domenica 25 settembre 2022

Jeffovisioni: Quando la AEW cambia la storia

Nuovo appuntamento con la seconda stagione di JeffoVisioni dove continuamo ogni domenica mattina a vedere e rivivere il meglio che la settimana wrestling ci ha offerto.

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Cerco sempre di mettere in piedi contenuti differenti per ognuno di questi quattro social; per questo è sicuramente importante riuscire a seguire tutto, per non perdersi nulla. 

La settimana AEW

Non tutti hanno apprezzato la scelta di dare a Chris Jericho il titolo ROH, ma pensiamoci. La Ring Of Honor rappresenta un tipo di far wrestling abbastanza chiaro e definito; che nel periodo post-2015 si è inbastardito andando a concentrarsi più su aspetti legati all'intrattenimento del Bullet Club e poi aspetti come PCO (il versante che è oggi confluito a Impact Wrestling), in pandemia la federazione stessa ha voluto tornare sui suoi passi proponendo uno stile più Pure Wrestling, riabbracciando quel modo di fare storico ed è quello lo stile che oggi la federazione va a rappresentare.

La massima rappresentazione di questo non possono che essere proprio le vicende attorno al titolo Pure, quindi il feud tra Wheeler Yuta e Daniel Garcia, con le interazioni e difese del caso.
Perciò perchè la scelta di dare il titolo massimo a Chris Jericho non è sbagliata?
Perchè proprio per difendere questa sua natura, la federazione fin dal restart ha cercato di creare feud attorno allo scontro ideologico tra wrestler ed entertainer, come nel feud tra Samoa Joe e Jay Lethal; quindi impossibile non vedere nel feud tra JAS e BCC un proseguio ideale di questa ideologia e, non a caso, il grosso delle volte si ha avuto a che fare con la Ring Of Honor, quindi non soltanto in un'ottica legata al titolo o alle vicende AEW, proprio per questo, nel momento in cui il BCC sembra perdere pezzi, si aggiunge un ulteriore tassello che va a minare questa stable proprio nelle fondamenta, il fatto che mentre i membri sono impegnati ad affontarsi nel ME per il titolo massimo, il resto del team perde cinture su cinture, Yuta con il Pure e Claudio con il World e lo fa nella maniera più da entertainment possibile, senza andare a danneggiare troppo il match.
Proprio per questo non si può che apprezzare la scelta, oltre che per un motivo meramente statistico. E sappiamo che Tony Khan sia un amante della statistica legata al wrestling.


L'altro grande momento della puntata, lo troviamo dentro al BCC con lo scontro tra Jon Moxley e Bryan Danielson per riassegnare il titolo AEW.
Un ottimo match, molto solido, ben lottato e che permette di dare un reale valore e peso a quella che è la vittoria di Mox, soprattutto ne sottolinea il valore. In questo 2022, non riesco a pensare a un altro WOTY in casa All Elite Wrestling se non l'attuale World Champion.

Il lavoro fatto per costruire gli Acclaimed è stato davvero sensazionale; se si pensa che i due hanno iniziato separati, poi sono stati messi assieme, imparando come agire sul ring e fuori tramite AEW: Dark, prendendosi spazio, interagendo con vari team e infine la scelta di dare la tanto agognata vittoria in casa, li ha resi delle reali superstar.
Gran poco da aggiungere a questo team, un lavoro sicuramente impeccabile. E che promette di renderli protagonisti in una divisione che è tra quelle principali della compagnia.

Il fatto che poi si prosegua con quelle che sono le ricriminazione degli FTR è un altro punto interessante, proprio perchè si va a costruire uno scontro che ha buona possibilità di essere un feud importante per i due tag e per la AEW.

Ci sono anche altri prodotti in casa che stanno emergendo a ogni loro apparizione.
Nel Rampage speciale abbiamo avuto Hook che riesce sempre a essere un accentratore di attenzione pazzesco e questo associarlo a persone come Danhausen e Action Bronson gli permette di avere maggiore confidenza anche su altri aspetti oltre a quello del quadrato; il suo personaggio funziona tramite il suo carisma e sul ring ha senso in quello che fa.

