Una settimana che mette a confronto due modi di vedere il periodo natalizio. Da un lato la WWE che sembra in pausa, andando in modalità "risparmio energetico"; dall'altro la AEW che vuole mantenere alto il livello creativo e di impegni, probabilmente per creare una situazione in cui viene sottolineato che non vanno in vacanza e di seguirli in diretta.
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Cerco sempre di mettere in piedi contenuti differenti per ognuno di
questi quattro social; per questo è sicuramente importante riuscire a seguire tutto, per non perdersi nulla.
La settimana AEW
Penso ci sia poco di coerente e potente come il confronto tra MJF e Ricky Starks.
Ci sono pochi momenti come quello che ha aperto la puntata di Dynamite per fortificare e legittimizzare un nome.
Il percorso di Ricky Starks fino a mercoledì è stato abbastanza lineare. Ha vinto un torneo guadagnando la shot al titolo, in più ha vinto la Battle Royal (sconfiggendo lo stesso avversario, dando nel mentre un peso stesso al ranking al titolo) per avere una shot anche all'anello di MJF.
Questo non era sufficiente. Per renderlo allo stesso livello del campione era necessario un promo che dimostrasse che potesse tenergli testa nell'ambito in cui più di tutti eccelle: il microfono.
Per questo i due hanno messo in piedi una dimostrazione esemplare di come costruire un incontro, riprendendo dalle modalità dei territori e portandole al presente, solo così si è potuto concretizzare lo scontro e il dualismo tra i due.
Il secondo grosso step narrativo riguarda sicuramente la questione di William Regal. La motivazione per le sue azioni delle scorse settimane rimane deboluccia, ma non è che si potesse fare molto con il preavviso ottenuto (tra All Out e Full Gear stando al resoconto di Tony Khan).
Quello che sarà interessante sarà valutare il futuro del BCC, vederli tutti assieme qui e poi a Final Battle sarà probabilmente il canto del cigno della stable che a questo punto non ha più senso di esistere in questa forma. Un peccato, soprattutto per Wheeler Yuta e Daniel Garcia.
Venendo alla questione spinosa della divisione femminile. Le interazioni di Jaime Hayter sono sempre interessanti, perchè possono ramificarsi molto bene su tutta la divisione. Il promo con Tony Schiavone (riferendosi a quelli con Toni Storm e Saraya nelle scorse settimane) è una dimostrazione di questo.
In più la presenza di Britt Baker e i rimandi al Giappone e Hikaru Shida solidificano il suo ruolo. Spero vivamente che con lei si muova qualcosa a livello di storyline, perchè questa è forse l'ultima reale possibilità per loro.
Due match interessanti, per la loro semplicità. Il primo è la difesa dei titoli TV (ROH e AEW). Samoa Joe e Darby Allin hanno usato una psicologia semplice ma che è perfetta per entrambi, da un lato il mostro indomabile, dall'altro il wrestler che dà tutto se stesso per sconfiggere l'avversario, arrivando a spot folli, ma resistendo a tutto. Quel senso di molti match di Rey Mysterio contro i vari Heavyweight. La fusione tra i due lo rande un matchover assolutamente impeccabile.
Il secondo è il primo confronto tra gli FTR e gli Acclaimed. Un match che inizialmente temevo molto, non sono amante di queste difese random, soprattutto se hai un match da potenziale main event di un PPV. Il discorso di poter in questo modo offrire una shot agli FTR (togliendoli da questa scena) e nel mentre solidificare gli Acclaimed è sicuramente la chiave della scelta.
Match molto solido, ma tenuto a un livello basso, proprio perchè un primo capitolo. FTR giocano il ruolo degli heel, con Anthony Bowens che si mette al centro con l'hot tag.
Sicuramente uno dei migliori della settimana in casa AEW.
Rimane una puntata chiave e ne voglio parlare separatamente rispetto a Dynamite.
Il match contro Takeshita ha una narrazione molto potente, non solo per le sequenze e come messe in piedi ma per il costante ruolo che si sta dando a Konosuke, un ruolo che lo avvicina tantissimo a Kenta Kobashi. Nel senso che sta vivendo un po' un anno da rookie in AEW e sta venendo usato come uno che dà tutto se stesso, ma perde perchè affronta gente troppo oltre. Per questo la storia risulta così potente, soprattutto grazie a come Mox la mette in piedi.
Il match è tutto sommato solido, Bunny non è male sul ring. Le ripercussioni con una Hayter che si porta a casa anche questo titolo, tenendo conto della sua storia con il Giappone sono molto interessanti.
Tralasciando questo discorso a un altro momento, il match contro Orange Cassidy non ha entusiasmato quanto avrebbe potuto, ma vederlo a sorpresa qui fa capire come ci fosse l'intenzione di creare un'idea per cui tutto possa accadere anche a Rampage.
La settimana WWE
Prosegue la stagione delle feste in casa WWE.
Quello che è stato costruito attorno ai titoli tag segue una logica da Live Event e, a meno che non ci sia un infortunio per Elias, non riesco a trovare un motivo per andare con quanto visto.
Proprio la modalità non può che uscirne in maniera negativa: un infortunio, promo del team heel, due face random che appaiono in sostituzione. Poi certo, ci sono i legami in storyline tra i partecipanti, ma questo accade anche ai Live Events.
