mercoledì 6 aprile 2022

WrestleMania 38: analisi e Jeffini per WrestleMania Sunday

Ritorna uno degli appuntamenti più apprezzati nella storia del sito. La serie di appuntamenti legati a WrestleMania, quindi come avrete potuto vedere sia su FaceBook che su Instagram siamo al quinto giorno di una serie di articoli che ci accompagnerà lungo tutto il weekend e oltre (se ancora non lo fate, seguitemi sia su FaceBook che su Instagram cliccando sul nome del social di vostra scelta. In entrambi i contesti i contenuti sono differenti).

Oggi è l'ultimo appuntamento di WrestleMania 38 (il primo lo si trova cliccando: Hall Of Fame, il secondo seguendo: pronstici, il terzo JeffoVisioni,i commenti a NXT Stand And Deliver qui e le analisi e voti per la Night 1 di WrestleMania sono invece quo) che ci porta a analizzare con anche i Jeffini a tutti i match, la seconda sera di WrestleMania 38.


La seconda nottata di WrestleMania si regge su un confronto difficile; la serata di sabato ha messo in piedi uno show di tutto rispetto e che è risultato interessante per tutta la sua durata. Quello che bisogna chiedersi è se questa seconda sera sia stata all'altezza della precedente.

Partiamo quindi a parlare di uno dei match principali della serata, così da poter imbastire un confronto in parallelo con quella che è stata la Night 1.

Una delle grosse premesse dietro al match tra Edge e AJ Styles era legata a due aspetti; il primo su quanto Edge sia ancora in grado di fare un match di livello. Un quesito che sorge ripensando a quello che abbiamo visto fino dal suo ritorno fino a oggi; non è infatti riuscito a portare a casa dei match convincenti, quello che risulta essere il suo incontro migliore è quello con Randy Orton a BackLash 2020, costurito tutto in post produzione che ha permesso di rivedere e sistemare differenti punti della narrazione e di permettergli di riprendersi. Non la migliore delle premesse.
Il secondo è sulla modalità di costruzione dei match dal post-rientro. Non riesce a uscire dal canovaccio di usare movenze che risultano essere spesso lente, con poco ritmo, incentrate sui singoli spot, andando a creare una narrazione sfilacciata e poco efficace.

Aver girato Edge heel poteva essere un modo per aggiungere qualche elemento interessante a una modalità narrativa che sta diventando stantia, proprio perché non evolve, rimane la stessa dal 2020 e, per quanto stiamo parlando di Edge che ha inanelato una serie di ottimi match dietro l'altro negli anni pre-infortunio, non aggiunge profondità o interesse dietro le contese.
In aggiunta a questo, c'è sempre la speranza di un AJ Styles in stato di grazie, anche se parliamo di un wrestler che sul ring è una sicurezza, e riesce a tirar fuori qualcosa di interessante da tutti.

Queste premesse sono rispettate solo in parte. Il match è buono. Perché usa una struttura classica che permette di andare a sviluppare dei momenti di forte impatto emotivo nel pubblico, ma al contempo il ruolo heel di Edge non è sufficiente e non si integra con la nuova modalità narrativa che sta utilizzando. Il voler insistere sulla lunghezza eccessiva è un ulteriore aspetto che rende difficile concretizzare un match di alto spessore.
Inoltre non possiamo non parlare di Damian Priest, il cui ruolo nel match è nullo sostanzialmente. Arriva, si posiziona, ci fa capire di essere con Edge. Non interferisce o distrae AJ, tanto che la conclusione avviene in modalità classica, e festeggia.


Credo che la massima espressione di un deathmatch in stile Joey Janela's Spring Break in WWE non possa che essere rappresentato totalmente, nella sua massima espressione comico-narrativa, dal match tra Sami Zayn e Johnny Knoxville.
Il match doveva essere una mega spotfest promozionale con il cast di Jackass, così è stata e vista in quest'ottica, è anche divertente. Se invece non si nutre particolare nostalgia verso Jackass, il match viene visto come totalmente uno spreco di tempo e spazio.


I due match tag, sebbene sembrassero simili sulla carta, provano a lavorare in maniera diversa; provano a inserire qualche elemento diverso per diversificarli e cercare quindi di riuscire nell'impresa di renderli entrambi interessanti. Fallendo. Piccola nota, il segmento per dare il bonus anche a New Day e il team di Sheamus non lo considero nemmeno.

Il match femminile è puro chaos. Se dovessi limitarmi a chiamare la costruzione solo così, sarebbe un complimento. La messa in scena dell'idea e l'idea stessa, sono di fatto caotici in ogni singolo aspetto.
La premessa per iniziare il feud è tutta legata al concetto di "team schiena X, allora posso sfidare Y". Ora ci possiamo rendere conto di come tutto questo match sia nato come enorme tappabuco per Sasha Banks (che doveva essere al posto di Ronda Rousey), ma cercare di sviluppare un minimo di storia per attirarci dietro all'incontro dovrebbe essere il minimo sindacale. Il fatto che sia Doudrop che Nikki Cross siano fuori da questa fagiolata, la trovo molto indicativo del futuro delle due.