Anche se avevo qualche dubbio sulla coppia Samoa Joe e Wardlow, devo dire che a livello di logica c'è un senso perfetto; entrambi sono due distruttori, entrambi con il titolo secondario di AEW e ROH, entrambi in ballo con il trio Tony Nese, Josh Woods e Mark Sterling e quindi che questo incontro chiuda la vicenda, dando una vittoria netta e chiara in pochi minuti, con la vendetta conclusiva di questo feud secondario per Wardlow è altrettanto una storia chiara e perfetta.
Ora vediamo la direzione futura per Wardlow, che rischia di perdere il momentum, anche perchè a 34 anni, non c'è molto spazio di manovra (l'idea di ricopiare il percorso di Batista deve seguire un suo tragitto).

Rimanendo in tema titoli, non ho molto da aggiungere alla difesa per PAC e a quella di Toni Storm. Entrambi i match scorrono tranquillamente, non lasciando nulla di importante.
Che direzione prenderanno i Death Triangle è l'unico dubbio che mantengo sulla stable.
L'arrivo di Saraya dà un peso reale e concreto al match femminile, un nome importante che dovrebbe aiutare molto la divisione a livello di esposizione, soprattutto se dovesse tornare sul ring.

Anche il titolo TBS ormai è a un bivio. Non c'è un senso in Jade Cargill che lotta pochi minuti perchè non riesca a stare su un ring e viene sfidata continuamente. Si deve andare verso uno sviluppo e alla svelta. 

Ci sono due spunti dietro il segmento con MJF di questa settimana: da un lato la sua scelta di avere The Firm dietro le spalle; non ci è mai stato presentato come il wrestle più pericoloso del roster, ma come uno che può comprare ogni cosa e che soprattutto ha bisogno di aiuto per poter contrastere Jon Moxley, uno dei wrestler più pericolosi del roster.
Proprio per questo prendere un team nuovo, come quello di Stokely Hathaway è un aiuto sia a lui, creando coerenza sul personaggio e logica sul program, che per loro, un team nuovo che ha bisogno di esposizione e quale miglior modo se non quello di essere coinvolti nel feud per il World Title?
Oltre a questo anche il spostarsi verso Wheeler Yuta è un'ulteriore scelta che mi trova interessato. Quanti sono i modi per allungare fino a Full Gear? Tenendo conto che MJF deve dar valore al suo ruolo di sfidante, legittimizzandolo anche come effettivo wrestler di valore, affrontando membri "minori" della stable è sicuramente una buona strada; anche Yuta in questo modo è coinvolto nel segmento che presenta sempre il rating migliore e può crescere; in questo modo lo spettatore ha uno sguardo sia al presente e al futuro del roster.

Anche se è a Rampage che ci si è concentrati praticamente sui Four Pillars.
Darby Allin, che come dicevo già settimana scorsa, si trova incastrato con la House Of Black che è sostanzialmente una storyline bloccata dall'uscita di Malakai Black; il momento del match rimane Sting, che ricordo dovesse ritirarsi ma che a più di 50 anni partecipa a incontri hardcore con spot non certo facili, e il finale con The Great Muta che costruisce il match di ritiro della gimmick a gennaio in Giappone.

Anche gli altri due membri di questo club si trovano in acque media, Jungle Boy Luke Perry sta entrando in un percorso di rinascita e sviluppo, la conclusione dell'esperienza con Luchasaurus e il feud con Christian Cage serve a questo, il fatto che ci sia anche un cambio nel nome, aiuta a sottolinearlo; il match con Rey Fenix nasce dal nulla, come molte cose del Death Triangle in queste ultime settimane e ne esce qualcosa di poco interessante, un incontro piacevole da vedere, ma privo di contenuti.

