Domenica scorsa è andata in scena l'edizione numero 29 della Royal Rumble, come abbiamo visto in realtà il numero di Rumble match è superiore a quanto riportato (Le Rumble dimenticate).
Cosa possiamo dire di questa Royal Rumble 2016?
Sicuro può essere vista o come del mero fan service, un modo per pararsi le chiappe (come visto nel Raw post WrestleMania 31: come la WWE addomestica il suo pubblico).
Oppure un modo per davvero creare una programmazione efficace in vista di WrestleMania 32.
Qual è la verita? Scopriamolo assieme.
Possiamo dire come questa Rumble sia stata costruita su un solo elemento. Roman Reigns.
Eppure la WWE è riuscita a nascondere bene questo fatto, ponendo, di volta in volta, l'attenzione su altri elementi.
La storyline principale, se si pone attenzione, è soltanto una. La sfida di Roman Reigns con i McMahon e la League Of Nations.
Il primo scontro è quello dell'ex campione con Rusev, in un proseguio ideale della storyline che da novembre si è sviluppata.
Il fulcro viene posto sull'assalto che, guidato da Vince, ha portato la stable di Sheamus a mettere momentaneamente fuori gioco Roman.
Qui abbiamo anche un bell'errore di narrazione. Reigns non vende in alcun modo questo assalto quando rientra sul ring, facendo piazza pulita della League e attendendo l'ingresso numero 30, che probabilmente ci condurrà a WrestleMania.
Se questa è la storyline principale ne possiamo trovare un'altra. Quella che dovrebbe invece portarci a uno scontro tra Brock Lesnar e a Bray Wyatt.
Per poter sviluppare al meglio questa storia vediamo come i membri della Family siano stati utilizzati per due scopi.
Il primo è quello di rendere Braun Strowman il più forte possibile. Infatti nè Luke Harper nè Erick Rowan si mettono in alcun modo in mostra. I differenti mid-cader sono stati suddivisi in tre grosse categorie durante questa Rumble, quelli su cui si può pensare che ci siano le intenzioni di un push, quelli che fanno solo presenza e quindi a cui difficilmente verrà dato un push e, infine, i comedy, che hanno aiutato a spezzare la tensione e la noia in determinate fasi del match (il ruolo di R-Truth e di The Miz è stato questo, esasperando le loro caratteristiche per consegnare due momenti più leggeri, funzionali per lo scopo).
Il vero protagonista della Wyatt Family è proprio Strowman. A lui sono stati sacrificati sia Big Show che Kane, con lo scopo di renderlo credibile in vista del faccia a faccia con Brock Lesnar.
I due suoi compagni, sono stati messi in disparte e non hanno avuto alcuna storia contro Brock, proprio per porre l'accento sulla pericolosità di Braun.
Il secondo è proprio quello di aprire al feud tra Bray e Lesnar. In una storyline che fin dal 1990 con Hulk Hogan e Ultimate Warrior, funziona all'interno di questo contesto.
Anche in questo caso possiamo dire che questa storyline perda di logica. Wyatt chiede aiuto per eliminare Lesnar, giustamente, ma quando si trova in difficoltà con HHH, non richiede il loro aiuto. E parliamo del wrestler che, pur di vincere il titolo, non ha avuto problemi a schierarsi contro il suo capo. Questo avrà conseguenze? Ne dubito fortemente.
Queste due storyline sono rischiose in un ambriente come quello di Orlando. La Florida è un territorio storico nel wrestling e il suo pubblico, è stato educato a un certo tipo di pro-wrestling.
Per evitare questo si è scelto di puntare al fan service. Come fatto nella puntata post-WrestleMania. In questo contesto possiamo vedere la prima fase del match. AJ Styles debutta, subito viene posto contro Roman Reigns e, per contenere fin da subito il pubblico, gli si piazza, in ordine, Tyler Breeze, Social Outcasts e Chris Jericho.
