domenica 28 aprile 2024

Cosa vuole dire "nuova era"? analisi e voti per WrestleMania 40

Purtroppo come avrete notato non sto aggiornando nel modo migliore il sito, questo per una serie di problematiche famigliari.
Volevo però scrivere due cose attorno a WrestleMania, soprattutto in ottica di quella che viene considerata la nuova era. Ma che cosa vuole dire esattamente?

Per quanto riguarda gli altri social, li riesco a essere molto più attivo, sia postando le news che i commenti che altri contenuti. Quindi potete seguirmi su Facebook (qui), Instagram (quo) e X (qua); sono anche su Threads.

Dato che è tardi per parlare nel dettaglio degli aspetti del lottato mi limiterò giusto a inserire i Jeffini per i match più belli. Parliamo invece del concetto lanciato da questa edizione: l'alba di una nuova era.

Si tratta di un concetto che può portare in due direzioni. Una narrativa e una dietro le quinte.
Sicuramente il periodo di WrestleMania, partendo dall'intervista a CM Punk da Ariel Helwani, vuole portarci verso una strada precisa: cercare di far passare il concetto che tutto sia più bello e perfetto.
Penso che usare proprio CM Punk per iniziare a costruire questo sia essenziale.
Andiamo a rivedere (non è stata restaurata ancora) la intervista che il wrestler tenne con Colt Cabana nel 2014: leggetela qui. Quello che passava all'epoca era l'idea che la WWE fosse un ambiente tossico sotto ogni punto di vista. Nessuna sicurezza medica, nessun valore ai soldi dei wrestler, prime donne e solo chi si piega ottiene qualcosa.
C'è una frase che il wrestler di Chicago dice da Ariel che penso sia piena espressione di questa visione; Paul Levesque gli ha detto di tornare per vedere l'ambiente che aveva contribuito a costruire.

Poi ci sono le interviste a Levesque stesso. Quella da Logan Paul e da Pat McAfee.
Anche in questa occasione si prova ad andare più sul tecnico. Si parla molto del momento di forte rinascita che tutta la WWE sta vivendo; un aspetto oggettivo. Grazie a Sami Zayn la WWE è rinata; la sua storia dello scorso anno ha riportato in vita la storyline morente della Bloodline e ha ridato interesse, sia su Fox che poi nei Live Event. Questo ha avuto come conseguenza una crescita esponenziale del pubblico unita a un aumento del valore del brand che, grazie anche ai vari cambiamenti dietro le quinte e investiementi sul futuro, è ritornato a livelli alti anche in borsa.
Non entriamo poi nel ruolo dell'accordo con Netflix e di tutta la spinta verso il prodotto delle piattaforme online, con relativa ricaduta dei rating su cable perchè sarebbe un discorso lungo e ci sarà tempo di parlarne approfonditamente in futuro.

Il paragone immediato è quello all'Attitude Era. Il periodo di massimo splendore per la WWE (dopo quello di metà anni '80) ma che è usato in modo improprio. Interessante notare come a oggi il valore del wrestling sia maggiore rispetto agli anni '90, il valore che questo prodotto ha per le piattaforme e le TV lineare è così alto da spingere non solo a una rivale, la AEW, ma anche ad accordi per realtà come NXT o la NWA e tutto questo fino a 5 anni fa sembravano impensabile.
Questo per un altro insieme di fattori come la crescita e caduta dei servizi a pagamento in streaming e la loro relativa ricerca di prodotto in diretta sportivi. E il wrestling ha un valore altissimo essendo un prodotto sportivo visto in differita con costo praticamente nullo. La AEW fa circa 1.3m di spettatori in diretta che diventano 4m contando le differite, mentre una NBA fa solo gli ascolti in diretta; un'ora di prodotto WWE costa alla rete 1 dollaro e i prodotti televisivi classici costano moltissimo di più.

Possiamo considerarla dunque come una nuova era per il wrestling nel mainstream? Assolutamente. Ci saranno tanti fattori nei prossimi mesi a partire dall'impatto delle trattative WWE/Netflix, così come quelli tra la AEW e WBD.


Gli show invece hanno presentato un ripetere questi concetti. Un ripeterlo che ha toccato le due serate di WrestleMania, le Press Conference e le puntate successive.
Questo ripetere è ovviamente nell'esaltazione della figura di Paul Levesque.
Perchè sembra che il gruppo PR di Endeavor abbia avuto in mente fin da subito una linea: dare un forte distacco dalla figura di Vince McMahon concentrandosi su chi pubblicamente è il volto creativo della compagnia, cioè HHH.
Se ci pensiamo questo aspetto lo si è evidenziato a partire dallo scontro tra The Rock e Hunter stesso nel segmento della conferenza stampa pre-WrestleMania.
Ovviamente come afferma anche Ronda Rousey ci sono tanti personaggi dietro le quinte che più di tutti sono stati un ostacolo creativo e un pieno sostegno a Vince e sono ancora lì. Bruce Prichard (l'uomo dietro Mantaur) oppure Michael Hayes. Tutti nomi che non se ne sono andati ma anzi, Cody Rhodes ha voluto ringraziare pubblicamente a WrestleMania mentre festeggiava con la sua famiglia assieme a Levesque (o almeno solo Bruce).
Oltre a loro ci sono almeno due altre figure pubbliche: Nick Khan e Dwayne Johnson. Non è un caso che la nomina nel board di Rocky sia avvenuta quando stava per scoppiare lo scandalo di Vince, che intanto ha venduto tutte le azioni togliendosi dal ruolo.
Proprio perchè si è voluto lavorare in questa direzione. Anche Khan è l'uomo che parla, indicato come l'uomo della rinascita e che è il volto pubblico in molte occasioni. Era addirittura a Bloodsport assieme a Brett Lauderdale della GCW, per indicare una apertura verso il mondo esterno ma prendendogli il prodotto e riadattandolo a NXT.

