Ritorna uno degli appuntamenti più apprezzati nella storia del sito. La serie di appuntamenti legati a WrestleMania, quindi come avrete potuto vedere sia su FaceBook che su Instagram siamo al quinto giorno di una serie di articoli che ci accompagnerà lungo tutto il weekend e oltre (se ancora non lo fate, seguitemi sia su FaceBook che su Instagram cliccando sul nome del social di vostra scelta. In entrambi i contesti i contenuti sono differenti).
Oggi è il quinto appuntamento di WrestleMania 38 (il primo lo si trova cliccando: Hall Of Fame, il secondo seguendo: pronstici, il terzo JeffoVisioni e invece i commenti a NXT Stand And Deliver qui) che ci porta a analizzare con anche i Jeffini a tutti i match, la prima sera di WrestleMania 38.
Una WrestleMania quasi tornata nella sua normalità pre-Covid. Sebbene il pubblico non fosse numeroso come da aspettative. Effetto delle due serate? Effetto della location? Effetto del Covid?
Difficile stabilirlo oggi, dovremo attendere almeno l'anno prossimo per poter fare un'analisi un minimo più sensata.
Partiamo quindi a parlare dai due tag team match. Li ho voluti accorpare perchè sono due facce della stessa medaglia sotto differenti punti di vista. Questo mi permette anche di sottolineare e dare un peso a quello che sono molti dei concetti dietro alla costruzione di una card.
Quando si ha un match simile, bisogna sempre cercare di focalizzarsi su qualcosa di differente, proprio per permettere allo spettatore di non assistere sempre alla stessa cosa. Ne avevo già parlato con la Royal Rumble e la Elimination Chamber, in quel caso per la differenza uomo/donna.
In questo caso abbiamo il primo match valevole per gli SmackDown Tag Team Titles che ha una costruzione interessante e soprattutto ci porta a vedere le differenze sostanziali tra professionisti e non; ovvero il fatto di riuscire a modificare totalemente la storia del match in modo da riadattarsi a quello che succede portando l'infortunio di Rick Boogs a pensare che potesse essere un work per giustificare il finale.
Un match che parte quindi con l'idea di avere i due sfidanti che risultano essere più forti anche fisicamente ma che per l'insieme di velocità e tattiche sono messi in difficoltà, questo fattore però viene messo in secondo piano e si passa a tattiche rapide e veloci per dannegiare Shinsuke Nakamura nel momento in cui rimane da solo. Certo uno schema facile e immediato, che poi è il principio dietro all'Hot Tag, ma che improvvisando da zero è un plus notevole.
E l'hot tag mi pare un'ottima transizione per parlare del secondo match in tag della serata. Cioè quello che ha visto Logan Paul, con una carta Pokémon rarissima, la prima e unica Pikachu Illustrator PSA10, si parla di 5-6 milioni di dollari (a cui si aggiunge il valore di essere stata usata a WrestleMania).
Scusate la digressione. Dicevamo, l'hot tag è la forma base di un match di coppia. Questo perchè ha una struttura che permette di poter capitalizzare rapidamente l'heat e il pop, in questo modo anche uno come Paul che non conosce gli schemi logici del wrestling è in grado di mettere su una prestazione decente.
Prestazione che non è stata tale sul ring, nel senso che gli Yes Kick o i Three Amigos che ha portato sono stati totalmente anticlimatici, un fattore importante, perchè a differenza di Bad Bunny, Pat McAfee o Stephen Amell non era face, ma heel, e questi elementi dovevano portare verso un heat maggiore per la coppia.
Una cosa che è stata evidenziata ancora una volta in fase di commento è il ruolo di Dominik nel team, il fatto di essere ancora inesperto. Ricollegandosi a tutto il discorso che si faceva sulla maschera nelle scorse settimane. Questo è un punto di possibile utilizzo per il futuro.
Soprattutto perchè questo elemento è ancora una volta un fattore importante per il finale del match, cioè un errore di inesperienza del figlio che porta il padre a venire sconfitto.
Riportando anche il discorso che si faceva del possibile feud tra i due e l'ereditare la mascara.
Il match, oltre a questo finale ben strutturato e narrativamente efficace, non è niente di fenomenale. Non ci sono nemmeno momenti particolarmente significativi o che si potranno ricordare in futuro, sicuramente il vedere Logan Paul ancora in giro, con un program pronto con The Miz è un motivo sufficiente per considerare questo match più significativo di quello che obiettivamente dovrebbe essere.