Tre elementi che producono delle buone reazioni nel pubblico e quindi hanno potuto evitare uno schieramento troppo netto per il debuttante. Cosa che, rivedendo anche il video dell'incontro, non è riuscita del tutto. Anche la scelta di mettere il primo piano sul volto di Reigns per non mostrare subito chi sia il terzo ingresso rimanda a questo.
Un altro elemento di mero fan-service per addolcire la pillola è quella di inserire Kevin Owens, Dean Ambrose e Sami Zayn. I quattro interagiscono. Da un lato si prosegue la rivalità attorno al titolo Intercontinentale, sebbene il buon Last Man Standing match faccia pensare che la rivalità possa ritenersi conclusa.
Zayn che se la prende con Owens, proseguendo ulteriormente la loro rivalità che è trasversale ormai su quattro federazioni: ROH, PWG, NXT e WWE.
Porterà a qualcosa? Sarebbe molto bello se fosse così. Vedremo nei prossimi giorni.
Per chiudere il discorso AJ, bisogna dire che l'eliminazione da parte di Kevin sia proprio fatta per cercare di tamponare i fischi. Sebbene solo in parte riusciti e, gli indizi di un possibile match tra i due è un modo interessante per distogliere l'attenzione dal loro ruolo, marginale, nella Rumble.
Un discorso a parte sarà quello dell'accento posto sulle spot-fest da parte della WWE (ne ritorneremo in un altro articolo direi) e sulle punizioni prese da AJ. Ha subito da tutti, è stato preso in giro sia da Owens che da Harper. Insomma il classico trattamento per i debuttanti.
Infine anche il ruolo assunto da Dean Ambrose, come ultimo avversario di HHH, sembra avere l'unico scopo di cercare di generare dell'heat su Hunter, per non rischiare di rovinare la storyline principale di questa Rumble.
Come dicevo prima i mid-carder sono stati divisi in tre classi. Sembrerebbe far pensare che Kofi Kingston, Titus O'Neil (che ha proseguito il suo feud con Stardust anche interagendo con Goldust), Neville e Dolph Ziggler abbiano un ruolo, non di primo piano, ma sicuramente differente rispetto a quello di un Mark Henry o un Jack Swagger che invece fanno solo presenza per far risaltare altri. Tendenzialmente Braun Strowman.
Accento interessante direi che sia l'ottimo selling da parte di Owens, uscito comunque da un match molto tosto, che evidenzia in maniera ancora più netta la differenza sostanziale con un Roman Reigns, portato fuori in barella e che rientra senza riportare nemmeno un danno.
Inoltre nota curiosa, Ryback ha distribuito in giro una serie di Shining Wizard, un rimando a CM Punk? Da quando Punk ha parlato male di Ryback nella sua famosa intervista con Colt Cabana (CM Punk rompe il silenzio) continua a lanciare frecciatine all'ex wrestler.
In conclusione cosa possiamo dire di questo match? Una Royal Rumble divertente, dove hanno saputo dosare a dovere i differenti elementi per evitare di generare una situazione come quella del 2014 (Royal Rumble, punto di non ritorno?) e del 2015 (Royal Rumble, dove stiamo andando?).
Per rispondere alla domanda di apertura mi viene da dire che la risposta sia entrambe. Come abbiamo visto per differenti elementi, come Sami Zayn, ci si è concentrati tanto sulla fan service per accontentare il pubblico, ma al contempo hanno sapientemente sviluppato il tutto per porre l'accento sulle due storyline che volevano imporre fin da subito e che il pubblico potrebbe, in parte, rigettare.
Non ci rimane quindi che aspettare come svilupperanno questi feud in vista di WrestleMania, ma mi sento di considerare questo match come riuscito. Non una delle migliori Rumble della storia, ma sicuramente ben costruita e che offre differenti spunti per i mesi a venire.
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Alessio Garbini