Settimana scorsa è iniziata la serie "The Monday Night War" sul WWE Network.
Questa serie era particolarmente attesa alla notizia del lancio del Network e pone l'accento sullo scontro tra Raw e Nitro che, dal 1995 al 2001, ha lanciato il wrestling a livelli di popolarità mai visti fino a quel momento.
In questo articoli mi concentrerò su quello che la WWE non vi sta dicendo all'interno delle 20 puntate che compongono la serie.
Perciò, iniziamo dall'inizio.
Iniziamo dall'introduzione. Nella parte iniziale si parla di una guerra che era iniziata nel 1985, questa affermazione non è del tutto vera.
Ted Turner comprò la futura WCW a fine 1988. Sebbene fosse entrato nel giro nel 1985 facendo pressioni affinchè Vince McMahon vendesse i diritti acquisiti dalla GCW che Vince aveva comprato per poter andare in onda su TBS.
Il programma, da punta di diamante del canale, era diventato in forte perdita di ascolti (nel 1984 la WWF aveva cancellato la Georgia Championship Wrestling, una delle federazioni più importanti e amati, dal palinsensto della rete di Turner e il pubblico gli si rivoltò contro), il beneficiario dell'operazione fu Jim Crocket Jr., proprietario della JCP, che poi venderà solo nel novembre del 1988 a Turner, sancendo la nascita della WCW per come la intendiamo noi oggi. Per un racconto più approfondito vi rimando qui.
Viene posto un veloce accenno sul ruolo di Hogan e di McMahon nella rivoluzione mediatica del wrestling. In realtà questo necessiterebbe di un approfondimento molto più sostanzioso rispetto ai pochi minuti concessi.
Spesso ci si pone una domanda: "quanto Hulk Hogan e quanto Vince McMahon si sono influenzati a vicenda per giungere al successo dal 1984 in poi?"
La risposta non è di facile soluzione. Come possiamo vedere nell'articolo che scrissi in relazione al 1983 (1983, l'anno che cambiò il wrestling) il ruolo di Hogan era già superava già la semplice realtà territoriale.
Il modo di porsi era così fortemente legato agli anni '80 che da solo avrebbe potuto sfondare indipendentemente dalla WWF a livello nazionale. Basti pensare a Rocky III, che di fatto lo lanciò come personaggio mediatico. Ma senza le idee della WWF, si sarebbe mai giunti a Hogan come uomo simbolo del movimento?
Sono convinto che, senza l'appoggio di McMahon, e senza quindi un idea legata al superare i confini di un semplice territorio (com'era l'AWA, dove militava all'epoca Hulk) non si sarebbe andati molto lontani e, probabilmente, Hulk si sarebbe separato dal mondo del pro-wrestling per dedicarsi al cinema o alla TV, più redditizio di un territorio rivolto su se stesso.
McMahon aveva bisogno di un nome di importanza nazionale, che attirasse tutti gli spettatori che del wrestling se ne fregavano. Ma ce n'erano altri che potenzialmente potevano essere questo nome, da veterani come Ric Flair a giovani come David Von Erich, passando per nomi come quelli di Roddy Piper o di Randy Savage.
Perciò si può dire che senza McMahon il wrestling non sarebbe diventato un fenomeno unico globale, ma senza Hogan la WWF avrebbe potuto espandersi in ogni caso, magari impiegandoci più tempo a trovare un volto che attraversasse veramente le barriere del ring.
Altro errore storico, o meglio, momento in cui volutamente si sorvola per dare un'immagine della JCP come non vincente, è lagato alla spiegazione di come divenne "più debole" rispetto alla WWF.
Si tralascia tutto quello che è successo. Crockett acquisisce i territori importanti dell'epoca come la UWF di Bill Watts o la CWF in Florida, diventando la roccaforte dell'NWA, sebbene fossero due entità distinte.
Furono le acquisizioni di altri territori, che lasciò a fine anni '80 soltanto poche delle regioni classiche non nelle mani della WWF o della JCP (ovvero WCCW, AWA e la CWA) e la guerra legata ai PPV che, tramite tattiche non certo pulite della WWF, portarono a rendere la federazione più debole.