Anche l'hint di un possibile feud tra le campionesse o che ci potesse essere una qualche sorta di incomprensione durante l'incontro, non serve a nulla, non aggiunge nemmeno drama.
Il match è un insieme disordinato di sequenze senza senso, pieno di errori sia tecnici dell'esecuzione, sia di quelli che sono gli elementi minimi di costruzione. Trovo divertente che per 2 minuti buoni, due team siano spariti totalmente dal match.


Di altra pasta il match per i titolo Tag di Raw. Non certo un match memorabile, però sicuramente un insieme di due fattori che sono mancati in quello femminile. Da un lato la costruzione che abbiamo visto in queste settimane che ha coinvolto sia i tre team partecipanti che il team di Owens e Rollins che ha permesso di mantenere costante e alto l'interesse, con vari scambi di prospettiva e di dominio, quindi passando l'attenzione prima agli RK-Bro, poi agli Alpha Academy, poi a Rollins & Owens e infine agli Street Profits. 

Il match è stato costruito in modo da permettere di tramettere quel qualcosa extra che ha portato l'incontro ad avere molti momenti di intrattenimento e di sequenze ben messe in piedi.
Non siamo ai livelli del match a tre team visto a NXT nel pomeriggio di sabato, ma rimangono delle sequenze ben pensate e ben realizzate.

Il feud è stato utile per porre attenzione maggiore su Riddle e su Gable; il che aggiunge anche valore al match stesso dato che, in questo modo, possiamo cercare di far crescere qualcuno anche all'interno di questa tipologia di contesto.


Erano due i match che attendevo con maggiore curiosità. Quello di Austin Theory, per il discorso che facevo in sede di pronostici legato al vedere le capacità del ragazzo nella conduzione di un match e il main event per capire se sarebbe riusciti a spezzare la maledizione di Roman Reigns Vs. Brock Lesnar.

Però prima di parlare di questi incontri, volevo soffermarmi un attimo di più sul discorso di Omos e Bobby Lashley.
Su quanto Omos sul ring sia inguardabile, mi sono già espresso in precedenza e a più riprese, portando vari esempi.
Lashley fa un po' il salvabile cercando di raccontare una storia semplice, ma in questo caso non risulta essere efficace, non a caso abbiamo Omos che non riesce a trasmettere il senso di essre un pericolo, soprattutto con le Bear Hug.
Odio ridirlo, ma il confronto con un Great Khali è impietoso. Khali quanotmeno nel modo di muovere le gambe durante i match, o nel modo di sellare le mosse, riusciva a trasmettere il senso di essere colossale inamovibile, Omos, no.

La attesa più grande che avevo era quella di capire quanto Austin Theory fosse in grado di gestire una situazione di questo tipo.
Il match mi ha permesso di analizzare differenti aspetti interessanti che spero possano aiutare a capire e cogliere alcuni spunti legati proprio alle capacità di Theory.

C'erano molti punti che bisognava cercare di far emergere. In primo luogo la capacità di Austin di gestire al meglio l'heat.
Non a caso, indipendentemente dal post, abbiamo avuto una presenza come quella di Vince McMahon che ha aiutato un po' a gestire questi aspetti e poter intervenire in caso di necessità.
Austin ha lavorato in maniera accademica. Che non è un male di per sè, ma è indice di poca esperienza. Per lavorare in maniera accademica si intende proprio quel continuare a cercare l'heat, chiamando il pubblico, o cercando di essere molto vocal. Un po' come il classico applaudire del face o fare il gesto dell'ombrello dell'heel. O banalmente qualunque match di Charlotte Flair.
Il problema di questo è che l'heat non si va a dirigere verso il face, cioè generando un tifo per lui, ma porta più a fischiare l'heel. E questo diventa un problema perchè non aiuta davvero nessuno dei due, come sta facendo Roman Reigns, ma lui è face, quindi ci sta.

Per quanto riguarda la conduzione del match in sè, possiamo dire che sia andata meglio. I due si nota subito che hanno imparato a memoria come gestire e costruire le varie fasi dell'incontro e sono riusciti quindi a mettere in piedi la contesa senza troppe difficoltà effettive.
Il grosso del lavoro di Pat è subito evidente nel modo in cui risulta over e riesce quindi a gestire e indirizzare il tifo, questo ha sicuramente aiutato moltissimo Theory nel non ricadere troppo in comportamenti meccanici per cercare di canalizzare il tifo.


L'intervento di McMahon è un po' inaspettato. Perchè va contro a quello che è il suo nuovo personaggio e che ha iniziato a costruire il 3 marzo con l'intervista da McAfee. Come continuo a promettere ne parleremo meglio in un secondo momento, ho l'articolo pronto, magari per settimana prossima.
La spiegazione di questo è perchè si sia voluto più giocare sul revival; nel momento in cui si schiera contro Pat, si notano già elementi più di Mr. McMahon che di Vince vecchio saggio e la presenza di Steve Austin la sera prima, doveva far intuire quello che sarebbe avvenuto dopo.
Tralasciamo il commento a quella terribile Stunner.


