludenti. Da un lato il match per lo US Title, dall'altro quello per il North American Title. I due match sono anche molto simili, sia come costruzione degli stessi che messa in pratica, una serie di sicuramente buone movenze, una logica anche classica dietro, ma è mancato quel qualcosa in più che abbia aiutato i quattro wrestler a mostrare di star lottando in un PLE e per un titolo, per quanto minore sia, quella modifica di costruzione che dev'essere essenziale in un match al di fuori dal contesto TV o del giro dei Live Events.
Non match brutti, ma sicuramente match da cui ci si poteva aspettare quantomeno uno o due momenti da ricordare.


Prima di parlare dell'ultima eccezione meritevole della card, due righe sul resto. Sia per HIAC che per IYH l'undercard è stato tremendo, e non in senso positivo, ma che sono stati match assolutamente mediocri, senza nulla da ricordare e che non aiutano nemmeno più di tanto le storyline, certo abbiamo l'ennesima consacrazione per le Toxic Attraction a NXT, così come una possibile netta conclusione di alcuni feud, quello di MVP e quello legato a Corbin e Moss, e se dio vuole, anche per quello che riguarda Kevin Owens, cha magari in ottica MITB mi diventa detentore della valigetta e si prova a dargli un senso, si sa mai.


E ora veniamo al secondo match migliore del weekend. Su quello che è il talento di Asuka e di Becky Lynch penso ci sia ben poco da dire, inevitabilmente tra le migliori 5 wrestler di tutto il roster WWE (provate a indovinare le altre, la risposta vi sorprenderà).
Volevo soffermarmi su Bianca Belair, che è inevitabilmente detentrice del ruolo di next volto della categoria, soprattutto se Charlotte Flair andrà via, e non penso sia un caso che le due non abbiano sostanzialmente mai avuto a che fare realmente (un match a NXT vinto dalla Flair e due finali per DQ e Raw, non sono un feud); verrebbe quindi da chiedersi quali siano le doti che un volto debba avere in federazione, perchè se dovessimo cercare di identificarne tramite lei, la vedo difficile.
Non posso dire che le sue prestazioni siano pessime o che sul ring sia una Alexa Bliss o Liv Morgan, è sicuramente protata, e il suo essere più forte (che sia realtà o gimmick è irrilevante) la rende un nome di interesse sul quadrato, quello che le manca è la mentalità da wrestler.
Mi spiego meglio, credo che questo incontro sia proprio quello che, più di tutti, abbia messo in evidenza questo, si nota una forte tendenza di Bianca a recitare; su un ring non puoi limitarti a imparare a memoria le tue sequenze, ma devi anche sapere come muoverti per rendere quelle sequenze fluide e integrarle con la storia da raccontare, in concordo con quelli che sono gli aspetti strutturali classici.
Bianca non riesce a uscire dal canovaccio, i momenti in cui Becky e Asuka sono una di fronte all'altra, sono fluide, si vede chiaramente che le due vanno a braccio, che hanno avuto una visione generale del match e abbiano fatto in modo che le sequenze e gli aspetti fossero inseriti anche per permettere a Bianca di emergere; nei momenti in cui Belair interagiva con una delle altre due, succedeva esattemente che fosse fuori posto, sia sul quadrato che fuori da esso, prendeva una narrazione come scambi Joshi tra Asuka e Lynch e li riprotava al canovaccio, depotenziando sia il match che la prestazione delle altre.
Questo la rende una spanna al di sotto delle 5 di cui parlavo prima.


In entrambi i casi, non posso che pensare a come un collocamente dei match chiave in puntata settimanale avrebbe giovato a tutti. Un PLE dovrebbe appunto essere qualcosa di speciale e unico, e se offre uno spettacolo che è al di sotto delle aspettative minime, vai a perdere proprio questo aspetto. Non mi stupisce che la WWE abbia trovato un muro nel momento in cui ha provato a portarsi a casa uno stadio per uno show minore; alla gente non interessa l'esperienza fine a se stessa, anche perchè per un WrestleMania o un SummerSlam hai spettatori internazionali, qui, spettatori nazionali.

Fatemi sapere cosa ne pensate.

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Alessio Garbini


 


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