La situazione tag team invece migliora drasticamente a SmackDown. Se la difesa di Raw è stato mero lavoro da Live Event, quella nel programma del venerdì è riuscita a condensare bene differenti aspetti, dando un buon opener e un'azione ben costruita in una serie di interessanti possibili interazioni tra i due team durante le settimane che ci separano alla Royal Rumble.
Capitolo femminile. Anche qui non saprei quanto a fondo si possa dare un senso a quello che abbiamo visto. Finalmente viene concretizzato il concetto dietro la Damage CTRL: la leader Bailey è anche la più debole; concetto pericoloso e che necessita di una decostruzione adeguata nelle puntate. Non so questo spostamento su Becky Lynch possa effettivamente essere il punto per questo.
Parcheggiare Rhea Ripley con Asuka può essere una buona mossa tutto sommato. Nel senso che può aiutare Ripley a emergere ancora di più con prestazioni degne di tale nome e penso che avremo finalmente una svolta per Alexa Bliss e le faccine spaventosa di Bray Wyatt.
Il passaggio da Shotzi e Raquel Rodriguez e Liv Morgan e Tegan
Nox spero aiuti a svullapre meglio il peso e il ruolo che può e deve
rivestire Ronda Rousey assieme a Shayna Braszler. Aspetto di cui abbiamo parlato a lungo.
Vogliamo parlare delle mirabolanti avventure a pesca di Apollo Crews e Bron Breakker a NXT? Non penso sia necessario farlo.
Il filone narrativo principale dietro Raw rimane il titolo US. Lo scambio tra Bobby Lashley e Seth Rollins è sicuramente interessante, con una serie di rimandi al reale che piacciono molto a questa versione di Seth e permettono di aggiungere un minimo di sostanza su Bobby. Sicuramente un bel modo per costruire il loro match di settimana prossima. Almeno io ora ho interesse.
In parallelo con un Austin Theory che costruisce il suo nuovo personaggio usando due dei nomi che più di tutti servono bene allo scopo: Ali e Dolph Ziggler. Questo utilizzo gli sarà utile per perfezionarsi sul ring e al microfono.
Ancora una volta è questo blocco a essere il meglio della puntata.
NXT offre un paio di cosine interessanti. Da un lato Charles Dempsey che è molto portato (non ancora da reggere come maestro di un Hank Walker) ma che con Drew Gulak farà molto bene, imparando tanto. Sintomo del ritorno di William Regal, palesemente.
Al contempo i New Day che sfidano i Pretty Deadly è sicuramente inaspettato, ma i due potrebbero offrire tante cose interessanti al microfono se ne avranno l'occasione.
E vediamo come si stia dando importanza al titolo IC anche. La firma del contratto per il titolo posizionata al cambio dell'ora, è sintomatico di questo e di come ci sia una volontà forte nel ridare spessore al titolo secondario, oltre a voler indicare un sentito interesse nello spingere Gunther come nome futuribile.
Non ritengo necessario commentare tutte le storie sviluppate attorno al torneo da Poker perchè sono davvero intrattenimento di infimo livello.
A proposito di roba brutta. Spero che il mezzo squash di Xyon Quinn, unito al lottare fisso a NXT: LVL Up sia sintomo che abbiano gettato la spugna con lui.
Continua la forte impressione che Bray Wyatt abbia una cosa da dire al mese e che poi si giri intorno. Come per il ritorno di Extreme Rules, in cui per settimane ha sostanzialmente ripetuto le stesse cose; ora ci ritroviamo a vedere le sue interazioni con LA Knight sempre statiche nel tempo, con segmenti simili e ben poco divertenti.
Stessa sensazione per l'ennesimo rapackaging di Lacey Evans; così come del feud tra Rey Mysterio e Karrion Kross, se così lo possiamo chiamare.
Il meglio del resto: MLW, Impact Wrestling
Approfittando del ricaricamento su YouTube, la MLW è su ProWrestlingTV ma la settimana dopo è poi ricaricata sul tubo, possiamo vedere l'ultima puntata di Fusion, la 157. In questo episodio possiamo vedere un Main Event di tutto rispetto tra il campione Alexander Hammerstone e Bandido.
Il problema con i taping ritardati della federazione è quella di avere un roster con nomi che sono in WWE (vedi Karrion Kross) oppure AEW (Bandido).
Un altro aspetto rognoso sono stati gli start and stop delle varie storyline, con quella tra Hammerstone e Richard Holliday, un feud che poteva essere molto potente e importante, ma che invece sta rimanendo un po' indietro. E le ultime notizie sulla salute di Richard spero non portino a sviluppi negativi.
Il match con Bandido è stato molto interessante. Hammerstone non ha portato lo sfidante sul suo stile, ma sono riusciti ad amalgamarsi e a creare un modo di stare sul quadrato particolare, che ha rinforzato sia Alexander nel suo ruolo da campione (bersagliato da ogni lato) che per Bandido, che lo ha messo in difficoltà.
Si vede che è stagione di regali perchè Impact Wrestling ci porta uno dei migliori match televisivi dell'annata. I due protagonisti sono Josh Alexander e Mike Bailey.
Mi sembrava strano che dessero questo match gratuitamente, si tratta di un incontro da PPV (sicuramente meglio di quello che ci attende ad Hard To Kill contro Bully Ray), invece i due sono riusciti a costruirlo come tale. Un lavoro di costruzione lenta del climax narrativo, arrivato in maniera classica e ben ponderata da entrambi nelle fasi finali. Un match che, più di tutti, merita di essere ricordato e celebrato.
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Alessio Garbini