Veniamo infine al main event.
Ho dovuto riguardare un attimo le statistiche dietro a questa serie di match perchè non ricordavo più le timeline e, devo dire, vedo uno schema. Voglio provare a dare quindi un senso logico al tutto. Seguitemi!

Siamo nel 2015, WrestleMania 31, da un lato il pubblico sta rigettando Roman Reigns, dall'altro abbiamo Brock Lesnar che ha appena distrutto la Streak di Undertaker ed è il top heel. Non puoi cambiare il match, la soluzione è mettere Seth Rollins.

Dobbiamo aspettare il 2018, WrestleMania 34, per assistere a un nuovo confronto tra i due. Ma anche qui il pubblico non è dietro a Reigns, non c'è ancora stato il ritorno della leucemia che avrebbe dato un minimo di empatia verso di lui, aiutandolo a diminuire il rigetto. La WWE decide di giocarsi una cosa inaspettata, per evitare che il pubblico rovini il finale della serata, Brock Lesnar mantiene.
Questa storia viene rigirata nella classica redemption che porta alla fine Roman vincere a SummerSlam.

E veniamo a oggi.
La situazione è diversa. Finalmente hanno trovato la chiave per far tifare Reigns. La chiave è quella di fingere un turn heel e di fingere che il focus del suo match sia quello di lottare con questo ruolo.
Trovata la chiave, il tanto agognato match tra i due, con vittoria del Tribal Chief diventava dunque d'obbligo, bastava trovare come impostare la storia.
Bisogna dire che per una volta la direzione era chiara e sono riusciti anche a fronte dell'impossibilità di presenziare a Day 1, di riuscire a dare una logica ai vari momenti che hanno condotto a domenica notte.

Non è del tutto chiaro se il finale del match fosse venuto fuori in maniera affrettata per il possibile infortunio dell'Universal Champion o se invece i piani fossero quelli. Bisogna dire che la storia del match risulta comunque raccontata bene. Brock Lesnar lotta il classico match del suo repertorio, con una narrazione che vuole l'avversario cercare di demolirlo (in questo caso con Paul Heyman che riveste un ruolo fondamentale come distrazione) e ci porta al classico finale di queste occasioni, con Reigns che con fatica lo abbatte resistendo il più possibile.

Ora che questa rivalità è finalmente conclusa, con la conclusione del circolo da 7 anni, forse è il momento di smetterla e di pensare a chi andrà verso il titolo e a come usare questo nuovo Lesnar face nei migliore dei modi.

Ora proviamo a rispondere alla domanda iniziale.
Questa è stata una serata migliore della precedente? No, la Night 1 è stata per tutta la sua durata una serata di buon wrestling lottato unito a del buon intrattenimento, con situazioni che rimarranno negli annali.

Questo appuntamento domenicale non ha prodotto la stessa reazione. Non abbiamo avuto dei grandi match in assoluto; ci sono stati dei buoni incontri ma niente di realmente memorabile. I segmenti e l'intrattenimento non hanno avuto lo stesso peso e impatto. Basta guardare a come sia stato gestito il concetto dietro il ritorno di Austin confrontato con il ritorno di Vince.
Inoltre non abbiamo avuto nemmeno un grande main event, cosa che invece si è riusciti a ottenere grazie a Kevin Owens.


Io sono abbastanza certo del fatto che due serate siano difficili da gestire. Già la NJPW a livello creativo fa fatica, di fatto utilizzando in due occasioni distinte lo stesso stratagemma della doppia difesa del titolo. Figuriamoci la WWE che si basa sempre su uno o due elementi di interesse.

Oltre a quello un fattore importante sono anche i numeri reali del pubblico. Le due serate singolarmente hanno totalizzato tra i 55 e i 60 mila spettatori, 65 mila paganti contro i 77 mila annunciati. Si tratta del risultato peggiore dal 2012 e prima dovremmo risalire al 2006. Purtroppo è difficile riuscire a capire se sia un effetto reale delle poche vendite, di un effetto legato alle card non proprio migliori, o un effetto della pandemia.
[Ovviamente non sto considerando il 2021 e il 2020 per ovvie ragioni]

Quello che è certo è che per il 2023 sono già state annuciate due date, l'1 e il 2 aprile. I rumor parlano di due grossi match, uno con Roman Reigns contro The Rock e l'altro con Ronda Rousey contro Becky Lynch. Se così sarà, sono obiettivamente due dei più grossi match che potrebbero mettere in piedi oggi. Se anche l'anno prossimo i dati saranno deludenti, forse la necessità di fare due serate distinte, non è proprio una buona idea.

Con questo si conclude l'appuntamento con il commento del weekend di WrestleMania 38.

Per sapere i prossimi appuntamenti del weekend più atteso da noi fan di wrestling, vi ricordo di seguirmi su FaceBook o su Instagram e di commentare o qui (tramite account Google).

Alessio Garbini
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