Discorso diverso per Sammy Guevara, si trova in un match pregno di contenuti con Eddie Kingston; la storia tra i due è nota, sappiamo di quanto e di come ci siano state difficoltà e questo viene usato per spiegare la modalità narrativa di Kingston nel match, Sammy invece segue i dettami dell'Entertainment e come da manuale usa tutti i trucchi del caso. Il finale mette tutti in pace, vittoria per Kingston, rigirata su Sammy.

La storia del Dark Order era interessante e così anche in questa Battle Royal lo abbiamo visto; la vittoria di Adam Page non è l'unico elemento di interesse, vedere se riesce a rientrare nel piano titolato in qualche modo, soprattutto dopo la vicenda di CM Punk, è un bel quesito; a questo si aggiunge il ruolo di Rush nell'eliminazione dei vari membri del DO e il finale dello stesso match, che potrebbe o meno portare a qualcosa legato a John Silver. Situazione da tenere d'occhio.

Quello che penso sia una chiusura di un feud lo abbiamo visto nel main event con un Ricky Starks che elimina il discorso Powerhouse Hobbs.
La vittoria precedente di Hobbs era stata rapida e improvvisa, utile a lui per iniziare a lavorare sul suo personaggio di mostro indomabile (siamo già a 3 in costruzione in quest'ottica, sarà interessante vedere le differenze narrative); ora la vittoria arride a Starks che è indubbiamente uno dei nomi più interessanti che hanno in mano e avendo anche lui un'età sopra i 30, deve esplodere adesso, soprattutto per avere un buon uppercarding nel breve periodo per non soffermarsi sempre sugli stessi nomi.
Questo mini feud e separazione può e deve essere un punto importante per le carriere di entrambi i wrestler.


La settimana WWE


La WWE mi ha ingannato, o meglio ha quasi cercato di ingannarmi, ma è subito ricaduta nei soliti schemi di cui ci siamo lamentati per tanto tempo.
Partire con una rivoluzione strutturale è stata sicuramente sorprendente; quella che è una modifica forte rispetto allo schema solito proposto è un cambiamento fondamentale che dev'essere fatto al prodotto.
Ormai è dal 1997 che la struttura della puntata sia sempre la stessa, apertura con un segmento parlato, qualche match, nome di punta al cambio d'ora e segmenti "inutili" nel mezzo; la AEW ha lavorato proprio su questo, proponendo puntate che modificano questo e, se si guardano gli ascolti, si vede come questo aiuti a mantenere una certa costanza nei rating.

Se siamo partiti con un match tra Seth Rollins e Bobby Lashley, quindi con un segmento rivoluzionario rispetto al solito, quello che invece la va a danneggiare è il fatto che sia stato un classico match da TV show WWE, tenuto in piedi da una struttura classica, con un finale che assolutamente non serve a nulla.
Non serve nè sul breve periodo, perchè non è una difesa chiave come fu quella di Gunther contro Sheamus e non serve nemmeno nel lungo periodo dato che il cambio di direzione di settimana scorsa per Riddle e Rollins si è rivelato un modo per allungare il brodo, come avevamo previsto, concludendo solo l'esperienza di Miz e Tommaso Ciampa nella scena titolata.

Direzione verso Dexter Lumis per i due, che sembra più un segmento vicino a Miz piuttosto che a quello che avrebbe dovuto essere il nuovo Ciampa; uso il condizionale perchè a questo punto ritorna alla dimensione di luglio, in cui vagava attorno a Miz senza ricevere alcuno spessore o scopo.

Continua la mia reprimenda sulla scena tag team. Da un lato abbiamo i team nati a caso settimanalmente, questa volta Matt Riddle & Rey Mysterio, la prossima Kevin Owens & Johnny Gargano; scelte che vanno a evidenziare una certa difficoltà nel creare nomi di richiamo tra i team, così come difficoltà a gestire le storie senza usare schemi abbastanza piatti e uguali.