Tutto questo è appunto parte della storia. Parte del modo di raccontare una rinascita aziendale. Perchè se tu non hai letto tutte le carte processuali oggi pensi che il marcio fosse solo lì. Però sia Stephanie McMahon che Nick Khan sono nominati espressamente e, indirettamente lo stesseo Levesquem come parte della causa indetta da Janel Grant contro la WWE. Nick Khan ha messo in vendita tutte le sue azioni.
Quindi sicuramente è un lavoro ma anche un tentativo di lavoro che porta alla necessità di pulirsi l'immagine in vista di materiale che si preannuncia particolarmente grave.

Per fare un'iperbole, tutto questo Triple H porta alla mente solo il Raw del 2003. Quello in cui tutto girava attorno a lui con dei monologhi di 20/30 minuti vacui. Mi ricrea la stessa sensazione un Cody con la cintura in mano, che chiude il sogno della vita, si congratula con Levesque prima ancora di citare la figlia. Parte di un sistema malato e che spera di salvarsi da un dramma pubblico epocale.

Possiamo parlare di nuove direzioni creative?
Sicuramente il confronto con il periodo 2016-2020 è inarrivabile. Forse quello è il punto più basso dell'epoca McMahon (anche il 2009-2010 pare oro, con una rivalutazione di quello schifo di feud tra Randy Orton e John Cena). Quindi possiamo sicuramente considerare questi cambiamenti come una svolta creativa.
Il tocco di Hunter si vede e non è nelle grandi storie, ma nella rinascita dei titoli minori e di un peso differente rispetto a queste cinture. Un ragionamento importante, perchè proprio nel ricordare e citare la sua rivalità con Rocky ci si concentra su come tutto sia nato dalle sfide per il titolo Intercontinental. Un peso e un valore alla cintura minore, per la costruzione dell'uppercard che invece sotto McMahon era messo in secondo piano.

A livello di storie la fine e il nuovo inizio è evidente. Uno dei confronti tra WrestleMania e Starrcade è sempre stata l'accento posto nel primo caso alla rinascita, nel secondo alla conclusione.
Qui abbiamo sì delle conclusioni ma con il senso di ripartenza. La fine dei regni di Gunther e Roman Reigns sono atti a questo, lanciare Zayn e Cody come rispettivi volti delle divisioni come top face.
In quest'ottica giusto Bayley chiude la sua storia con le ex compagne senza dare il là a qualcosa di nuovo, anzi, sembra più stagnante.
Non è un caso che praticamente nessun titolo sia passato incolume dalla sua difesa. Le eccezioni sono Rhea Ripley, che era pronta a ripartire da capo con un personaggio quasi nuovo prima dell'infortunio che porterà inesorabilmente a qualcosa di diverso. E Logan Paul.

La conseguenza di regni da campione dominanti è quella di cercare di ricreare un senso di freschezza attorno a delle cinture che se no rischiavano di rimanere stantie. Sicuramente dal punto di vista del titolo massimo questo cambiamente su Cody servirà a dare respiro alla cintura, ma al contempo abbiamo anche l'ennesima storia della Bloodline che prosegue e non si disfa, come avrebbe dovuto fare, con l'inserimento di Tama Tonga e un possibile feud interno. Ricordi dell'nWo.
Però è stato un evento solidissimo sia nella Night 1 che nella 2. In alcuni casi anche le prospettive di feud sono interessanti. Sebbene attorno al titolo World Heavyweight 3 dei 4 protagonisti della Night 2 sono tutti fuori per infortunio e il povero Damian Priest potrebbe farne le spese malamente, andando a creare un regno vicino a quello di Jack Swagger per interesse e livello di difese. Nel momento in cui torna un campione fisso (che si fa tutti gli show) diventa superfluo quel titolo e il suo stesso valore crolla a picco.
Ma ne parleremo in futuro, inutile parlarne oggi.

Come promesso un po' di voti, metto solo quelli meritevoli di menzione. 4 Jeffi per l'ottimo Gunther contro Sami Zayn:

Seguono a ruota su 3 Jeffi e mezzo. Rhea Ripley che difende il titolo contro Becky Lynch; il Ladder per i titoli tag; Cody Rhodes che si porta a casa il titolo su Roman Reigns.

Infine, nel gruppo dei 3 Jeffi troviamo: il tag team tra Rock & Roman Reigns contro Cody Rhodes & Seth Rollins; Drew McIntyre che vince il suo undicesimo titolo del mondo su Seth Rollins; il medio LA Knight contro AJ Styles; Logan Paul che difende il suo titolo US e Bailey che invece vince il quinto titolo del mondo su Iyo Sky.

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Alessio Garbini


 

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