La storia dei PPV ovvero: all'epoca di Starrcade 1987 fu detto ai provider che se l'avessero madato in onda al posto del nuovo Survivor Series non avrebbero avuto WrestleMania 4.
Questo portò a una rapida guerra. La risposta della JCP fu di mandare in onda gratuitamente Clash Of Champions, con il tanto atteso scontro Ric Flair/Sting in contrasto a WrestleMania, il che constrinse i vari provider ad avvisare le due federazioni di non fare più un gioco del genere, visto che a subire maggiormente sarebbero stati proprio i distributori dei PPV.
Per un racconto più approfondito vi rimando qui.
Passando agli anni '90. Quando si parla dei problemi finanziari della WWF non si parla volutamente dello scandalo steroidi (Scandalo Steroidi) che ha di fatto aperto una voragine sia d'immagine che di costi legali. Queste sono le sostanziali ragioni per cui la WWF si trovò senza i volti più noti, Hulk Hogan o Randy Savage, e dovette affidarsi a nuovi personaggi come Bret Hart e Shawn Michaels (ne avevo già accennato qui).
Passando alla sponda WCW invece, trovo strano questa forte protezione di Eric Bischoff, tralasciando tutto il discorso di come divenne Executive Vice President, con giochi politici che costrinsero Jim Ross a lasciare la federazione. Si è volutamente saltata tutta la parte relativa al 1993 e alla serie di costanti fallimenti, per esempio le registrazione al Disney/MGM atti a recuperare soldi ma che costrinsero a registrare con mesi d'anticipo i segmenti rovinando di fatto tutte le storyline con un pubblico che era "finto", gente in visita al parco che si trova per caso lì.
Dall'inizio ufficiale di Monday Nitro il programma sembra migliorare notevolmente. Per prima cosa i dubbi e le impressioni dietro alla nascita di Nitro sono riportati in maniera eccelsa, abbiamo la visione di entrambi gli schieramenti e quello che davvero stava succedendo dietro le quinte.
Diciamo che si perde di nuovo nei primi due momenti relativi alle rispettive dichiarazioni di guerra.
Madusa che getta il titolo femminile WWF nel cestino e la risposta della WWF con i vari Billionaire Ted o Huckster, diciamo che non viene posto uno spaccato concreto della vicenda, soprattutto ci si dovrebbe concentrare maggiormente sul fatto che la guerra della WCW agiva su canali più potenti (gli spoiler, la cintura nel cestino,...) mentre la WWF viveva ancora in un mondo fatto di personaggi stereotipati e di scarsità di idee in un mondo reale, portando quindi a delle parodie neanche troppo divertenti.
L'inaspettato intervento di Vince Russo, permette davvero di capire come stavano le cose, quando da "numero 2" citi il "numero 1" è normale, ma quando il numero 1 si riferisce direttamente a quello che dovrebbe essere il secondo, le cose diventano decisamente più serie.
Cosa si può dire di questo primo episodio?
Sicuramente è una serie che potrà fornire a molti le informazioni di base su quest'era, che spesso viene citata ma che difficilmente è realmente conosciuta, come tale l'intento di base del prodotto è interessante, di contro si ha che si pone l'accento sbagliato, come sempre capita con i prodotti WWE (ne avevamo già parlato qui), in questo caso invece si sta vendendo McMahon come il genio che ha lanciato il business, Turner come un miliardario bizzarro e Bischoff come un genio, il che ovviamente trascende la realtà.
Nonostante non ci siano molte interviste inedite, infatti le più importanti sono quelle prese da altri documentari sull'argomento, certo ci sono anche alcune interessanti, come quella a sorpresa di Russo o quella di Hayes, però una maggiore presenza non sarebbe stata male.
Per questo consiglio, sì di guardarlo se la vostra conoscenza del periodo è limitata, ma al contempo di seguire questa rubrica che cercherà di raccontare i fatti come si sono svolti realmente e soprattutto quello che la WWE non vi sta dicendo.
Già mi ero soffermato su questo argomento, in un articolo sul 1995 parlo proprio dell'inizio della guerra tra le due federazioni: 1995
Per leggere i commenti alle altre puntate vi rimando a questo tag: qui.
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Alessio Garbini