Prendiamo l'esempio dei Judgment Day, per proseguire la rivalità con Rey ed Edge, hai i due face che promano alternati e vengono assaliti, mentre il team viene utilizzato per aumentare l'interesse attorno a Rollins/Riddle piuttosto che verso il feud dei Mysterios, in una modalità che serve ad allungare indistintamente il brodo di entrambi i program per arrivare al prossimo Premium Live Event.

Dall'altro lato abbiamo l'utilizzo di coppie di una certa importanza e storia, come sono gli Street Profits, per generare un minimo di heat e di reputazione per i First Contender.
Questo fa capire anche la scarsa profondità della panchina della divisone, costretta a utilizzare nomi importanti per mandare over qualcuno, invece di usare una costruzione più oculata e una protezione dei main eventer della stessa.

Il match titolato a SmackDown non è stato nemmeno male. Però il finale mi lascia ancora più perplesso su quanto dicevo prima degli Street Profits; se il finale del match prevedeva un intervento massiccio dell'Imperium per proseguire le vicende tra le due stable, che senso ha avuto dare una vittoria così netta dei Brutes contro degli ex campioni e main eventer della divisione?
Sono queste le cose che fanno perdere ogni logica sui tag team.

Anche la divisione femminile non sembra risplendere particolarmente, la Damage Control tiene banco riuscendo a entrare ufficialmente nei loro program per Extreme Rules, ma oltre a questo, non c'è nulla di rilevante.
Un aspetto che ho trovato affascinante è il modo con cui abbiamo due feud in parallelo a seconda del giorno della settimana, se il lunedì le campionesse tag hanno a che fare con Alexa Bliss & Asuka, al venerdì proseguono le vicende con Raquel Rodriguez e Shotzi (sperando che Aliyah abbia concluso la sua esperienza).

Come settimana scorsa a Raw il segmento tra Austin Theory, Kevin Owens e Johnny Gargano si rivela come il momento principale della puntata; il match è sicuramente pensato meglio dell'opener, sebbene ne segua la logica, quello che è interessante è l'investimento di Theory nel match, al di sopra di quello che un heel classico andrebbe a fare in WWE, così come il finale con assalto di Gargano che ha qualcosa di catartico per il pubblico, andando a liberare Theory dall'immagine di Vince McMahon.
Collegato a questo, e al discorso che facevo sulle Damage CTRL, notiamo come l'Alpha Academy al lunedì sia alle prese con Owens & Gargano, mentre al venerdì con Braun Strowman, in entrambi i casi con il ruolo di jobber alle star.
Bisogna cercare di recuperare Chad Gable in qualche modo.

Stavo anche riflettendo sulla storia tra AJ Styles e Finn Balor, ormai sono anni che i due vanno avanti senza aver lasciato il segno in alcun modo nelle loro interazioni, forse non c'era l'intenezione reale di far scontrare i due usando quella che sarebbe l'unica reale storia importante, la leadership del Bullet Club.

Anche il program tra Drew McIntyre e Karrion Kross in quel di SmackDown mi consegna questa sensazione di inconcludezza. L'idea e le interazioni sono ben fatte, dal ritorno di Kross a oggi il percorso tracciato è stato coerente e sensato, però sembra un feud nato per allontanare Drew dalla scena titolata dopo la porcata in Galles e riconsegnarci un KK più vicino al modello di NXT piuttosto che a quello di Raw.

Come la previsione per l'uso del titolo US come tappabuchi, anche quella sull'uso del titolo North American si è avverato.
Nel momento in cui rendi il titolo vacante senza una difesa con l'idea di proteggere Solo Sikoa, va invece a danneggiare il roster stesso e quella che è la scrittura di NXT; perchè non ha senso la vittoria della scorsa settimana se non c'è un passaggio di consegne e il pay off diventa il fare un ladder match a Halloween Havoc. Questo va a sottolineare la sudditanza del roster nel confronto del main roster, riportandoci alla dimensione di un territorio di sviluppo e non di un roster a se stante.

