martedì 6 giugno 2023

La rinascita della ROH

In teoria questo pezzo doveva uscire per WrestleMania, mi ero ripromesso di non trattare gli eventi ROH all'interno di JeffoVisioni proprio perchè volevo parlarne qui, tra vacanze e altri avvenimenti è slittato tutto e quindi mi troverò più a ragionare sulla nuova natura della ROH piuttosto che cercare di fare un'analisi di Supercard Of Honor.

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Cerco sempre di mettere in piedi contenuti differenti per ognuno di questi quattro social; per questo è sicuramente importante riuscire a seguire tutto, per non perdersi nulla.  


L'assenza di un programma Ring Of Honor è stato uno degli elementi che ha iniziato a far intuire i vari accordi con la WBD. Il gruppo vede la ROH come un prodotto differente dal brand AEW e, se riconosce una forza nella All Elite Wrestling, così non fa con l'altra sigla.
Per questo il prodotto ha iniziato a sfruttrae il suo Honor Club, ovvero il servizio streaming a pagamento, per proporre un nuovo show settimanale.
Sarà interessante scoprire se Honor Club entrerà a far parte della famiglia di Max, cioè il servizio streaming di WBD che unisce HBO Max e Discovery+. Perchè questo darebbe ancora più potere alla federazione, permettendole di avere un minimo di considerazone.
Infatti non possiamo che considerare i due progetti come paralleli, non ci sono investimenti condivisi e se sono due facce dello stesso macro gruppo con a capo Tony Khan sono considerati a livello finanziario come separati.

Gli accordi tra Khan e Warner hanno sicuramente dato un segno chirao anche su quella che è la direzione della nuova Ring Of Honor. Un prodotto che segue una tradizione, cioè quella di portare il meglio della scena indipendente, dando la possibilità a molti giovani e veterani di emergere.
Questo stile è quello che abbiamo visto a Dark e Dark: Elevation, cioè i due programmi YouTube della AEW che hanno portato a creare gli Acclaimed o di esporre molti giovani, tanti membri attuali del roster sono prima passati da qui.
I due programmi nei nuovi accordi sono chiusi. In parte questo ruolo viene assunto da AEW Rampage, che con il debutto con due ore di AEW Collision, diventa il terzo programma per importanza e verrà registrato prima.
A questo punto cosa rimane della Ring Of Honor? Le registrazioni all'Universal Centre. Cioè dove venivano registrati Dark e Dark: Elevation.
Questo è il punto, assieme a Rampage, la ROH di Tony Khan andrà a presentare volti nuovi e veterani cercando di creare un mix che possa far emergere tanti nomi per il futuro della AEW.
Sostanzialmente alla stregua di quello che è NXT al momento per la WWE. 

Quindi non possiamo che leggere quanto vediamo nello show in questa ottica. Non a caso adesso assumono un senso tutta una serie di cose viste a Dark in questi ultimi mesi. Pensiamo al feud tra Athena e Yuka Sakazaki che si è sviluppato sostanzialmente qui, per giungere poi a compimento in una puntata su Honor Club. Oppure al ruolo dato al gruppo di Daivari che è passato da essere un dominatore dei programmi YouTube a dominare il midcard qui.
Certo ci sono delle cose su cui lavorare anche in ottica separazione. Pensiamo al fatto che vogliamo dare una distinzione netta tra i roster, quindi far affidamento su nomi come il BCC ha un suo senso, per dare continuità; pensiamo al regno da campione di Claudio Castagnoli col titolo ROH, oppure la recente sfida ai campioni tag dei Lucha Bros a Dynamite. Tutti fattori che non possiamo non considerare.
Però è un prodotto in evoluzione. Un prodotto che risente al momento dal limbo legato a Collision. Perchè finchè non si sarà assestato il modello che vede le 4 ore in diretta e quelle registrate non si avrà ancora una sua natura chiara e definita. Per questo il prodotto viene messo spesso in secondo piano rispetto al resto e spesso si indebolisce, trasformandosi in 2 (a volte 3) ore di squash e poco interesse.

Quanto abbiamo visto per costruire Death Before Dishonor dovrebbe diventare il modello. Perchè sì abbiamo visto vari squash, ma molto spesso funzionali proprio a costruire le storie che ci hanno condotto all'evento legato a WrestleMania.

Molte delle storie si basano su concetti sportivi. Pensiamo per esempio a Samoa Joe che sfida vari wrestler, tra cui una bella difesa con Tony Deppen ma che serve a legittimizzarlo come campione in vista dell'open challenge di Mark Briscoe, una difesa che è stata molto buona perchè si ricollegava al passato tra i due.
Il legame al passato è un altro forte elemento narrativo. Pensiamo alla sfida tra Eddie Kingston e Claudio Castagnoli che inesorabilmente ha per forza di cose ripreso in mano il loro feud in CHIKARA e alla loro storia in 12 anni.
Questi elementi aiutano a dare spessore anche quando il concetto dietro ai match stessi è quello dell'elemento sportivo.
Infatti oltre a svolgere il ruolo di show chioccia per i giovani o per ricostruire alcuni nomi, serve anche con il tentativo di rinforzare il lavoro sullo stile del Pure Title.

Non a caso proprio questo scenario va a rinforzare il legame con il Giappone e la NJPW.
Sia per quella che è la presenza di Zack Sabre Jr. con il suo titolo NJPW TV, ma anche a quello che è Katsuyori Shibata che sfida e vince proprio il titolo Pure ripescando dalla tradizione della federazione stessa. Pensiamo al legame che la Ring Of Honor originaria ebbe proprio con la NOAH e la sua versione della King's Road AJPW. E la presenza di Timothy Thatcher non può che sottolineare questo forte unisono tra tutti gli elementi.

L'eccezione a questi discorsi, che rappresenta bene la modalità di costruzione che abbiamo potuto vedere fino a ora è stata quella attorno alla categoria tag.
Il match a quattro team che abbiamo visto a DBD, è stato costruito andando a costruire gli stessi quattro team. Gli Aussie Open che vanno a sviluppare attraverso sfide su differenti team per farsi riconoscere anche qui, tanto che si usa un veterano come Christopher Daniels che assieme a Matt Sydal ricopre il ruolo perfetto per assestarli in questa dimensione.
Così come il lavoro sugli OGKD oppure i Top Flight e Lucha Bros. Che a furia di incontri si sono solidificati come reali contendenti al titolo ROH. Titolo messo in palio e legato alla figura dei Briscoe.

Il match mi ha poi portato a una riflessione sulla spotfest. Che potete leggere: cliccando qui.

Diverso invece il ruolo della divisione femminile che si basa sicuramente su delle wrestler più inesperte da costruire come Lady Frost o Sky Blue, ma al contempo può far affidamente a una veterana come Athena o il reparto Joshi. Un duo che ci ha anche regalato il miglior match in TV (sia maschile che femminile) quanto la campionessa ha difeso contro Miyu Yamashita, andando a chiudere un cerchio che si stava prolungando da parecchie settimana a Dark.
Il focus attorno al lottato, ha permesso di valorizzare anche una Willow Nightingale che, proprio grazie a questo, ha potuto emergere come detentrice della cintura NJPW Strong.

Possiamo dire che il programma offre differenti spunti, ma al contempo ci sono parecchie cose su cui lavorare, perchè la sua durata è spesso una mattonata, che rende pesante anche valorizzare elementi narrativi interessanti che sembrano invece emergere.

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Alessio Garbini


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