Voto per entrambi i match:
Non c'è davvero molto da dire di Drew McIntyre e Happy Corbin. La vendetta che si aspettava e che è stata costruita in queste settimane. Corbin sul ring è mediocrissimo e non è un mediocre funzionale come un Jay White, ma è proprio un medriocre che danneggia i match stessi generando un heat negativo e non a favore del face.
Veniamo ai match femminili. Sono due match interessanti entrambi e deludenti entrambi.
Si tratta di uno di quei casi in cui il ruolo dietro le quinte nel pensare a come mettere in scena e realizzare il match risulta essere evidente, un pennarellone che sottolinea spesso l'ovvio.
In ordine cronologico, l'incontro valevole per il titolo di Raw è confuso. La storia che ci hanno raccontato negli ultimi mesi è quella di Becky Lynch che vuole vendicarsi di Bianca che le ha danneggiato la gola e tagliato i capelli. Quindi, la Lynch è face.
Ovviamente questo non è quello che avevano in mente di fare. La loro idea era quella di riprendere la storia ripartendo dai fatti di SummerSlam e da lì andare a costruire questa storia di rinascita, un po' il classico schema che la WWE utilizza; le famose Redemption di John Cena. Quante ne abbiamo viste negli anni?
Ecco, però allora tutta la storia che abbiamo visto nei mesi precedenti a cosa è servita?
Soprattutto perchè il match parte proprio con l'idea di riprendere il tema di SummerSlam e ampliarlo. Probabilmente la narrazione doveva vertere proprio su questo, cioè sull'idea che, finita la rivalsa di agosto, quindi conclusa la questione di mostrare che Belair non fosse "più debole" si dovesse provare a puntare sul discorso dei capelli.
Però anche qui, questo non è un comportamento face, cioè una che usa un'arma impropria per far del male a un'avversaria usa delle scorrettezze, soprattutto se le modalità della Lynch di mostrarsi non sono da heel.
Quindi la storia prosegue sul canovaccio di John Cena. Cioè deve mostrarci che Bianca sia al livello di Becky e che anzi, senza scorrettezze o momenti a sorpresa come a SummerSlam la ex campionessa non sia in grado di batterla.
Questa storia raccontata è tutto sommato funzionante, proprio perchè usa un canovaccio classico e che siamo in grado di comprendere facilmente e che immediatamente rimanda subito a Cena (o Hogan per i più anziani), Becky aiuta molto riuscendo a costruire un heat che permette a Belair di risplendere nonostante ci siano dei limiti oggettivi che la rendono troppo macchinosa e poco naturale.
Il secondo match femminile presenta una confusione simile, ma più subdola.
Qui abbiamo presentato tutto il feud con uno scontro, oserei definirlo morale, nel senso da un lato abbiamo Charlotte Flair che prendendo a piene mani dal repertorio paterno, rappresenta appieno la Dirty Player, che usa un po' di scorrettezze e tattiche non pulite; contrapposta a Ronda Rousey che dal suo essere una atleta vera segue le regole ma è pericolosa (nonostante sorrida, morissero).
Il match abbandona totalmente questo; abbiamo Charlotte Flair che non solo è in grado di resistere agli assalti di Ronda Rousey nelle sottomissioni, ma rischia di portarla a cedere.
Per farvi capire l'assurdità della cosa, basti sapere che Ronda ha registrato 9 delle sue 12 vittorie nelle MMA per sottomissione (8 volte al primo round), usando un'armbar in tutti i casi.
Potete immaginare come, nel momento in cui Ronda riesce a uscire dalle submission di Charlotte e la mette in un'armbar, quello fosse per me il finale stabilito, cioè il momento in cui la Flair cede e, a quel punto, ci troviamo di fronte a una nuova campionessa.
Questo non accada. E non è tanto l'aver sbagliato il pronostico il problema. Il problema è il totale non-sense, anche perchè tu non hai premuto in alcun modo sul fatto che anche la Flair chiuda i match con una submission nella costruzione della contesa, ma anzi, hai voluto lavorare più su un discorso di bene vs. male.
Oltre a questo ci aggiungiamo una prestazione abbastanza insipida di Ronda, molto basilare, con una Flair che continua i suoi noti problemi di conduzione di un match (KAIRI ne sa qualcosa) e che non riesce a mantenere il ritmo di un incontro che sembra costruito per non danneggiarla troppo.
Certo il finale è un modo per proteggere anche Rousey perchè comunque aveva fatto cedere Charlotte e il ref bump rende tutto meno pulito; ma il fatto che si siano ricordati solo all'ultimo che la storia fosse quella di una Flair più cattiva che reincarnazione di Billy Robinson dovrebbe far pensare.