Non a caso anche la modalità di costruzione dello stesso incontro di riassegnazione, proponendo serie infinita di single match per arrivare a un ultimo Ladder finale, è qualcosa che offre poco a livello di contenuti. 
Ci sono similitudini con la sequenza di match tra Nathan Frazer e Axiom; sostanzialmente un concetto che si basa sulla pochezza dei contenuti ma, il fatto di avere in mano un duo che sul ring può dire la sua, unita a un program facile da promuovere, lo rende più profondo rispetto all'altra situazione.

Un paio di storyline invece prendono una piega chiara e una direzione precisa, parlo di Damon Kemp che ha rivelato di aver assalito anche Roderick Strong su ordine di Tony D'Angelo; ci porta a un punto di svolta in quello che è lo split della Diamond Mine, sebbene rimanga il dubbio su cosa faranno i vari membri nel futuro a breve termine.
Lo stesso il promo dello Schism verso Cameron Grimes che mette via ogni dubbio della scorsa settimana andando quindi in direzione di uno scontro finale.

Infine la situazione attorno alle Toxic Attraction che rimangono nel limbo e l'aggiunta di Ilja Dragunov nella situazione titolata; uno sviluppo interessante con tre nomi da NXT: UK che possono fare molto per aiutare Bron Breakker.
Parlando del match tra Tyler Bate e JD McDonagh questo è stato un buon incontro, ma un match dove i due mostrano una versione diluita dello stile inglese, questo sarà sicuramente parte di una ristrutturazione del loro modo di lottare, cercando quindi di integrare la modalità US con quella europea; bisogna dire che questa prova non è stata molto convincente in questa direzione, portando a certe situazioni che non hanno aiutato i due a mostrare il loro reale potenziale.

Alla fin fine anche SmackDown ricade nelle logice di Vince McMahon, in maniera maggiore rispetto a Raw essendo su Network TV, per questo abbiamo un inutile segmento lungo 25 minuti con la Bloodline. Inutile non tanto per i contenuti, ma perchè totalmente non necessario, l'inserimento di Solo Sikoa e di Sami Zayn nella Bloodline era un fatto noto, non c'era necessità di tutto questo minutaggio.
Nota interessante, intrecciando la scorsa settimana e la narrazione di NXT, con Solo Sikoa che va a colpire Ricochet, che era stato un contender al North American Title prima che lo vincesse.
Mi chiedo se questo unire i puntini sia una casualità o invece segnale di una scrittura più oculata.

Se il titolo maschile non sorride, quello femminile non ride. Il problema è questa versione di Liv Morgan più "cattiva", una versione che non si capisce bene a cosa dovrebbe portare. Un turn di lei? Una sconfitta per superbia? Un mostrare un lato più aggressivo per Ronda Rousey?
Eppure dopo aver affrontato una heel come Lacey Evans, si trova ad assalirla come se fosse lei una heel. Una situazione di poca chiarezza che indebolisce il titolo.

Lacey mi offre un gancio importante, sia lei che la MMM non avevano la theme music. Questo aggiunto al rant di Max Drupi, mi porta a chiedermi se sia segno che per entrambi sia tempo di cambiamento.

Il meglio del resto: Impact Wrestling

Da Impact Wrestling, mi sento di segnalare il match che ha visto i Motor City Machine Guns affrontare gli Aussie Open; un incontro semplice ma non per questo mal riuscito, che per quanto abbia presentato una narrazione semplice ha portato a uno scontro tra i due team che tramite la differenza d'eta rappresentano due generazioni differenti di wrestler tag team. 

Victory Road, evento speciale per gli abbonati al servizio streaming della compagnia, è un lungo preludio a Bound For Glory.
L'unico spunto, in continuità con quello che dicevo settimana scorsa, è la vittoria di Steve Maclin che si conferma come uno dei nomi più interessanti nel roster, uno di quei nomi che ha saputo reinventarsi dopo lo stint in WWE e che quindi ha potuto inserirsi in una modalità narrativa nuova, offrendo elementi di interesse.


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Alessio Garbini

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