Voto per entrambi:
Non pensavo che i rumor che volessero Steve Austin affrontare Kevin Owens fossero veri. Così come potevo capire i motivi di posizionare il Kevin Owen Show come main event, ma non li giustificavo nei confronti di un match più sentito come poteva essere uno dei due match titolati femminili. Ora mi è tutto più chiaro.
Non pensavo che Austin lottasse un vero match dopo 19 anni dall'ultimo. Non pensavo che questo avvennisse in questo modo, cioè permettendo a Owens di mettersi in mostra e di sottolineare il suo ruolo nella compagnia (forse l'influenza di Nick Khan si sta facendo sentire nel valorizzare chi è fedele?).
Il match è un buon match. Classico Austin, che mette in mostra tutte le sue taunt e signature move. Una buona storia, semplice ma efficace, con una stipulazione che ha permesso di non far pesare l'inattività a Austin.
Cos'altro aggiungere? Speriamo che questo non sia un premio fedeltà, ma che sia qualcosa che serva davvero alla carriera di Owens.
Jeffini per l'impegno:
Rimanendo in zona super-amici, non posso che concludere con il miglior match della serata. Seth Rollins contro Cody Rhodes.
Il pubblico è esploso non per il ritorno di Stardust, o Dashing Cody o per Destiny Cody, ma per la presenza dell'American Nightmare Cody Rhodes.
Questo dev'essere un punto fondamentale di tutto. Quando nel 2016 Cody lascia la WWE per farsi un nome era esattamente questo lo scopo che voleva raggiungere, quello di rientrare con una delle reaction più sentite da tempo, con una prestazione degna di questo nome da main eventer.
Il suo rientro ha sancito il rientro a casa della Superstar Cody, sottolineato da tutto quel cerimoniale che ha accompagnato il suo ingresso.
Il match poteva finire lì, essere una semplice rappresentazione del ritorno di Cody, qualche momento significativo in cui usava le sue mosse principali con Seth Rollins che gioca un po' da heel come suo solito, invece i due decidono di mettere in piedi un match particolarmente significativo e memorabile, non solo per il frangente della storyline di Rollins o per l'impatto di Cody.
Tutti i topos classici dei due sono messi in mostra. Abbiamo tutta la serie di false finish che caratterizzano il modo di costruire il match da heel di Seth, unito a tutta una serie di movenze e di selling che utilizza invece Cody da face. Quel tipo di modalità di lottare che ha reso particolarmente unici i suoi match in AEW, nel bene o nel male.
Proprio per questo siamo di fronte a un match importante. Non soltanto per quello che rappresenta, non soltanto per quello che ha mostrato sul ring, ma per l'unione di tutti questi aspetti che permettono di renderlo un match di WrestleMania da ricordare.
Una serata di WrestleMania caratterizzata da tanti piccoli momenti importanti. Il ritorno sul ring di Steve Austin è sicuramente uno di questi.
Ma sarebbe limitante fermarsi qui, è stata una serata valida in tutta la sua durata che, togliendo inutili recap e momenti di ospitate varie, riesce a intrattenere molto bene con picchi qualitativi interessanti.
Un'edizione che, a sorpresa, riesce a ribaltare le previsioni di essere un po' pessima sulla carta.
Vorrei sottolineare l'ovvio, ricordando l'enorme prestazione messa in piedi da Kevin Owens e Seth Rollins che sono riusciti a costruire e tenere interesse su due feud totalmente da soli. Certo ci sono state interazioni in vari momenti, ma quello che sono riusciti a fare è stato proprio quello di riuscire a tenere in piedi e a far scorrere due feud e storyline che rischiavano di ritrovarsi rapidamente in un punto morto.
Con la soddisfazione di questa serata, non posso che attendere quello che vedremo nella seconda nottata, sperando possa mantenere questa qualità su tutta la durata.
Con questo si conclude l'appuntamento con il commento della prima nottata di WrestleMania 38. Ci vediamo domani con i Jeffini e l'analisi della seconda notte, per concludere questo weekend lungo. Sebbene ci saranno almeno un altro paio di appuntamenti, ma ne parleremo nel momento opportuno.
Per sapere i prossimi appuntamenti del weekend più atteso da noi fan di wrestling, vi ricordo di seguirmi su FaceBook o su Instagram e di commentare o qui (tramite account Google).
Alessio Garbini